Visualizza la versione completa : Urgente! Emergenza parassiti!
Da un paio di giorni i pesci (platy, guppy e velifere) del mio acquario si strusciano contro foglie e arredi e stamattina ho notato la comparsa di piccoli puntini bianchi.
L'acquario è da 125 lt, i valori sono un po' alti (Ph 8 Gh 16 Kh 15) perché ho fatto un cambio abbastanza consistente con acqua che il negoziante mi ha venduto come osmosi ma che in realtà aveva una durezza parecchio alta.
Forse è per questo che sono stati attaccati dai parassiti?
Cosa mi conviene fare?
Alzo la temperatura e basta o tratto l'acqua con uno specifico medicinale?
Per favore, aiutatemi, non voglio perdere i miei pesciolini senza neanche sapere dove ho sbagliato :'(
Carmine85
20-06-2016, 13:01
Ciao Sofia
Per caso hai inserito pesci nuovi?
Hai fatto il cambio con acqua fredda?
Platy ,.guppy e velifere non devono avere acqua osmosi ma acqua appunto alcalina...
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Ciao!
Sì, i pesci nuovi che ho inserito sono le velifere, che però per il momento sono le più "sane", nel senso che ne ho vista solo una grattarsi e non vedo puntini bianchi.
Io ho fatto un cambio di "osmosi" perché i valori dell'acqua di rubinetto sono troppo alti (Gh e Kh sui 20) e volevo bilanciarli un po' con l'osmosi, ma tanto il problema non si pone perché appunto quest'acqua che il negoziante mi ha venduto aveva comunque dei valori alti (me ne sono accorta perché dopo un cambio con osmosi e rubinetto i valori sono saliti invece di scendere).
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Ah, e per quanto riguarda l'acqua, era a temperatura ambiente.
Carmine85
20-06-2016, 13:30
Ciao!
Sì, i pesci nuovi che ho inserito sono le velifere, che però per il momento sono le più "sane", nel senso che ne ho vista solo una grattarsi e non vedo puntini bianchi.
Io ho fatto un cambio di "osmosi" perché i valori dell'acqua di rubinetto sono troppo alti (Gh e Kh sui 20) e volevo bilanciarli un po' con l'osmosi, ma tanto il problema non si pone perché appunto quest'acqua che il negoziante mi ha venduto aveva comunque dei valori alti (me ne sono accorta perché dopo un cambio con osmosi e rubinetto i valori sono saliti invece di scendere).
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Ah, e per quanto riguarda l'acqua, era a temperatura ambiente.
Abbiamo due possibilità Sofia:
-le velifere hanno scatenato la malattia ( al 100% può essere successo questo )
-il cambio è stato fatto a temperature inferiori ai 20 gradi
Prova ad alzare la temperatura sui 27-28 gradi, se entro 5 gg non vedi miglioramenti usiamo medicinale
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Allora devono essere stati i pesci nuovi.
Ho alzato la temperatura, adesso è sui 28°.
Se li vedo peggiorare posso usare il medicinale o aspetto comunque 5 giorni?
Ad ogni modo grazie mille, spero solo di riuscire a salvarli...
Carmine85
20-06-2016, 18:37
Allora devono essere stati i pesci nuovi.
Ho alzato la temperatura, adesso è sui 28°.
Se li vedo peggiorare posso usare il medicinale o aspetto comunque 5 giorni?
Ad ogni modo grazie mille, spero solo di riuscire a salvarli...
Se li vedi peggiorare usa direttamente il medicinale, faunamor
Mi raccomando luci spente
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Luci spente a partire da adesso o quando comincio ad usare il faunamor?
Carmine85
20-06-2016, 22:02
Quando inizi la cura se tieni spente le luci è meglio i parassiti possono riuscire a "vedere" i pesci con le luci accese...
Luci spente a partire da adesso o quando comincio ad usare il faunamor?
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Ciao, scusate l'intromissione... non è mia intenzione portare critiche ma solo una sana conversazione e scambio di esperienze.
Portare l'acqua a 28 °C ed aspettare 5gg non porta benefici, anzi... accelera il ciclo riproduttivo del parassita aumentando il rischio epidemico.
