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***dani*** 31-07-2009 13:04

Abracadabra, se lo capisci... perché non è semplicissimo leggi qua: http://www.google.it/url?sa=t&source...u57xzT4Fjmbj_w

guarda l'esempio finale, l'asta fra 3 e 6 è scarica... in analogia a monaco e catena

***dani*** 31-07-2009 13:28

l'esempio postato non è fra i più felici, perché vi sono travi collaboranti non perpendicolari...

se leggi la prima pagina qua http://www.costruzioni.net/CAPRIATE.htm che riporto:

Quote:

* monaco, elemento verticale che può anche mancare ma che è quasi sempre presente. Esso viene collegato alla catena in due modi differenti:

1. con dei ferri ad U o delle cravatte collegate al monaco ma non alla catena realizzando un appoggio per quest’ultima. Il monaco è debolmente teso ed ha essenzialmente il compito, oltre a quello di limitare l’inflessione della catena, di assicurare il collegamento tra i puntoni e la complanarità della struttura, in quanto collega tutte le aste. Questa connessione è classica del Rinascimento ed è quella che appare sulla manualistica ottocentesca. Tenendo presente il compito del monaco mi pare suggestiva la spiegazione dell’origine del nome datami tempo fa da un architetto: il monaco è un elemento che non ha uno scopo apparentemente fondamentale (la statica non viene migliorata sostanzialmente) ma che regola e garantisce silenziosamente il buon andamento di tutto, come fanno i monaci con la preghiera e il loro lavoro intellettuale e materiale, giustificazione forse oggi difficile da cogliere ma perfettamente chiara in un contesto storico e religioso differente.
notare, che saremmo tutti portati a pensare che monaco sia compresso... invece è debolmente teso...

Abra 31-07-2009 13:35

Quote:

Originariamente inviata da ***dani***
Abracadabra, se lo capisci... perché non è semplicissimo leggi qua: http://www.google.it/url?sa=t&source...u57xzT4Fjmbj_w

guarda l'esempio finale, l'asta fra 3 e 6 è scarica... in analogia a monaco e catena

vero faccio fatica a capirlo :-D :-D però tù hai scritto cose non vere.....dire che il monaco si può togliere e la struttura non subisce variazioni non è vero,stando al disegno che hai postato.

ti riporto quanto scritto in questa pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Capriata

con dei ferri ad U o delle cravatte collegate al monaco ma non alla catena realizzando un appoggio per quest'ultima. Il monaco è debolmente teso ed ha essenzialmente il compito, oltre a quello di limitare la flessione della catena, di assicurare il collegamento tra i puntoni e la complanarità della struttura, in quanto collega tutte le aste. Questa connessione è classica del Rinascimento ed è quella che appare sulla manualistica ottocentesca. Tenendo presente il compito del monaco si comprende la possibile spiegazione del nome: il monaco è un elemento che non ha uno scopo apparentemente fondamentale (la statica non viene migliorata sostanzialmente) ma che regola e garantisce silenziosamente il buon andamento di tutto, come fanno i monaci con la preghiera e il loro lavoro intellettuale e materiale.

E poi:

con un collegamento a cerniera, realizzando una travatura reticolare vera e propria. Questo tipo di connessione, propria del Medioevo, garantisce una maggiore efficienza, cosicché a parità di materiale, una capriata con collegamento monaco-catena a cerniera resiste a carichi superiori rispetto alla capriata utilizzata a partire dal Rinascimento.

Quindi scrivi quello che vuoi ma lui ha una consistenza trutturale fondamentale visto che a parità di materiali la resistenza è maggiore, con il disegno che hai postato eh.....visto che il monaco poggia direttamente sulla struttura a differenza di quello che stai spiegando dove il monaco non poggia ma viene tenuto fermo da gangi a U.

***dani*** 31-07-2009 13:46

Abracadabra, non credo che wikipedia scriva delle cose giuste, tanto che avevo letto e non avevo linkato.

Il monaco non trasmette nulla, tanto che se cerchi nelle foto trovi capriate con e senza monaco, e così nelle travi reticolari.

Cmq non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire... certo che se non ti fidi di chi è ingegnere, di chi ha insegnato scienza e tenica delle costruzioni, ma ti fidi di wikipedia e non di un libro serio sulle travi reticolari, prego accomodati pure.
Evidentemente è meglio affidarsi a qualcosa che trovi scritto su wikipedia, o su internet in generale.

Quello che ti ho linkato la prima volta è la metodologia di calcolo... imparala e calcolati la capriata che abbiamo linkato sopra.

Secondo, mi piacerebbe che qualche ingegnere, architetto o geometra che abbia studiato le travi reticolari entrasse nella discussione.

Per quanto mi riguarda, se non ti fidi, non so che dirti, io come si calcola te l'ho postato...

amen.

