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-   -   [TECNICA] Il filtro, a cosa serve e come sceglierlo. (http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=163014)

Paolo Piccinelli 20-03-2009 12:19

beh, ci sono diversi topics aperti a riguardo... ti rimanderei a quelli perchè non esiste il fondo perfetto, ma esiste solo il fondo adatto ad una specifica vasca (fatta di acqua, pesci, piante, luci, etc.)... però provo a suggerirti una soluzione economica e sperimentata:

All'inizio di questo topic (credo a pag. 2) ho postato una foto del mio attuale fondo del 300 litri piantumato... 1 cm di torba in granuli misto a elos terra zero per lo startup (durata approssimativa del fertilizzante meno di 9 mesi) e sopra 5 - 12 cm di ghiaietto di quarzo a grana medio-fine (2-3 mm).

Qui entra in gioco la gestione: moltissime piante, pochi pesci e nessuna pulizia/sifonatura, in modo che i famosi fanghi si formino negli spazi fra i granelli.
Essenziale un fitto apparato radicale per eviare fenomeni di anossia e una buona popolazione di invertebrati (lumachine e microorganismi) per decomporre lentamente il detrito... quando la quantità di detriti trovail suo equilibrio, la vasca inizia ad autofertilizzarsi (a questo punto il fondo fertile inziale è esaurito e non serve reitegrarlo).
Un fondo simile va bene se l'acquario è pensato sul lungo periodo (anni)... per un plantacquario ada, per esempio, sarebbe un macello! ;-)

flashg 20-03-2009 15:46

Paolo Piccinelli, anche io ho letto i post di poldo11 pero' mi pare che spiegasse abbastanza bene che fine fanno i po4 dicendo che praticamente fungevano da carburante per alcuni batteri.
Resto d'accordo con te ,che una vasca ben progettata sia migliore , ma per un malawi (bello pieno) o per un allevamento di dischi sembrerebbe un buon sistema.

p.s. lo sai che al black out non ci avevo pensato? pero' c'e' anche da dire che un back-up unit per pc risolverebbe il problema alla grande..

Paolo Piccinelli 20-03-2009 16:11

Quote:

praticamente fungevano da carburante per alcuni batteri.
si, ok, le molecole vengono smontate per le reazioni chimiche, ma non vengono rimosse dal filtro e lì si accumulano... paradossalmente all'infinito, poichè lui i fanghi non li leva mai. #24
In natura precipitano in sali poco solubili formando una sorta di sabbiolina grigiastra (che sul fondo del mare si fossilizza e si trasforma in apatite)... nel PMT è un punto che non è chiarito.


Quote:

un back-up unit per pc risolverebbe il problema alla grande..
Devi far funzionare 2 pompe ed un aeratore... non so quanta autonomia ti rimanga... dopodichè i batteri si pappano tutto l'ossigeno e cominciano a produrre idrogeno solforato, metano ed altre cose simpatiche.
Nel fondo vasca questo pericolo è invece piuttosto remoto.

islasoilime 05-11-2009 05:58

Ho giusto ora finito di leggere il topic tutto d'un fiato.
Complimenti ragazzi per il livello della conversazione.

premesso che non ho gli strumenti per apportare passi in avanti nel topic, potrei portarvi la mia esperienza con la mia solita vaschetta che è ormai li da 4 anni.

poco meno di 40 litri,il fondo è alto 6-8 cm con pozzolana e akadama sotto, ghiaietto medio sopra.é ripiena di lemna e cerathophillum.Popolazione scarsa. Sifonature inesistenti, cambi mensili(o meno), filtro esterno eden moolto lento(prima l'avevo strozzato, ora non serve più). La corrente doveva essere quasi inesistente per ricreare una pozza fangosa(e questo è effettivamente) per gli anabatidi.

Veniamo al nocciolo della questione
Nitrati non rilevabili da anni sia grazie alle piante sia grazie al fondo che ormai reputo denitrificante.
Non ci sono vere e proprie esplosioni algali, anche se il muschio che una volta c'era, causa ombreggiatura eccessiva, si bloccato per molto tempo e poi sporcandosi si è ricoperto di svariate "cose" che hanno avuto vari colori nel tempo, dal verde al nero.
Suppongo che il livello di ossigeno in alcune zone basse dell'acquario sia davvero molto basso, in ogni caso i pangio sono vivi e vegeti dalla partenza dell'acquario.

Rifacendomi a quello che ho letto, da profano mi ha colpito la frase sui tubi sporchi indici di qualche problema di gestione. I miei tubi dopo quattro anni fanno schifo, si vedono fili fluttuanti dappertutto e flocculato vario.