Se vogliamo fare un trattamento termico terapeutico dobbiamo arrivare, in caso di Ichtyo, almeno a 30 °C ed il trattamento va protratto per 10/15gg, se no non otteniamo alcun effetto curativo.
Il mio consiglio è di portare sì l'acqua a 28 °C ma trattando contemporaneamente con Faunamor. In questo modo acceleriamo la riproduzione del parassita e lo colpiamo nel suo punto debole cioè quando le cisti liberano i tomiti.
Per quanto riguarda le luci, queste vengono spente perchè il farmaco è fotosensibile e può perdere di efficacia. Il parassita non "vede" il pesce lo "sente"...
Spero di non aver offeso la sensibilità di nessuno, in caso mi scuso.
Ciao!
Figurati, non hai offeso nessuno, o sicuramente non hai offeso me.
Io ho poca esperienza soprattutto in fatto di malattie, quindi non sono nelle condizioni di criticare questa o quest'altra opinione :)
Ad ogni modo, ho deciso di somministrare il Faunamor perché la situazione mi sembra peggiorata.
La mia domanda è: devo filtrare con carbone attivo per tutta la durata del trattamento o solo alla fine? Io tengo sempre una spugna di carbone attivo nel filtro, quindi adesso che comincio la somministrazione devo toglierla o no?
Devo continuare a dargli da mangiare oppure a digiuno?
Sul bugiardino indica cosa fare dal 1° al 3° giorno e dal 7° all'8°... dal 4° al 6° che devo fare?
Allora, il carbone attivo devi toglierlo se no annulla l'effetto del medicinale. Lo rimetterai a fine cura per eliminare il medicinale ed il colore del blu di metilene...
Una volta finita la sua funzione depurativa, toglierei dal filtro il carbone attivo.
Da questa tua domanda capisco che stai curando la vasca principale, in questo caso è importrante sapere che l'uso di Faunamor è deleterio per la salute del filro in quanto andrà ad uccidere tutta la flora batterica denitrificante della parte biologica del filtro.
Se ne hai la possibilità togli il filtro e fallo circolare in un contenitore a parte, per poi reinserirlo a fine cura. Se non puoi fare questa operazione allora metti in conto la morte del filtro biologico e la sua relativa rimessa in funzione, a fine cura, e dopo filtraggio con carbone attivo.
Devi prendere una confezione di batteri nitrificanti in sospenzione liquida (meglio in assoluto quelli in fialette di vetro monouso) e rigenerare, nel più breve tempo posibile la flora batterica del filtro.
Il Faunamor devi dosarlo nel seguente modo:
1° giorno: 3ml/100l (fai le debite proporzioni);
Non dare cibo;
2° giorno: Idem;
3° giorno: sospendi il medicinale e dai da mangiare ai pesci;
4° giorno: idem;
5° giorno: idem;
6° giorno: idem;
7° giorno: 3ml/100l (fai le debite proporzioni);
Non dare cibo;
8° giorno: sospendi il medicinale, cambi il 30% dell'acqua e filtri con carbone attivo. Appena l'acqua è diventata limpida metti i batteri nitrificanti nella quantità indicata dal bugiardino, il giorno dopo rinnova la dose dei batteri.
Se vedi che è necessario puoi fare un secondo ciclo, identico al primo, inutile precisare: in questo caso non mettere i batteri ma aspetta la fine del secondo ciclo :-))
Spero di essere stato chiaro, in caso di dubbio fammi sapere.
Sì grazie, sei stato chiarissimo, solo che il bugiardino dice di mettere 20 gocce (1ml) ogni 100 litri... a chi do retta? :')
Il filtro l'ho tolto e l'ho messo in un secchio con l'acqua dell'acquario, ma non posso farlo circolare: è comunque una cosa utile o non serve a niente?
Il bugiardino dice che posso rimettere il filtro al 3° giorno e poi toglierlo di nuovo al 7°: secondo te posso farlo o mi conviene lasciarlo nel secchio fino a fine cura?
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Sì, per la dose hai ragione tu, ma io sono per una terapia d'impatto e andrei con 2ml/100l (non 3ml/100 come avevo erroneamente scritto) quindi, 40 gocce/100l (al 7° giorno uguale).
