Visualizza la versione completa : Myrionema: come combatterli.
Salve, come da titolo ho deciso di iniziare un'azione decisa per eliminare questi graziosi idrozoi dalla mia vasca. La mia colpa e' stata di sottovalutare il "nemico" a lungo, lasciando che invadesse diverse aree della rocciata. Ho anche introdotto un piccolo imperator ed un loriculus che effettivamente hanno di molto ridotto le praterie di myrionema. Il fatto spiacevole consiste che le aree bonificate, a distanza di qualche giorno, si ripopolano nuovamente. Anche spazzolando delle rocce impestate, in una vasca a parte, a distanza di giorni tornano quasi come prima. Occorre, pertanto, un'azione piu' decisa. Quindi ho ricoperto delle praterie di myrionema con resina bicomponente, quella che si usa per incollare i coralli. Sembra funzionare. Per un'area, adatta allo scopo, vorrei utilizzare una copertura con un foglio di alluminio, questo anche per evitare una eccessiva immisione di colla e quindi di talco nell'acqua.
La domanda e' questa: per chi ha esperienza in merito, per quanto tempo il foglio di alluminio dovrebbe restare in sede per eliminare i sottostanti idrozoi?
Spostato in invertebrati sessili.;-)
La colla non funziona, sembra limitarli ma solo per qualche giorno, poi tornano.
Prova con k'idrossido di calcio fatto a pappetta è messo sopra. Oppure bolli le rocce.
anche io ho sentito che questa cosa della kalkwasser fatta a pappetta funziona...
kenzo.91
15-03-2014, 21:55
Hai provato con una dolabella? Tempo fa su un articolo su acquaportal ho letto che è.molto efficace.
Vins ;)
Ho inserito anche una dolabella ma senza risultato. L'Imperator invece e' molto efficace. Pero' , pur mangiando i myrionema, non li estirpa definitivamente. La mia preoccupazione deriva dal constatare che anche a seguito di una rimozione accurata, spazzolando energicamente con uno spazzonlino da denti, dopo breve ricompaiono. La colla bicomponente la modello in modo da ottenere una sfoglia che uso per coprire accuratamente le zone infestate. E sembra funzionare. Ma non posso usarne molta poiche' i coralli ne sono infastiditi. Quindi sto ricoprendo alcune zone con fogli di alluminio. Ho letto pero' che devono rimanere in sito per almeno 6 settimane. E' una guerra da condurre con pazienza e mai abbassando la guardia. Spero di farcela. Grazie dei consigli che sono sempre ben accettati.
Ciao, guarda, mi spiace deluderti, ma io li avevo e ho dovuto sostituire la roccia infestata perchè piano piano con qualsiasi rimedi provi loro si moltiplicano. Non sottovalutare la cosa se puoi togli la roccia infestata.
ciao Filippo
Il problema e' che sono diverse le rocce interessate. Hai provato anche a ricoprirli abbondantemente con la bicomponente?
Aggiornamento: dopo circa 2 settimane, osservando accuratamente tutti gli anfratti, al momento , non rilevo piu' la presenza di myrionema. Di certo non mi faccio illusioni, ma le zone bonificate mi sembrano assolutamente libere. I mezzi usati sono stati diversi: le rocce che ho potuto rimuovere sono state bollite, per quelle impossibili da rimuovere ho usato le resina bicomponente, che reputo micidiale. L'idrossido di calcio e' assolutamente ineficace, anche la rimozione meccanica mediante spazzolamento,in apposito recipiente, non sortisce effetti. Anche l'aceto e' inefficace, coprirli con un foglio di alluminio e' inutile. La dolabella non li guarda nemmeno, neanche il Loriculus. Solo il cucciolo di Imperator puo' considerarsi un terminetor per i myrionema. Ora saro' molto attento e nel caso dovessi scorgere anche un solo "fiorellino" prontamente usero' la bicomponente.
Questa e' la mia esperienza e spero possa essere di aiuto a qualcuno.
beaglerider
06-04-2014, 19:20
spero che tu abbia risolto forti. Non vorrei scoraggiarti ma anche murandole tendono a spuntare da altri pori delle rocce. Ovviamente questo dipende dalla porosità e dalle canalicolazioni interne. Potresti avere fortuna!!
Sul mercatino ho preso delle rocce bellissime e piene di vita (coralline, anfipodi, asterine, spugne gialle, ascidi, spirografi, sipunculidi, vermi tubicoli, vermocani...ecc ecc).
Purtroppo, oltre ad una miriade di aiptasie (che di per se non sono un problema) e della valonia, ho la bestia gialla il Myrionema amboinense!
