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Paolo Piccinelli 12-11-2008 09:34

Quote:

Ma se tu, con la tua esperienza, riesci a gestire il tutto con tranquillità, va bene.... serve però attenzione costante e "occhio allenato".
Diciamo che il mio ph-controller ha l'occhio allenato!!! :-D
Di mio ci ho messo che ho calibrato la soluzione acidificante in modo da avere un ph "vicino" a quello impostato, cioè poco più alto, in questo modo la co2 fa solo da regolazione fine quando le piante ne consumano parecchia e si spegne la notte.

auto-edit

Paolo Piccinelli 13-11-2008 18:16

Punto della situazione:

Abbiamo definito a grandi linee:

- allestimento della vasca, in particolare del fondo
- metodi di acidificazione dell'acqua
- cenni di chimica dell'azoto con bassa carica batterica
- metodi di regolazione del ph a kh bassissimo
(il tutto ovviamente ancora da sviluppare e da approfondire alla luce dell'esperienza pratica di gestione)

Dovremmo rivolgere l'attenzione su:

- tipologia e allestimento ottimale filtro
- microfauna del fondo (batteri, piccoli crostacei, larve et similia) e sua evoluzione
- essenze vegetali che si trovano a loro agio nelle condizioni OTRAC
- livello di popolazione e specie ospitabili a seconda del litraggio
- EVOLUZIONE

Ho dimenticato qualcosa? #24

emanuele323 14-11-2008 00:29

Quote:

- tipologia e allestimento ottimale filtro
io ho semplicemante caricato in modo "classico", partendo dal fondo, cannolicchi, ghiaietta per insediamento biologico (efiehiem substrat), un cestello con la torba e infine uno strato di lana di perlon

elmagico82 14-11-2008 12:45

secondo me , la soluzione piu logica per il filtro è partedndo dall ingresso dell acqua all 'uscita, cannolicchi, spugna ,grana grossa,grana media , grana fine, cotone idrofilo che saltuariamente vienecambiato...
notate subito che ho volutamente invertito l'ordine dei materiali...lo uso da un anno è ho l acqua incredibilmente cristallina...l'idea m'è venuta leggendo l intervista dell ingegnere ke ha progettato l'edan 501...la sua affermazione era all'incirca"sulle rive del fiume i detriti piu grossi stanno a monte ,a valle ci arriva solo la sabbia" in questa maniera i batteri avranno l'acqua piu ossigenata...poi la mia è solo una proposta

Paolo Piccinelli 14-11-2008 12:54

Partiamo dalla tipologia di filtro: classico all'italiana a tre scomparti, esterno, percolatore, sump?

La sump in questo tipo di allestimento con poche piante presenta interessanti prospettive poichè si può intervenire aggiungendo, togliendo o sostituendo la torba o gli altri materiali per ambrare indipendentemente dalla parte meccanica a biologica... il risvolto negativo è come al solito la dispersione di co2, problema minore qualora si introduca una massa di torba tale da stabilizzare il ph.

Anche il filtro interno classico presenta il vanaggio di poter operare sulla torba separatamente... il fltro esterno invece no.

A vantaggio del filtro esterno c'è la possibilità di allestirlo come scrive elmagico82, che in pratica è la filosofia dei filtri eheim (i miei sono tutti allestiti così).

FalKo 14-11-2008 21:37

io ho un classico interno all'italiana , partendo dall' ingresso e' allestito cosi' : 3 spugne a grana media alte 3 cm distanziate di 1 cm circa l'una con l'altra , bioballe dupla (quelle piccole) , sotto la pompa ho un mix di cannolicchi lisci e cubetti di spugna a grana media e sacchetto di torba ; la portata della pompa e' regolata a 1 ,5 volte l'ora la capacita' della vasca

paolo x utilizzare la torba sull' esterno , senza dover stare ad aprire e chiudere il filtro , potresti fare una modifica tipo questa qua http://www.h2oacquariofilia.it/faida...glio.asp?ID=14

miccoli 14-11-2008 21:44

Avevo gia pensato ad una cartuccia simile #36#

Paolo Piccinelli 14-11-2008 23:14

FalKo, che eri un grande si sapeva... #25 #25 #25

Purtroppo nel mio caso lì c'è l'ETH... ma l'idea è sicuramente da tenere in considerazione. :-))