Se pensi di fare due cicli, al secondo fai la dose normale: 20 gocce/100l.
Per quanto riguarda il filtro sarebbe meglio farlo circolare ma, se non puoi, lascialo completamente immerso... in 2gg non succede nulla di irreparabile.
Fai come dice il bugiardino. Inoltre, togliendo il filtro, dovresti mettere un aeratore in modo da mantenere un certo movimento dell'acqua.
D'accordo, allora per il secondo giorno metterò 40 gocce/100lt, al terzo giorno rimetto il filtro e al settimo di nuovo 40 gocce.
La pompa l'ho lasciata, quindi dovrebbe comunque esserci movimento, senza bisogno dell'aeratore, giusto?
Se dovessi fare un secondo ciclio, comincio subito dopo l'ottavo giorno o aspetto qualche altro giorno?
Ci sono speranze che guariranno?
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Sì, se hai lasciato la pompa l'aeratore non ti serve.
Il secondo ciclo devi valutarlo in base alla riuscita del primo. Dopo l'ottavo giorno vedi se i puntini sono scomparsi e vedi se, nei 2gg successivi, i pesci si dimostrano vivaci e in salute.
Sì, hai ottime possibilità di guarigione.
Grazie mille, sei stato gentilissimo come sempre.
Spero davvero di riuscire a salvarli, perché anche se starò facendo qualche errore da principiante, ci sto veramente mettendo un sacco di impegno.
Un'ultima domanda: posso trattare anche la vasca degli avannotti o il medicinale li ucciderebbe? Credo che anche qualcuno di loro abbia i parassiti...
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Carmine85
22-06-2016, 21:42
Ciao, scusate l'intromissione... non è mia intenzione portare critiche ma solo una sana conversazione e scambio di esperienze.
Portare l'acqua a 28 °C ed aspettare 5gg non porta benefici, anzi... accelera il ciclo riproduttivo del parassita aumentando il rischio epidemico.
Se vogliamo fare un trattamento termico terapeutico dobbiamo arrivare, in caso di Ichtyo, almeno a 30 °C ed il trattamento va protratto per 10/15gg, se no non otteniamo alcun effetto curativo.
I protozoi come ichtyophtyrius hanno un optimum biologico tra i 10 e i 19 gradi quindi acqua mediamente fresca..
Solo i tomiti sono resistenti ai trattamenti termici...ad ogni step di temperatura corrisponde uno stadio parassitario
Dopo i 25 gradi i tomiti scoppiano come palloncini..
Lo scopo è quello proprio di accelerare il ciclo riproduttivo per far si che il parassita appena si sviluppa dal tomite schiatta...
Inoltre si tiene in considerazione il tipo di pesce..
Con i discus per esempio si possono raggiungere anche i 32
I poecilidi possono entrare in affanno a 30 gradi...benché possono sopportare un breve periodo di alta temperatura...ma si tiene conto del rischio termico...
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Ciao Carmine85, grazie per l'opportunità di scambio di esperienze. Avrei però alcune considerazioni che credo debbano essere approfondite al fine di evitare confusione per chi ci legge e magari cerca qualche aiuto...
Solo i tomiti sono resistenti ai trattamenti termici...
Perdonami, ma questo non è corretto. Nel caso, sono le cisti che sono resistenti sia alla temperatura che al farmaco. Il tomite "è" il parassita (non ancora sviluppato in forma adulta) e solo il tomite può essere "ucciso", o a mezzo farmaco o con la termoterapia.
E' il tomite, dotato di ciglia per nuotare, che attacca il pesce insediandosi nell'epidermide dove ha modo di crescere.
Il tomite si sviluppa all'interno della ciste moltiplicandosi, protetto dalla ciste stessa.
Questo processo dura mediamente 5/6 gg alla temperatura di circa 20°C.
Considerando che si avranno diversi processi a diverse fasi di sviluppo contemporaneamente, quello che succede è che possiamo eliminare i parassiti di quel determinato sviluppo ma non andiamo ad intaccare le cisti che, nel frattempo si stanno sviluppando.
Il risultato di questa operazione è che la malattia, che pensavamo debellata, si ripresenta.
