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beh, ci sono diversi topics aperti a riguardo... ti rimanderei a quelli perchè non esiste il fondo perfetto, ma esiste solo il fondo adatto ad una specifica vasca (fatta di acqua, pesci, piante, luci, etc.)... però provo a suggerirti una soluzione economica e sperimentata:
All'inizio di questo topic (credo a pag. 2) ho postato una foto del mio attuale fondo del 300 litri piantumato... 1 cm di torba in granuli misto a elos terra zero per lo startup (durata approssimativa del fertilizzante meno di 9 mesi) e sopra 5 - 12 cm di ghiaietto di quarzo a grana medio-fine (2-3 mm). Qui entra in gioco la gestione: moltissime piante, pochi pesci e nessuna pulizia/sifonatura, in modo che i famosi fanghi si formino negli spazi fra i granelli. Essenziale un fitto apparato radicale per eviare fenomeni di anossia e una buona popolazione di invertebrati (lumachine e microorganismi) per decomporre lentamente il detrito... quando la quantità di detriti trovail suo equilibrio, la vasca inizia ad autofertilizzarsi (a questo punto il fondo fertile inziale è esaurito e non serve reitegrarlo). Un fondo simile va bene se l'acquario è pensato sul lungo periodo (anni)... per un plantacquario ada, per esempio, sarebbe un macello! ;-) |
Paolo Piccinelli, anche io ho letto i post di poldo11 pero' mi pare che spiegasse abbastanza bene che fine fanno i po4 dicendo che praticamente fungevano da carburante per alcuni batteri.
Resto d'accordo con te ,che una vasca ben progettata sia migliore , ma per un malawi (bello pieno) o per un allevamento di dischi sembrerebbe un buon sistema. p.s. lo sai che al black out non ci avevo pensato? pero' c'e' anche da dire che un back-up unit per pc risolverebbe il problema alla grande.. |
Quote:
In natura precipitano in sali poco solubili formando una sorta di sabbiolina grigiastra (che sul fondo del mare si fossilizza e si trasforma in apatite)... nel PMT è un punto che non è chiarito. Quote:
Nel fondo vasca questo pericolo è invece piuttosto remoto. |
Ho giusto ora finito di leggere il topic tutto d'un fiato.
Complimenti ragazzi per il livello della conversazione. premesso che non ho gli strumenti per apportare passi in avanti nel topic, potrei portarvi la mia esperienza con la mia solita vaschetta che è ormai li da 4 anni. poco meno di 40 litri,il fondo è alto 6-8 cm con pozzolana e akadama sotto, ghiaietto medio sopra.é ripiena di lemna e cerathophillum.Popolazione scarsa. Sifonature inesistenti, cambi mensili(o meno), filtro esterno eden moolto lento(prima l'avevo strozzato, ora non serve più). La corrente doveva essere quasi inesistente per ricreare una pozza fangosa(e questo è effettivamente) per gli anabatidi. Veniamo al nocciolo della questione Nitrati non rilevabili da anni sia grazie alle piante sia grazie al fondo che ormai reputo denitrificante. Non ci sono vere e proprie esplosioni algali, anche se il muschio che una volta c'era, causa ombreggiatura eccessiva, si bloccato per molto tempo e poi sporcandosi si è ricoperto di svariate "cose" che hanno avuto vari colori nel tempo, dal verde al nero. Suppongo che il livello di ossigeno in alcune zone basse dell'acquario sia davvero molto basso, in ogni caso i pangio sono vivi e vegeti dalla partenza dell'acquario. Rifacendomi a quello che ho letto, da profano mi ha colpito la frase sui tubi sporchi indici di qualche problema di gestione. I miei tubi dopo quattro anni fanno schifo, si vedono fili fluttuanti dappertutto e flocculato vario. Inoltre ultimamente il filtro aveva pochissima portata. anche pulendo la spugna uguale. Mi sono deciso a spostare i cannolicchi ed ho rilevato che erano completamente immersi in melma flocculosa marroncina. ne ho tolta buona parte, ma non tutta per paura di fare danni. (per inciso la melma l'ho cacciata in un vaso da 2 litri dove scolo i naupli d'artemia e con mia somma gioia è diventato un sistema stabilissimo dove le artemie crescono e a volte si riproducono pure) purtroppo dopo questa operazione il filtro, rinvigorito, ha sputato un pò di sta roba per tutta la vasca che ora è ancora più melmosa di prima. Lo ribattezzerò acquario pozza melmosa. Da una parte direi che l'acquario va bene, visto i valori. Dall'altra mi chiedo se una corrente cosi scarsa, insieme a tanta materia batterica, possa portare a scarse condizioni igieniche e favorire lo sviluppo di funghi e parassiti. Non so se il caso può interessare come una delle vasche limite o comunque particolari di cui si parlava. spero di non essere troppo ot, nel caso cancellate pure senza pietà :-D :-D :-D |
Sono un po' deluso.
Non tanto per gli argomenti trattati che invece sono interessantissimi e che pur non avendo io una preparazione chimica all'altezza di capirne più del 10 % quantomeno spingono ad approfondire quanto per il fatto che il titolo del topic era ed è: "il filtro a cosa serve e come sceglierlo." Da questo punto di vista l'argomento in senso stretto è stato trattato in non più di due/tre interventi. Insomma, si è passati all'approfondimento senza prima aver sviscerato i concetti base. Potrei umilmente chiedere una trattazione base più approfondita, senza per questo togliere valore a tutto il resto? |
AlbertoD, ogni vasca ha le sue necessità e, solo in base a queste, viene fuori il filtro più idoneo al tipo di vasca.
Alla fine quello che serve è che le nozioni (ammetto che si sia andati un po offtopic) vengano 'assimilate' e che poi ognuno sia più consapevole quando deve fare il passo finale ... l'acquisto del filtro. Io credo di avere scritto tutto quanto in mio 'possesso' almeno fino ad ora, magari tra qualche anno qualcosa potrebbe cambiare ma, presumo, che le basi siano sempre le stesse e, a meno di non voler fare sperimentazioni particolari, siano state esposte nei primi post di questo topic ;-) Al momento, ma solo in fase 'teorica' e non sperimentata (almeno più di una volta), ho in mente il passo successivo del 'trattato': Il filtro, a cosa serve e come sceglierlo ... e come mantenerlo pulito ed efficiente ;-) |
bravo #25
felicissimo di seguirvi! |
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questo post me l'ero perso , dunque paolo i valori del poldone all'epoca erano : ph 6,5 , gh 5 , kh0,5 , no3 15 , po4 non rilevabili , cond 240 li otteneva con osmosi e sali tropic marine discus pro dosati a suo modo e se non ricordo male con l'aggiunta di un bicchiere di acqua di mare i fanghi secondo il poldone si autoregolano , i fosfati vengono legati e precipitano anche nel pmt ( nelle ultime evoluzioni del pmt , di cui non troverai traccia in internet ) erano previsti dei "cateteri" x togliere eventuali eccessi di fanghi ed effettuare eventuali immissioni di carbonio ) ti ricordo inoltre che il pmt e' nato x le vasche di riproduzione accrescimento e allevamento dei discus , non x acquari "da salotto" adoperando un UPS da pc modificato (leggi : sostituendo la sua batteria tampone con una x auto ) allunghi l'autonomia ------------------------------------------------------------------------ Quote:
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Una parte però non viene trasformata e rimane in circolo parte come P-organico disciolto, parte come P-organico precipitato (la sabbietta). Tutto chiaro, no? #19 |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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