manuelito
20-03-2005, 12:45
Salve a tutti.
Questo articolo descrive molto sommariamente come poter realizzare uno sfondo 3D artigianale, spendendo davvero pochi euro con risultati a mio avviso soddisfacenti.
Materiale occorrente:
· 1-2 fogli di polistirolo (110x55) di quello usato come isolante nell’edilizia, di 5cm di spessore (1,20 euro cad.)
· 4 tubi di silicone acetico non antimuffa trasparente (quello nero era troppo caro!), da 280 ml (1,50 euro cad.)
· sabbia di granulometria finissima di quella usata per l’edilizia e per uso acquariologico, di differenti colorazioni (sabbia per l’edilizia 30 kg 0,80 euro)
· carbone attivo macinato per sfumare lo sfondo in tinte più scure, (usato per rendere più carico il nero ottenuto con la macinazione della sabbia nera)
· taglierino
· asciugacapelli
· guanti in lattice per spalmare il silicone
· giornali per non sporcare!
Iniziamo.
Sul foglio di polistirolo da 5 cm di spessore, con una penna ho disegnato sopra le principali depressioni che la mia parete avrebbe dovuto avere, (mi sono ispirato alle numerose fotografie di pareti rocciose del lago che si trovano in rete, ad anche ai disegni ricreati negli sfondi 2D e 3D venduti per gli allestimenti dei laghi africani), facendo in modo di seguire una direzione principale e tentando di imitare le spaccature naturali che si creano nella roccia in relazione alla sua morfologia e genesi, (così se si tratta di una roccia a struttura stratificata non disturbata, avremo delle spaccature più o meno parallele e orizzontali, mentre nel caso di giaciture disturbate, gli strati possono essere inclinati ed interrotti in vario modo, ecc..). Successivamente, con un taglierino ho inciso lungo le linee disegnate, tentando di essere il meno preciso possibile, allargando e stringendo il taglio in modo casuale e sagomando grossolanamente quelli che poi saranno i blocchi di roccia della parete.
Con un asciugacapelli ho poi addolcito i contorni dei tagli, e sagomato la superficie piatta del foglio di polistirolo, semplicemente scaldandolo e fondendolo, creando anche delle grandi depressioni, ottenute mantenendo il getto d’aria calda per più tempo sullo stesso punto, (facendo attenzione a non soffermarmi troppo sullo stesso punto, altrimenti si rischia di forare il panello!).
Quest’ultima fase è molto importante per poi non avere dei problemi durante le fasi successive. Infatti, il getto d’aria calda sul polistirolo ne provoca la fusione e ne diminuisce enormemente la porosità, ottenendo una superficie che si presenta come “vetrificata” e poco permeabile; bisogna fare in modo che non ci siano zone troppo porose, perché il silicone non agisce come una colla, e non da risultati soddisfacenti su superfici troppo porose.
Sagomato lo sfondo, ho creato ulteriori particolari, come le spaccature oblique ed altre irregolarità per dare al tutto un aspetto meno artificiale, sempre con il taglierino e l’asciugacapelli.
Una volta ripulito lo sfondo grezzo da eventuali residui di polistirolo, sono passato alla fase del rivestimento.
Ho utilizzato due differenti tipologie di sabbia:
· sabbia per l’edilizia
· sabbia nera per acquari
Ho vagliato la sabbia per l’edilizia con un passino a fori di 0.3/0.4 mm, mettendo da parte la frazione con diametro maggiore di 0.4 mm che ho usato per il fondo della vasca, destinando allo sfondo 3D quella di diametro inferiore.
Ho macinato con un “martellone” la sabbia nera, che poi ho vagliato con lo stesso passino.
A questo punto, ho miscelato le due sabbie in modo da ottenere cinque differenti tonalità di colore:
· ocra, tutta sabbia edile
· ocra scuro, sabbia edile con il 25% circa di sabbia nera
· grigio, sabbia edile con il 50% circa di nera
· grigio scuro, sabbia edile con il 75% circa di nera
· nero, tutto sabbia nera (addizionata con del carbone attivo macinato)
Nel processo di rivestimento con il silicone e la sabbia, bisogna procedere per frazioni di superficie, ed attendere che il silicone polimerizzi, prima di continuare, ma così facendo i tempi si allungano troppo, (almeno per me!), quindi io ho lavorato rivestendo lo sfondo grezzo con del giornale e lasciando libera solo una piccola parte della superficie, su cui iniziare il rivestimento di silicone. In questo modo, quando verso sopra la sabbia, non sporco le zone vicine, e dopo aver terminato di sabbiare il primo pezzo scoperto, scopro un’altra porzione di sfondo, pulita perché coperta dal giornale fino a questo momento, e proseguo fino all’ultimo.
Per ricoprire lo sfondo, si può procedere in diversi modi, io ho dato prima un “fondo” di colore ocra con la sabbia edile a tutto il panello, e poi ho sfumato con le sabbie di colore più scuro, ma si può procedere anche in modo inverso, (ho fatto questa scelta semplicemente perché avevo molta più sabbia edile,... gratis..., che non sabbia nera, e devo dire che il risultato è abbastanza soddisfacente anche perché in vasca lo sfondo 3D tende ad oscurarsi in seguito alla crescita delle alghe sulla sua superficie).