Per eliminare questa possibilità, che porterebbe via molto tempo e tentativi si è scoperto che, il ciclo di riproduzione, accelera quanto più è alta la temperatura. In questo modo, accorciando i tempi possiamo curare una vasca afflitta da Ichthyo nel giro di 8gg (invece che di settimane).
ad ogni step di temperatura corrisponde uno stadio parassitario
Anche questo non è corretto. La temperatura influisce solo sul ciclo di riproduzione e di crescita.
Non è che a 19 °C hai le cisti ed a 21 °C i tomiti ed a 23 °C il parassita adulto...
Qualsiasi sia la temperatura il ciclo è sempre completo: varia solo il tempo!
Dopo i 25 gradi i tomiti scoppiano come palloncini..
Dopo i 25 °C non succede assolutamente nulla se non aver accelerato, di poco, il ciclo riproduttivo.
Il tomite muore a temperature oltre i 30 °C (in caso di Costia - Ichthyobodo - oltre i 32 °C ) ed è proprio questo ciò che non rende sempre applicabile la termoterapia, infatti, come giustamente dici, alcuni dei nostri ospiti mal sopportano temperature troppo elevate... questo, ovviamente, vale anche per piante ed invertebrati.
In questo caso, l'unica soluzione è il farmaco, unitamente ad un aumento di temperatura, entro certi limiti, per diminuire il tempo di cura (detto in parole povere).
Perdonate la lungaggine, ci sarebbe molto altro da approfondire, ma ritenevo comunque opportuno dover precisare determinati processi.
Spero di essere stato chiaro, perdonatemi qualche ridondanza...
Un'ultima domanda: posso trattare anche la vasca degli avannotti o il medicinale li ucciderebbe? Credo che anche qualcuno di loro abbia i parassiti...
Se anche gli avannotti, che poi devono essere comunque cresciutelli per notare il parassita, sono infetti dovresti trattare anche loro.
Carmine85
23-06-2016, 02:32
Ciao Carmine85, grazie per l'opportunità di scambio di esperienze. Avrei però alcune considerazioni che credo debbano essere approfondite al fine di evitare confusione per chi ci legge e magari cerca qualche aiuto...
Solo i tomiti sono resistenti ai trattamenti termici...
Perdonami, ma questo non è corretto. Nel caso, sono le cisti che sono resistenti sia alla temperatura che al farmaco. Il tomite "è" il parassita (non ancora sviluppato in forma adulta) e solo il tomite può essere "ucciso", o a mezzo farmaco o con la termoterapia.
E' il tomite, dotato di ciglia per nuotare, che attacca il pesce insediandosi nell'epidermide dove ha modo di crescere.
Il tomite si sviluppa all'interno della ciste moltiplicandosi, protetto dalla ciste stessa.
Questo processo dura mediamente 5/6 gg alla temperatura di circa 20°C.
Considerando che si avranno diversi processi a diverse fasi di sviluppo contemporaneamente, quello che succede è che possiamo eliminare i parassiti di quel determinato sviluppo ma non andiamo ad intaccare le cisti che, nel frattempo si stanno sviluppando.
Il risultato di questa operazione è che la malattia, che pensavamo debellata, si ripresenta.
Per eliminare questa possibilità, che porterebbe via molto tempo e tentativi si è scoperto che, il ciclo di riproduzione, accelera quanto più è alta la temperatura. In questo modo, accorciando i tempi possiamo curare una vasca afflitta da Ichthyo nel giro di 8gg (invece che di settimane).
ad ogni step di temperatura corrisponde uno stadio parassitario
Anche questo non è corretto. La temperatura influisce solo sul ciclo di riproduzione e di crescita.
Non è che a 19 °C hai le cisti ed a 21 °C i tomiti ed a 23 °C il parassita adulto...
Qualsiasi sia la temperatura il ciclo è sempre completo: varia solo il tempo!
Dopo i 25 gradi i tomiti scoppiano come palloncini..
Dopo i 25 °C non succede assolutamente nulla se non aver accelerato, di poco, il ciclo riproduttivo.
Il tomite muore a temperature oltre i 30 °C (in caso di Costia - Ichthyobodo - oltre i 32 °C ) ed è proprio questo ciò che non rende sempre applicabile la termoterapia, infatti, come giustamente dici, alcuni dei nostri ospiti mal sopportano temperature troppo elevate... questo, ovviamente, vale anche per piante ed invertebrati.
