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Devi usare tubo di mandata e tubo di pescaggio della stesa lunghezza (come in ogni filtro!) e non devi "sdraiare" il filtro a terra,ma lo divi appoggiare nella stessa direzione in cui lavora normalmente.
Io ho usato una pompa con una prevalenza da 74cm. e mi pompa perfettamente da 1,20 metri sotto la vasca.. Riprova.. |
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Cmq hai ragione la direzione deve essere la stessa. Il risultato è: filtro sdraiato a livello del fondo dell'acquario funziona (e son 52 cm di dislivello con prevalenza pompa 47cm a 440l/h), filtro sdraiato a terra non va (dislivello 148cm) |
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Comunque se non ti funziona allora vuol dire che non è perfettamente stagno, o lo spegni e si disinnesca.Non è possibile quello che dici! Non solo perchè tu confondi la prevalenza geodetica con la prevalenza manometrica e ci butti dentro dei congetti impossibli di fluidodinamica(hai una vaga idea di come siano fatte le pompe centrifughe come le nostre?),ma soprattutto perchè è sperimentalmente dimostrato! In una pompa centrifuga il flusso non è frenato dalla girante,ma alla componente cinetica dell'acqua viene aggiunta una componente rotazionale e il risultato è una somma vettoriale. In ogni caso un filtro funziona uguamente sotto la prevalenza geodetica della pompa (anche se per vari motivi è meglio non farcelo lavorare). Fattelo confermare da chi ha un filtro commerciale se per prova te lo abbassa sotto la prevalenza indicata.. vedrai se non funziona. Controlla che il tuo filtro sia a tenuta stagna e che non si didinneschi quando lo abbassi.. Anche a me quello che ho costruito la prima volta faceva la stessa cosa,ma perchè entrava aria dal pescaggio e il barattolo non era perfettamente stagno.. |
La lunghezza dei tubi non importa che sia uguale.
Mi par di capire che dinindnn spegne il filtro lo sposta e lo riaccende e magari in questa manovra si svuotano i tubi. Il filtro non può autoinnescarsi sotto la prevalenza, perchè chiaramente non ce la fa: nel momento dell'innesco la pompa deve poter spingere l'acqua fino al pelo vasca (o quasi) oppure riempi i tubi a mano. Conviene spostarlo mentre è acceso così puoi anche valutare visivamente come si comporta la portata. |
Se è per questo in una condotta nuova e pulita e nella stessa dopo 6 - 12 mesi di funzionamento (con alghe e detriti che modificano sensibilmente la "ruvidità" della superficie interna) passi in un amen da moto laminare (escludendo lo strato limite a ridosso della parete) a moto turbolento, con conseguenze notevolissime in termini di resistenza e anche per questo due filtri ermetici identici posti a differenti quote e collegati nella medesima vasca, avranno portate differenti
OT Visto che mi avete stimolato, sto preparando - per ora sulla carta - una vaschetta-laboratorio priva di filtro, così avrete solo l'intasamento della stream :-D Restate sintonizzati: l'autovasca ritorna :grrr: |
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Chiariamo come funziona la pompa. All'ingresso della pompa il flusso viene "rallentato" e l'energia cinetica scende mentre l'energia potenziale aumenta. A questo punto la girante fornisce energia cinetica al sistema aumentatndo l'energia totale. Quello che dico io è che esiterà un limite per l'energia potenziale totale che la pompa è in grado di gestire? o mi sbaglio? Oltre questo valore la pompa probabilmente introdurrà una notevole perdita di carico, o no? |
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Purtroppo personalmente rimango scettico sulla possibilità PRATICA di misurare l'effetto (se mai effettivamente ci sia un effetto) della sola pressione sull'intasamento dei tubi. Un esperimento in questo senso dovrebbe avere:
- tubi della stessa lunghezza (con filtri ad altezze diverse) - materiali assolutamente IDENTICI (a livello molecolare) - una buona differenza di pressione (per apprezzare appieno l'effetto) - una conduzione della vasca assolutamente identica (i tubi devono succhiare le stesse schifezze) ed una maniera operativa di verificarla. - tali condizioni andrebbero monitorate e mantenute per mesi. Purtroppo, come ho già scritto, basta un "ricciolo" della gomma o una curva troppo secca del tubo (tubi identici e altezze diverse: uno dei due filtri avrà i tubi "abbondanti") per creare localmente un moto turbolento e differenziare i due sistemi filtranti (peraltro a differenze di pressioni minime, vedi il discorso pianura-montagna). In pratica, le sorgenti di errore mi paiono più grandi dell'effetto da misurare (e quindi ci se ne può allegramente sbattere, come parrebbe giustificato dal discorso pianura versus montagna). All'atto pratico, pertanto, mi pare che ci si debba applicare a differenti caratterizzazioni della funzione filtrante, per esempio: - velocità del flusso per una nitrificazione (ed eventuale denitrificazione) ottimale (un lavoro simile a quello fatto per i filtri di Amburgo) - disposizione dei materiali per ridurre (e magari stabilizzare, sul lungo periodo) l'intasamento fissata la potenza INIZIALE della pompa. - ecc. ecc. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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