Una vecchia cartuccia per l'impianto ad osmosi sarebbe l'ideale #24

elmagico82 15-11-2008 01:51

nn vorrei levare nulla a mitico falko ma avevo detto qulche post addietro...io consigliavo i moduli dei filtri casalinghi quelli a bicchiere

Entropy 15-11-2008 13:29

Per la scelta del sistema più idoneo di filtrazione, occorre innanzitutto capire le finalità di allestimento e gestione che si vogliono ottenere al''interno del nostro sistema acquario. E per fare questo bisognerebbe ragionare al contrario e seguire a ritroso la (corretta) lista stilata da Paolo:
Quote:

- tipologia e allestimento ottimale filtro
- microfauna del fondo (batteri, piccoli crostacei, larve et similia) e sua evoluzione
- essenze vegetali che si trovano a loro agio nelle condizioni OTRAC
- livello di popolazione e specie ospitabili a seconda del litraggio
Cioè, in base alla popolazione di fauna e flora, si assisterà alla creazione spontanea e consequenziale di una certa microfauna e decideremo quale filtrazione risulti più adatta a mantenere stabile il sistema.
Negli interventi precedenti infatti, abbiamo sottolineato come, in condizioni OTRAC, la flora batterica non sia esattamente in un ambiente ottimale per uno sviluppo ideale e prolifico, quindi se vogliamo un supporto misurabile di questa nei processi di nitrificazione (fermo restando che il lavoro maggiore spetterà alle piante) dobbiamo rivolgerci preferibilmente ad un filtro interno, in cui gli equilibri sono più vicini a quelli della vasca, c'è un minor flusso e una migliore ossigenazione del filtro (soprattutto se la vasca è aperta) e la resistenza e la resilienza (cioè la capacità di ritornare alla condizioni iniziali dopo un disturbo) ai cambiamenti sono più elevate. In più la manutenzione risulta più agevole e meno traumatica per la vasca (vedi torba).
D'altra parte l'uso di un filtro esterno ha l'innegabile vantaggio di occupare meno spazio in vasca (anzi, si acquistano litri utili) e apporta un contributo maggiore alla filtrazione meccanica e all'ossigenazione (della vasca, ndr) , quindi un ambiente (a monte) "meno inquinato" (a patto di una sorreta manutenzione) e più idoneo se si vuole avere una popolazione con un maggior impatto sulle quantità di elementi presenti in acqua (ecco qui la necessità di scegliere prima la popolazione e poi la tipologia di allestimento).



Quote:

leggendo l intervista dell ingegnere ke ha progettato l'edan 501...la sua affermazione era all'incirca"sulle rive del fiume i detriti piu grossi stanno a monte ,a valle ci arriva solo la sabbia" in questa maniera i batteri avranno l'acqua piu ossigenata...
In realtà, se mettiamo, subito dopo l'entrata dell'acqua nel filtro, i cannolicchi (senza filtrazione meccanica prima), si rischia di intasare velocemente il vano, di accumulare materia organica tra i cannolicchi e ridurre proprio l'ossigenazione della flora, cosicchè occorrerà operare più frequentemente per ripulire il tutto (pena l'arresto della portata e la morte della flora), andando però a rimaneggiare proprio i cannolicchi, cioè la parte del filtro che si dovrebbe toccare di meno.
La velocità del flusso e la sua ossigenazione dipendono sia dall'entrata che dall'uscita. Se si occlude una di queste, la portata comunque diminuisce. E per questo che, quando ho acquistato l'Eden 501, ho invertito i vani dopo qualche mese di utilizzo.
E' vero che la sabbia sta a monte e i sassi a valle (e parliamo comunque "solo" del letto del fiume), ma parliamo di un fiume, cioè di un circuito (praticamente) aperto (dove c'è scambio di materia ed energia), in cui poi il tutto va a finire in mare (dove nitrificazione e denitrificazione hanno ben altri ordini di grandezza). Il nostro acquario invece è un sistema chiuso (in cui non c'è scambio rilevabile di materia, ma solo di energia), quindi con altre priorità, come la velocità di circolazione più giusta o un corretto processo di nitrificazione.

Tornando a questioni più strettamente empiriche, nel mio 50lt è presente un filtro interno in cui c'è (dall'alto verso il basso) la seguente stratificazione: entrata acqua --> esile strato di spugna sintetica a grana fine -- > sacchetto di torba --> consistente strato di spugna a grana media --> cannolicchi --> piccolo spazio vuoto --> pompa --> uscita dal filtro.


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