In questo caso, l'unica soluzione è il farmaco, unitamente ad un aumento di temperatura, entro certi limiti, per diminuire il tempo di cura (detto in parole povere).
Perdonate la lungaggine, ci sarebbe molto altro da approfondire, ma ritenevo comunque opportuno dover precisare determinati processi.
Spero di essere stato chiaro, perdonatemi qualche ridondanza...
Allora,
Vorrai scusarmi per le inesattezze, ma procediamo a gradi.
Come ben sai, Ichtyophtyrius multifiliis comprende diversi stadi...dipendenti dalla temperatura:
TROFONTE che si localizza nello strato più profondo del derma e comincia a mangiucchiare le cellule dell' ospite , una volta che le ha distrutte comincia a muoversi per poi fuoriuscire all'esterno ( in realtà la cosa è più complessa ma diamo per buona questa cosa)...
Una volta che si è liberato all'esterno genera il TOMONTE che, siccome deriva dal trofonte, la sua resistenza deriva da esso, sia a livello metabolico che morfologico, quindi una volta maturo genera il TOMITE, circa 2000 tomiti da ogni tomonte, ma non sono sempre attivi;
La capacità del tomita di provocare eziopatogenesi , diminuisce con il passare del tempo, ma soprattutto dipende sempre dal metabolismo che ha avuto il tomonte e dalla temperatura...
Solitamente, fra i 2000 tomiti, sono pochissimi a essere resistenti, e già a 25 gradi a salire quelli più deboli e patogenicamente attivi, quindi già soccombono per le poche riserve energetiche che hanno immagazzinato...
Seppure si aumentasse la temperatura sui 30-35 gradi, a quelli più resistenti gli fai un baffo, perché la cellula madre gli ha trasmesso apposta apparati biochimici atti a resistere alla alte temperature....
Ora, nella peggiore delle ipotesi, può capitare che i trofonti possono insediarsi anche nelle branchie causando un massiccio aumento cellulare, corrosione delle branchie e infezioni secondarie...ecco se tu in questo stato aumenti la temperatura, non solo rendi più aggressivo il trofonte, ma rendi lo scambio ossigenico più difficile...
Ragion per cui, prima di raggiungere i fatidici 30 gradi per 15-20 gg ( corretti per carità ) visto che non si possono fare rilevamenti alle branchie, per i pesci piccoli, si consiglia ( questo lo si fa anche in acquacoltura) di procedere a tappe , quindi prima ad una temperatura per debellare i parassiti deboli che in quel momento potrebbero aver aggredito le branchie e i tessuti, poi magari si procede direttamente ad una termoterapia più massicca una volta liberate le branchie....
Per quanto riguarda il resto, si sono state dette alcune inesattezze derivanti dal fatto che in questi giorni , avendo altro a cui pensare, ho effettuato queste leggerezze...vorrai perdonarmi,avrei voluto scrivere tutt'altro.
Quando vuoi possiamo aprire un post tutto nostro dove poter parlare di parassitismo in tutta tranquillità così da illustrarti anche tutte le minime piccolezze ;-D
In fondo la parassitologia acquatica è il mio pane quotidiano poi se è anche la tua andiamo a nozze :-D
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Caro Carmie85, lungi da me dubitare della tua preparazione, le mie erano solo argomentazioni determinate da quanto vedevo commentato.
Per quanto riguarda il resto, si sono state dette alcune inesattezze
Come da tua stessa ammissione non ho fatto altro che rispondere ad "alcune inesattezze", niente di più e soprattutto niente di personale. Mi rendo conto che il campo della ittiopatologia non è semplice ed a volte si inciampa in qualche inesattezza... scagli la prima pietra a chi non è mai capitato... :-))
Questione chiarita e dissertazione sul protozoo più famoso in acquariologia decisamente ampia con diversi spunti di discussione ed approfondimento.