Dopo averlo avvistato ho scoperto che il precedente proprietario ha lottato a lungo e senza successo e, ovviamente, si è astenuto dal parlarmene al momento dell'acquisto >:-(. Guarda un pò, spuntano proprio dai pori della roccia intorno ai punti dove lui ha applicato il collante per coralli
Ora mi vedo costretto a sterilizzare tutto e mi piange il cuore...
Non posso trattare le singole rocce perché, oltre che cementate, l'idrozoo è presente sulla quasi totalità di esse.
Chiaramente se troppo estesa la diffusione credo sia impossibile eradicarli. La tua osservazione e' corretta in merito alla loro diffusione tramite piccole fessure. Pero' dove sono riuscito a "sigillare" con accortezza i margini dell'area cementata, a distanza di oltre un mese, non sono ricomparsi. Dove invece ho effettuato l'operazione con meno attenzione si sono ripresentati ai margini dell'area cementata. Ora osservo sempre con molta attenzione e quando individuo anche un solo esemplare provvedo a sigillare la zona coprendo sino in area sana. Ho inoltre notato una cosa interessante: per alcune basette infestate ho usato per ricoprire i myrionema l'attak gel. Questo l'ho effettuato piu' di tre settimane fa ed ad oggi neanche l'ombra di un "fiorellino".
Se devi sterilizzare il tutto perche non provi un prodotto, di cui al momento non ricordo il nome, che sembra non essere nocivo per i coralli ed i pesci. Se puoi aspettare domani te ne potro' indicare il nome.
beaglerider
06-04-2014, 23:53
te lo auguro!
Questa settimana osservo come evolve nella mia vasca, ho già rimosso i piccoli affioramenti andrò via via coprendo dove posso; se non ci fosse verso la pentola è pronta!
Ho anche 50kg di carbonato di calcio (by piccinelli) che lo stesso ragazzo aveva nella sua vasca.
Se dovessi disfare, passerei a DSB. Ma non saprei se usare quel carbonato senza bollirlo? è improbabile che sia ancora "infetto" anche se, dal 23 dello scorso mese ad oggi, è ancora un po' umido (è in una cassetta con bordi alti)
Se devi sterilizzare il tutto perche non provi un prodotto, di cui al momento non ricordo il nome, che sembra non essere nocivo per i coralli ed i pesci. Se puoi aspettare domani te ne potro' indicare il nome.
il prodotto è un antiparassitario veterinario contro i nematodi gastrointestinali e cestodi a base di fenbendazolo (PANACUR)
Esatto, in 48 ore 3 somministrazioni: 2mg ogni 4 litri per le prime 2 ed in fine 1mg ogni 4litri. Spegnendo lo schiumatoio ed ovviamente senza carbone attivo. Sembra pero' che danneggi le xenie e le tridacne.
beaglerider
07-04-2014, 15:44
Non solo quelle anche stelle, vermi tubicoli, lumache e lysmata. Distruggere la biodiversità delle rocce e ti manda i nitriti alle stelle.Una bomba atomica!
Inviato dal mio GT-I9100 utilizzando Tapatalk
Se il problema e' "solo" di dover gestire un grosso carico organico a causa della morte di diverse specie aggiungiamo un filtro adeguato: un vaso di Calfo ad es. E' chiaro che il panacur resterebbe l'ultima e piu' drastica soluzione in alternativa allo smantellamento della vasca. Inoltre il Panacur sembra essere molto selettivo, incidendo sul metabolismo ,mi sembra , del glucosio per le sole specie che non posseggono sistemi metabolici altenativi , come per i coralli ed i pesci. E' l'ultima spiaggia e meno male che c'e'.
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Inoltre la biodiversita' di certo non la preservi bollendo le rocce che credo sia l'unico rimedio efficace.
beaglerider
07-04-2014, 16:25
Il problema è che le rocce vive fanno da "spugna" ed il principio attivo rimarrebbe al loro interno per un tempo x.
Quando andresti ad inserire nuove rocce per ricolonizzare o nuovi animali sensibili cosa accadrebbe?
Inviato dal mio GT-I9100 utilizzando Tapatalk
Solo adesso leggo la tua considerazione , corretta, ma penso che non ci sarebbe troppo da preoccuparsi. Mi spiego: normalmente un farmaco agisce in funzione al dosaggio, se nella vasca le rocce occupano il 25% del volume ed esse stesse sono composte al 30% di acqua, la concentrazione del farmaco rilasciata in maniera istantanea sarebbe meno di 1/10 del valore iniziale. Inoltre dovremmo conoscere la stabilita' della molecola in una soluzione altamente aggressiva come quella dell'acqua marina (capace di scindere, se non ricordo male, legami molecolari stabili ) ed a questo dobbiamo aggiungere l'azione dello schiumatoio, del carbone attivo e dei cambi dell'acqua.