Inoltre ultimamente il filtro aveva pochissima portata. anche pulendo la spugna uguale. Mi sono deciso a spostare i cannolicchi ed ho rilevato che erano completamente immersi in melma flocculosa marroncina. ne ho tolta buona parte, ma non tutta per paura di fare danni.
(per inciso la melma l'ho cacciata in un vaso da 2 litri dove scolo i naupli d'artemia e con mia somma gioia è diventato un sistema stabilissimo dove le artemie crescono e a volte si riproducono pure)
purtroppo dopo questa operazione il filtro, rinvigorito, ha sputato un pò di sta roba per tutta la vasca che ora è ancora più melmosa di prima.

Lo ribattezzerò acquario pozza melmosa.

Da una parte direi che l'acquario va bene, visto i valori.
Dall'altra mi chiedo se una corrente cosi scarsa, insieme a tanta materia batterica, possa portare a scarse condizioni igieniche e favorire lo sviluppo di funghi e parassiti.


Non so se il caso può interessare come una delle vasche limite o comunque particolari di cui si parlava.
spero di non essere troppo ot, nel caso cancellate pure senza pietà
:-D :-D :-D

AlbertoD 07-11-2009 10:53

Sono un po' deluso.
Non tanto per gli argomenti trattati che invece sono interessantissimi e che pur non avendo io una preparazione chimica all'altezza di capirne più del 10 % quantomeno spingono ad approfondire
quanto per il fatto che il titolo del topic era ed è: "il filtro a cosa serve e come sceglierlo."
Da questo punto di vista l'argomento in senso stretto è stato trattato in non più di due/tre interventi.
Insomma, si è passati all'approfondimento senza prima aver sviscerato i concetti base.
Potrei umilmente chiedere una trattazione base più approfondita, senza per questo togliere valore a tutto il resto?

scriptors 07-11-2009 14:26

AlbertoD, ogni vasca ha le sue necessità e, solo in base a queste, viene fuori il filtro più idoneo al tipo di vasca.
Alla fine quello che serve è che le nozioni (ammetto che si sia andati un po offtopic) vengano 'assimilate' e che poi ognuno sia più consapevole quando deve fare il passo finale ... l'acquisto del filtro.

Io credo di avere scritto tutto quanto in mio 'possesso' almeno fino ad ora, magari tra qualche anno qualcosa potrebbe cambiare ma, presumo, che le basi siano sempre le stesse e, a meno di non voler fare sperimentazioni particolari, siano state esposte nei primi post di questo topic ;-)

Al momento, ma solo in fase 'teorica' e non sperimentata (almeno più di una volta), ho in mente il passo successivo del 'trattato': Il filtro, a cosa serve e come sceglierlo ... e come mantenerlo pulito ed efficiente ;-)

Puffo 07-11-2009 21:32

bravo #25
felicissimo di seguirvi!

FalKo 08-07-2010 23:40

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli (Messaggio 2012927)
...mi soo letto i topics kilometrici di Poldo e dei suoi fanghi e sono giunto a tre conclusioni:

1- Poldo è completamente pazzo!! :-D
2- Non chiarisce diversi punti, in particolare non parla di valori (ph, durezza & C.) e sembra dire che i fanghi si devono accumulare all'infinito (...e dove va a finire il fosforo???)
3- Il PMT ha senso solo in vasche particolari, fatte di soli pesci (tanti) e niente piante

Che mi portano a dire che:

A- non si può parlare solo di filtro, ma si deve SEMPRE parlare di sistema vasca... per esempio nel mio "amazzonico" devo regolarmente somministrare nitrati e fosfati perchè sono sempre a zero ;-)
B- Un fondo vasca ben progettato ed una ricca flora sono molto meno macchinosi e molto più performanti (oltre che più gradevoli alla vista ed all'olfatto) di un catino di fanghi maleodoranti che sono potenzialmente un ordigno batteriologico (basta che ci sia un black out)
C- Anche con vasche di soli pesci, molto meglio i regolari cambi d'acqua che tutto 'sto casino perennemente in bilico sull'orlo del precipizio.

...quindi la mia futura vasca sarà filtrata attraverso un buon percolatore (con qualche Picci-modificuccia :-)) ) e affiderò l'eliminazione del nitrato alle mie belle piantine ;-)

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli (Messaggio 2013525)
Quote:

praticamente fungevano da carburante per alcuni batteri.
si, ok, le molecole vengono smontate per le reazioni chimiche, ma non vengono rimosse dal filtro e lì si accumulano... paradossalmente all'infinito, poichè lui i fanghi non li leva mai. #24
In natura precipitano in sali poco solubili formando una sorta di sabbiolina grigiastra (che sul fondo del mare si fossilizza e si trasforma in apatite)... nel PMT è un punto che non è chiarito.