Naturalmente prima di procedere alla sovrapposizione dei differenti strati di silicone e sabbia, è necessario attendere almeno 30/40 minuti, per evitare che spalmando il secondo strato di silicone venga via quello dato precedentemente.
Si procede in questo modo fino ad ottenere il risultato desiderato e comunque a mio avviso è meglio dare in complesso almeno due strati totali, uno di fondo e uno di sfumature, ed un terzo strato per correggere eventuali errori.
Ho lasciato asciugare il tutto per un giorno, poi ho lavato con semplice acqua di rubinetto e messo in vasca per l’allestimento.
La realizzazione di questo sfondo mi ha dato anche dei vantaggi nel posizionamento delle attrezzature tecniche, infatti, sulla parte posteriore dello sfondo, ho ricavato un canale all’interno del quale ho fatto passare il tubo d’aspirazione del filtro esterno PRATIKO 300, che così rimane nascosto!
Tra i problemi che ho riscontrato, il più significativo è sicuramente quello del bloccaggio in vasca. Io ho scelto d'incastrare lo sfondo 3d tra il vetro di fondo della vasca e il tirante in vetro posto sul vetro posteriore, ed inoltre vi ho appoggiato sopra le grosse rocce usate nell’allestimento.
In realtà avrei potuto semplicemente siliconare lo sfondo 3D (rendendo comunque meno porosa e permeabile la sua superficie, sempre con il getto d’aria calda dell’asciugacapelli), ma ho preferito non farlo, per non vincolare troppo la vasca in previsione di futuri allestimenti, (comunque possibili solo se riuscirò a costruirmi una vasca “oceanica” dove ospitare i miei Malawitosi).
Per finire, questo è quello che ho fatto IO, ma naturalmente ci sono un’infinità di varianti e materiali che si potrebbero utilizzare, quindi spazio alla fantasia ed all’ingegno, naturalmente non dimenticando ciò che più conta, cioè il rispetto e la salute per i nostri piccoli compagni di vita “pinnuti”!
Vi ringrazio tutti, in particolar modo Nicola, che mi ha dato lo stimolo per scrivere questo articolo, e se ci fossero dei dubbi o dei chiarimenti necessari, (oltre ai consigli ed alle critiche costruttive sempre ben accette), sono sempre disponibile a rispondere, i tempi non saranno sempre istantanei, ma ci proverò.
Saluti
Manuel.
Questo articolo descrive molto sommariamente come poter realizzare uno sfondo 3D artigianale, spendendo davvero pochi euro con risultati a mio avviso soddisfacenti.
Materiale occorrente:
· 1-2 fogli di polistirolo (110x55) di quello usato come isolante nell’edilizia, di 5cm di spessore (1,20 euro cad.)
· 4 tubi di silicone acetico non antimuffa trasparente (quello nero era troppo caro!), da 280 ml (1,50 euro cad.)
· sabbia di granulometria finissima di quella usata per l’edilizia e per uso acquariologico, di differenti colorazioni (sabbia per l’edilizia 30 kg 0,80 euro)
· carbone attivo macinato per sfumare lo sfondo in tinte più scure, (usato per rendere più carico il nero ottenuto con la macinazione della sabbia nera)
· taglierino
· asciugacapelli
· guanti in lattice per spalmare il silicone
· giornali per non sporcare!
Iniziamo.
Sul foglio di polistirolo da 5 cm di spessore, con una penna ho disegnato sopra le principali depressioni che la mia parete avrebbe dovuto avere, (mi sono ispirato alle numerose fotografie di pareti rocciose del lago che si trovano in rete, ad anche ai disegni ricreati negli sfondi 2D e 3D venduti per gli allestimenti dei laghi africani), facendo in modo di seguire una direzione principale e tentando di imitare le spaccature naturali che si creano nella roccia in relazione alla sua morfologia e genesi, (così se si tratta di una roccia a struttura stratificata non disturbata, avremo delle spaccature più o meno parallele e orizzontali, mentre nel caso di giaciture disturbate, gli strati possono essere inclinati ed interrotti in vario modo, ecc..). Successivamente, con un taglierino ho inciso lungo le linee disegnate, tentando di essere il meno preciso possibile, allargando e stringendo il taglio in modo casuale e sagomando grossolanamente quelli che poi saranno i blocchi di roccia della parete.
Con un asciugacapelli ho poi addolcito i contorni dei tagli, e sagomato la superficie piatta del foglio di polistirolo, semplicemente scaldandolo e fondendolo, creando anche delle grandi depressioni, ottenute mantenendo il getto d’aria calda per più tempo sullo stesso punto, (facendo attenzione a non soffermarmi troppo sullo stesso punto, altrimenti si rischia di forare il panello!).