Quando vuoi possiamo aprire un post tutto nostro dove poter parlare di parassitismo in tutta tranquillità così da illustrarti anche tutte le minime piccolezze ;-D
In fondo la parassitologia acquatica è il mio pane quotidiano poi se è anche la tua andiamo a nozze
Sono aperto a tutte le opportunità di discussione e scambio di esperienze, anche se il tempo è tiranno, lo puoi notare dagli orari delle mie risposte... ;-)
Scusate, non voglio rubarvi altro tempo, però vorrei cercare di capire il più possibile.
Da quello che ho letto, mi pare di aver capito che l'aumento della temperatura serva solo a velocizzare il ciclo riproduttivo in modo da poter agire con il medicinale sui tomiti, ma che non garantisca affatto la morte del parassita. Sbaglio?
Se adesso che ho trattato la vasca con il Faunamor ho debellato il parassita, significa che solo un nuovo pesce o una nuova pianta possono riportarlo nell'acquario?
Il parassita può provocare anche la corrosione delle pinne? Al 6° giorno dal trattamento ho notato che i puntini bianchi sono scomparsi ma le code e le pinne di alcuni pesci sono corrose, sfrangiate...
Gli avannotti su cui ho notato i puntini, in realtà sono velifere di una settimana di vita (quando li ho notati avevano solo due tre giorni). Ho alzato la temperatura a 30° e i puntini mi sembrano spariti. Lascio stare così o tratto anche la vasca nursery?
Carmine85
26-06-2016, 18:51
Beh si
I protozoi possono causare anche danni secondari come affezione alla pinne o provocare ferite che favoriscono l'attacco di patogeni secondari...
Siccome il faumamor è un miscuglio di più principi attivi, tiene a bada un po' di tutto se l'infezione è presa in tempo...
Non mettere nessun altro pesce per ora...
Tieni ancora sottocontrollo gli avannotti
inviato utilizzando patatalk
La termoterapia ha un effetto efficace allo stato iniziale della malattia e bisogna fare attenzione alla compatibilità dei pesci alle temperature elevate per più giorni.
In fase avanzata è necessario abbinarla al farmaco.
Personalmente tendo sempre ad una terapia d'urto per essere il più efficace e tempestivo possibile (non credo molto nella termoterapia, anche se a volte ha dato buoni risultati), quindi: temperatura a 28 °C (sopportabile per tutti i pesci tropicali) e Faunamor nelle relative dosi e prescrizioni.
Se adesso che ho trattato la vasca con il Faunamor ho debellato il parassita, significa che solo un nuovo pesce o una nuova pianta possono riportarlo nell'acquario?
No, non è detto.
Generalmente il protozoo Ichthyophthirius multifiliis è sempre presente in vasca, come molti altri agenti patogeni. Sono le condizioni di salute del pesce che lo rendono "aggredibile". Un pesce sano, in un acquario sano non si ammalerà mai.
Infatti, l'Ichthyo si manifesta anche senza aver introdotto pesci o piante nuovi, basta uno sbalzo di temperatura o uno stress dovuto alla cattiva qualità dell'acqua, o al litigio con altri pesci, etc., ed ecco che la malattia fa capolino, con tutte le sue conseguenze.
A volte succede che i nuovi pesci, appena introdotti, si ammalino di Ichthyo e si è portati erroneamente a pensare di averli acquistati malati (anche se questo a volte, purtroppo, succede), ma in realtà quello che succede è che il pesce nuovo, indebolito e stresssato dal trasferimento dal negozio a casa, dai ripetuti "pescaggi" e dalle condizioni chimico/fisiche diverse, venga attaccato dai parassiti già presenti in vasca, innescando così il processo epidemico facendo la parte dell'untore mentre, invece, era innocente.
Credo che la corrosione delle pinne sia di origine batterica. Quello che succede è che il pesce, già indebolito a causa dell'Ichthyo, non di rado cade preda di patologie secondarie.
Trattare con Faunamor, avendo nella sua composizione l'acriflavina, lo rende efficace anche per le batteriosi allo stato iniziale.
Se la vasca nursery è una vasca separata lascerei tutto così com'è, è molto probabile che la termoterapia abbia avuto effetto, ma bisogna monitorare costantemente se la malattia si ripresenta nel giro di una settimana. Se no: è andata bene; se sì: trattare con Faunamor e T a 28 °C.
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Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it |