Quote:

un back-up unit per pc risolverebbe il problema alla grande..
Devi far funzionare 2 pompe ed un aeratore... non so quanta autonomia ti rimanga... dopodichè i batteri si pappano tutto l'ossigeno e cominciano a produrre idrogeno solforato, metano ed altre cose simpatiche.
Nel fondo vasca questo pericolo è invece piuttosto remoto.


questo post me l'ero perso , dunque paolo i valori del poldone all'epoca erano : ph 6,5 , gh 5 , kh0,5 , no3 15 , po4 non rilevabili , cond 240
li otteneva con osmosi e sali tropic marine discus pro dosati a suo modo e se non ricordo male con l'aggiunta di un bicchiere di acqua di mare

i fanghi secondo il poldone si autoregolano , i fosfati vengono legati e precipitano anche nel pmt ( nelle ultime evoluzioni del pmt , di cui non troverai traccia in internet ) erano previsti dei "cateteri" x togliere eventuali eccessi di fanghi ed effettuare eventuali immissioni di carbonio )

ti ricordo inoltre che il pmt e' nato x le vasche di riproduzione accrescimento e allevamento dei discus , non x acquari "da salotto"

adoperando un UPS da pc modificato (leggi : sostituendo la sua batteria tampone con una x auto ) allunghi l'autonomia
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Quote:

Originariamente inviata da Metalstorm (Messaggio 2011579)
in soldoni, il percolatore è un filtro dall'elevatissimo potere nitrificante e ossigenante, ottimo in vasche di soli pesci (specie se un po overstockate) come malawi e salmastri, ma che disperde tutta la co2 e innalza il ph, così da renderne impossibile l'uso in vasche con piante (esluse le galleggianti, che traggono co2 dall'aria e non dall'acqua) o in vasche che richiedono ph non alcalino (in un "sudamericano" o con i discus è inutilizzabile)
inoltre, il fatto di non avere la possibilità di denitrificare (e di non consentire l'uso di piante), per smaltire i nitrati bisogna fare i soliti cambi d'acqua regolari

al contrario , si e' notato , negli allevamenti di carpe koi dove i percolatori sono molto usati , che pure i percolatori denitrificano

FalKo 10-07-2010 14:49

Quote:

Originariamente inviata da scriptors (Messaggio 2675334)
AlbertoD, ogni vasca ha le sue necessità e, solo in base a queste, viene fuori il filtro più idoneo al tipo di vasca.
Alla fine quello che serve è che le nozioni (ammetto che si sia andati un po offtopic) vengano 'assimilate' e che poi ognuno sia più consapevole quando deve fare il passo finale ... l'acquisto del filtro.

Io credo di avere scritto tutto quanto in mio 'possesso' almeno fino ad ora, magari tra qualche anno qualcosa potrebbe cambiare ma, presumo, che le basi siano sempre le stesse e, a meno di non voler fare sperimentazioni particolari, siano state esposte nei primi post di questo topic ;-)

Al momento, ma solo in fase 'teorica' e non sperimentata (almeno più di una volta), ho in mente il passo successivo del 'trattato': Il filtro, a cosa serve e come sceglierlo ... e come mantenerlo pulito ed efficiente ;-)

concordo , e' impssibile eleggere un unico filtro come non plus ultra del filtraggio dell' acquario , se no lo staremmo usando tutti , purtroppo ci sono molte variabili da dover prendere in considerazione ;-);-);-)

luca2772 17-09-2012 09:49

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
si, ok, le molecole vengono smontate per le reazioni chimiche, ma non vengono rimosse dal filtro e lì si accumulano... paradossalmente all'infinito, poichè lui i fanghi non li leva mai.

... Manco io :-D
Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
In natura precipitano in sali poco solubili formando una sorta di sabbiolina grigiastra (che sul fondo del mare si fossilizza e si trasforma in apatite)... nel PMT è un punto che non è chiarito.

Il fosforo in acquario si presenta sia in P-organico che inorganico: quest'ultimo, sotto forma di H2PO4- e H2PO4-- è assimilato dal fitoplancton che lo trasforma in polifosfati (come riserve); quello organico in maniera un po' diversa (viene trasformato in glicerofosfati) ma sempre dal fitoplancton. Quando queste alghe unicellulari muoiono il fosforo viene ri-mineralizzato sia per via batterica (in condizioni di carenza di ossigeno...) che abatterica, dall'enzima fosfatasi, grazie stavolta allo zooplancton.
Una parte però non viene trasformata e rimane in circolo parte come P-organico disciolto, parte come P-organico precipitato (la sabbietta).

Tutto chiaro, no? #19


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