Abra 31-07-2009 14:04

mazza anche quelli non capiscono un caspio...siamo messi bene #23
vedi ***dani*** fidarsi non vuole dire darti ragione anche se sei ingeniere.

semplicemente hai spiegato la funzione di un monaco non collegato alla catena ....postando il disegno di una capriata dove il monaco assume la forma di travatura reticolare.

speriamo sì che intervenga qualcun' altro e che mi spieghi come stanno le cose.

ah la bibbliografia degli scritti sono di gente che ha scritto libri sul quale hai studiato,forse ;-)e se scrivono che la struttura resiste a carichi maggiori credo a loro..... sotto ci sono i nomi....

***dani*** 31-07-2009 14:14

Abracadabra, sai come funziona wikipedia? ecco...

se avessi trovato le cose scritte sulla treccani sarebbe diverso

Abra 31-07-2009 14:41

certo che lo sò come funziona,ma spiegami pure questo eh....dai ***dani*** anche nell'articolo che hai postato tu si legge questo:

Si può facilmente verificare che il carico agente in sommità viene trasmesso alle due cerniere a terra
dalle due aste mediante sole forze di compressione. In altre parole, le due aste sono sollecitate solo
da sforzi normali, in questo caso di compressione. Questo elementare modello di struttura a traliccio
piana, di frequente impiego nelle prime applicazioni di copertura realizzati in materiale ligneo, è
chiaramente ispirata al principio statico della triangolazione. Se inseriamo una catena lignea a
collegamento dei due appoggi, come illustrato nella figura precedente, otteniamo la cosiddetta
capriata semplice a due spioventi. Tuttavia, l’impossibilità di coprire, mediante tale schema
semplice, luci sempre più grandi ha condotto via via all’inserimento di ulteriori elementi strutturali
al fine di parzializzarne la luce libera, fino ad ottenere elementi sempre più complessi quali ad
esempio la capriata tipo Polonceau illustrata nella seguente figura.

Poi guardo il disegno che hai postato,dove il monaco poggia direttamente sul trave...quindi la struttura assume una forma reticolare,perchè appoggiando sulla catena penso che diventi un reticolo o sbaglio anche quì #24
e leggo sempre quello che mi hai linkato:

Una struttura come quella indicata in figura è denominata anche come struttura reticolare. Le
strutture reticolari offrono una delle più antiche soluzioni al problema delle coperture: le capriate in
legno che coprivano le basiliche romane rappresentano un primo esempio. Ma la forma reticolare da
anche soluzione ad un altro problema, la necessità di realizzare strutture di notevoli dimensioni con
elementi relativamente piccoli. In particolare, l’evoluzione di sistemi costruttivi basati su elementi
reticolari ha portato al passaggio dalla trave ad anima piena alla trave reticolare.
Il maggior sviluppo si ebbe nell’ottocento quando si riuscì a produrre industrialmente i laminati di
ferro con caratteristiche meccaniche sufficientemente sicure, diffusamente utilizzati nella
realizzazione di ponti ferroviari. Contemporaneamente, il reticolo di travi si viene ad orientare verso
schemi caratterizzati ciascuno da un preciso funzionamento statico.


questo per quanto riguarda il tuo disegno.....sul monaco non apoggiato alla catena resto dubbioso del fatto che non venga sollecitato in nessun modo,se potessimo spingere con un dito sulla struttura in varie direzioni,ma questo è una mia idea,secodo me ha più importanza di quello che gli vuoi attribuire.

***dani*** 31-07-2009 14:54

Devi riportare il disegno.

La parzializzazione si ottiene con strutture diverso dalla capriata classica.

in questa capriata il monaco non è scarico, ed infatti non si chiama neppure monaco:
http://www.studiotechnica.net/civile...te/Inglese.png

in questo caso invece vedi la capriata italiana senza monaco:
http://www.studio-di-ingegneria.it/images/capriata.gif

qua capriata con monaco e catena scollegato
http://www.bemilegnami.com/images/prodotti/Capriata.jpg

in questo caso invece il monaco non è scarico perché ci sono travi che concorrono nel nodo inferiore ma non fra loro perpendicolari. Ovviamente questa configurazione regge più delle altre, ma non perché vi sia il monaco,ma perché vi sono i puntoni, sono schemi strutturali diversi.
http://www.icol.it/GESTIONALE/upload...20castagno.JPG

il fatto è che tu continui a fare domande a cui io posso rispondere tranquillamente, dobbiamo andare avanti all'infinito?

***dani*** 31-07-2009 15:01

certo che ho cominciato a scrivere l'articolo sui pesi degli acquari... questo post almeno mi serve per capire come presentare le cose...

Abra 31-07-2009 15:05

ecco appunto guarda il disegno che hai postato all'inizio ti accorgerai che il monaco appoggia sopra alla catena (secondo me hai sbagliato foto) ;-) e nell'ultima foto dici che regge più peso perchè vi sono i puntoni....ma scusami eh i puntoni dove poggiano nell'aria o sul monaco :-)) quindi in questo caso togli il monaco e indebolisci la struttura.

il fatto è che tu secondo me hai scritto castronerie,e si legge bene perchè nell'ultima spiegazione dici giustamente che il monaco è carico,cosa che prima dicevi l'opposto.
Fai tu replica e io replico a mia volta...ma domande non te ne stò porgendo.


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