Quest’ultima fase è molto importante per poi non avere dei problemi durante le fasi successive. Infatti, il getto d’aria calda sul polistirolo ne provoca la fusione e ne diminuisce enormemente la porosità, ottenendo una superficie che si presenta come “vetrificata” e poco permeabile; bisogna fare in modo che non ci siano zone troppo porose, perché il silicone non agisce come una colla, e non da risultati soddisfacenti su superfici troppo porose.
Sagomato lo sfondo, ho creato ulteriori particolari, come le spaccature oblique ed altre irregolarità per dare al tutto un aspetto meno artificiale, sempre con il taglierino e l’asciugacapelli.
Una volta ripulito lo sfondo grezzo da eventuali residui di polistirolo, sono passato alla fase del rivestimento.
Ho utilizzato due differenti tipologie di sabbia:
· sabbia per l’edilizia
· sabbia nera per acquari
Ho vagliato la sabbia per l’edilizia con un passino a fori di 0.3/0.4 mm, mettendo da parte la frazione con diametro maggiore di 0.4 mm che ho usato per il fondo della vasca, destinando allo sfondo 3D quella di diametro inferiore.
Ho macinato con un “martellone” la sabbia nera, che poi ho vagliato con lo stesso passino.
A questo punto, ho miscelato le due sabbie in modo da ottenere cinque differenti tonalità di colore:
· ocra, tutta sabbia edile
· ocra scuro, sabbia edile con il 25% circa di sabbia nera
· grigio, sabbia edile con il 50% circa di nera
· grigio scuro, sabbia edile con il 75% circa di nera
· nero, tutto sabbia nera (addizionata con del carbone attivo macinato)
Nel processo di rivestimento con il silicone e la sabbia, bisogna procedere per frazioni di superficie, ed attendere che il silicone polimerizzi, prima di continuare, ma così facendo i tempi si allungano troppo, (almeno per me!), quindi io ho lavorato rivestendo lo sfondo grezzo con del giornale e lasciando libera solo una piccola parte della superficie, su cui iniziare il rivestimento di silicone. In questo modo, quando verso sopra la sabbia, non sporco le zone vicine, e dopo aver terminato di sabbiare il primo pezzo scoperto, scopro un’altra porzione di sfondo, pulita perché coperta dal giornale fino a questo momento, e proseguo fino all’ultimo.
Per ricoprire lo sfondo, si può procedere in diversi modi, io ho dato prima un “fondo” di colore ocra con la sabbia edile a tutto il panello, e poi ho sfumato con le sabbie di colore più scuro, ma si può procedere anche in modo inverso, (ho fatto questa scelta semplicemente perché avevo molta più sabbia edile,... gratis..., che non sabbia nera, e devo dire che il risultato è abbastanza soddisfacente anche perché in vasca lo sfondo 3D tende ad oscurarsi in seguito alla crescita delle alghe sulla sua superficie).
Naturalmente prima di procedere alla sovrapposizione dei differenti strati di silicone e sabbia, è necessario attendere almeno 30/40 minuti, per evitare che spalmando il secondo strato di silicone venga via quello dato precedentemente.
Si procede in questo modo fino ad ottenere il risultato desiderato e comunque a mio avviso è meglio dare in complesso almeno due strati totali, uno di fondo e uno di sfumature, ed un terzo strato per correggere eventuali errori.
Ho lasciato asciugare il tutto per un giorno, poi ho lavato con semplice acqua di rubinetto e messo in vasca per l’allestimento.
La realizzazione di questo sfondo mi ha dato anche dei vantaggi nel posizionamento delle attrezzature tecniche, infatti, sulla parte posteriore dello sfondo, ho ricavato un canale all’interno del quale ho fatto passare il tubo d’aspirazione del filtro esterno PRATIKO 300, che così rimane nascosto!
Tra i problemi che ho riscontrato, il più significativo è sicuramente quello del bloccaggio in vasca. Io ho scelto d'incastrare lo sfondo 3d tra il vetro di fondo della vasca e il tirante in vetro posto sul vetro posteriore, ed inoltre vi ho appoggiato sopra le grosse rocce usate nell’allestimento.
In realtà avrei potuto semplicemente siliconare lo sfondo 3D (rendendo comunque meno porosa e permeabile la sua superficie, sempre con il getto d’aria calda dell’asciugacapelli), ma ho preferito non farlo, per non vincolare troppo la vasca in previsione di futuri allestimenti, (comunque possibili solo se riuscirò a costruirmi una vasca “oceanica” dove ospitare i miei Malawitosi).
Per finire, questo è quello che ho fatto IO, ma naturalmente ci sono un’infinità di varianti e materiali che si potrebbero utilizzare, quindi spazio alla fantasia ed all’ingegno, naturalmente non dimenticando ciò che più conta, cioè il rispetto e la salute per i nostri piccoli compagni di vita “pinnuti”!
Vi ringrazio tutti, in particolar modo Nicola, che mi ha dato lo stimolo per scrivere questo articolo, e se ci fossero dei dubbi o dei chiarimenti necessari, (oltre ai consigli ed alle critiche costruttive sempre ben accette), sono sempre disponibile a rispondere, i tempi non saranno sempre istantanei, ma ci proverò.
Saluti
Manuel.