In conclusione le variabili sono molteplici, sempre in base ad un mio parere personale poiche' non penso esistano lavori scientifici in merito.
Con questo non voglio dire che il suddetto farmaco sia la soluzione, tutt'altro, penso sia l'ipotesi estrema. Probabilmente la microfauna sarebbe decimata ma la flora batterica, il motore all'interno delle rocce, sarebbe preservata al contrario di una eventuale scelta di "bollire" le pietre come dicevi di voler fare.Dopo qualche mese dal trattamento penso si potrebbero inserire delle roccette vive per reintrodurre quanto e' stato decimato.
Il solo pensiero di dover smontare tutto mi lascerebbe propendere per tentare il trattamento farmacologico.
Spero di non trovarmi nelle condizione di dover scegliere .
Ciao.
beaglerider
07-04-2014, 21:55
#25 bellissimo intervento
ti lascio anche un link di una esperienza fotodocumentata dell'utilizzo del panacur
http://maxdraco.wordpress.com/2013/03/14/fenbendazole-eliminate-invasive-soft-corals-blue-cloves-polyps-xenia-aiptasia-hydriods-etc/
ed un altra dal sito seahorse.com dove troverai considerazioni interessanti
http://www.seahorse.com/faqs/seahorse-medicines/fenbendazole-panacur
buona lettura :-)
Ho letto i 2 articoli e mi sembra di aver capito, in particolare leggendo il secondo, che il farmaco agisce in base alla concentrazione, come in precedenza avevo supposto. Sempre nel secondo articolo, correggimi se sbaglio, ho trovato una incongruenza: una roccia trattata diversi mesi prima e immessa nella vasca ha determinato la morte di una stella, ma in seguito nell'articolo si afferma che a basso dosaggio il farmaco sarebbe innocuo anche per le lumache, i gamberi ecc.: come si puo' liberare dalla pietra una quantita' di farmaco in concentrazione maggiore a quella usata per il trattamento? (Le soluzioni sono in equilibrio tra loro).Considerando soprattutto che la soluzione all'interno della roccia e' di un volume definito che si andrebbe a diluire in quello dell'intera vasca.Nel primo articolo inoltre si afferma che successivamente al trattamento, anche con l'uso dello schiumatoio e nel tempo e' ritornato tutto nella norma. Comunque ho effettuato una lettura superficiale ed affrettata, mi sembra pero' di non trovare contraddizioni a quello che in precedenza ho scritto.
In questi giorni, anche con l'aiuto di mio figlio, il mio inglese e' un po' arrugginito, rileggerò con piu' attenzione i 2 articoli e ci risentiamo.
Buona notte
beaglerider
08-04-2014, 00:24
è proprio per aver letto quel passo che riporta:
"Also be aware that fenbendazole seems to soak into the porous live rock and be absorbed indefinitely"
che avrei paura ad utilizzare il panacur
per quanto riguarda i bassi dosaggi io lo interpreto pensando alla tossicologia ovvero considerando la DL 50 cioè la dose di una sostanza, somministrata in una volta sola, in grado di uccidere il 50% (cioè la metà) di una popolazione campione di cavie. In soldoni una determinata concentrazione di un tossico può essere letale per un individuo e non esserlo per un altro.
Una sola stella (I know one hobbyist who transferred a small piece of live rock...) deceduta non è un valore statisticamente apprezzabile ;-). Evidentemente l'autore dell'articolo nella sua esperienza con bassi dosaggi non ha osservato perdite apprezzabili.
Certo quel passo lascia pensare. Pensi che sia una affermazione che si basi su di una valutazione scientifica?
beaglerider
08-04-2014, 19:52
secondo me considerazioni personali basate su logica (la porosità è un dato di fatto) e poche sparute testimonianze. Anche perché un'indagine scientifica dovrebbe valutare accuratamente la dissociazione del farmaco in acqua e l'emivita dello stesso nel sistema acquario...troppo sbatti :)
Infatti, sono solo considerazioni personali. L'emivita del farmaco non puo' essere considerata poiche' lo stesso in acquario non viene metabolizzato ne tantomeno esiste un apparato che lo elimini in un tempo definito.Credo sia piu' corretto parlare di stabilita' della molecola . Come vedi ritorniamo alle precedenti considerazioni.
Comunque ci stiamo perdendo in ragionamenti che hanno poco di scientifico, quindi non utili.
Ad ogni modo, a distanza di piu' di un mese nelle aree dove con accuratezza ho sigillato i myrionema non se ne vede traccia. Solo qualche sparuto esemplare e' ricomparso dove sono stato poco attento ed in questo caso ho ripetuto il trattamento.
Incrocio le dita.
beaglerider
08-04-2014, 23:02
meglio "emivita" tra virgolette :-D...intendendo il sistema acquario e la sua capacità di depurare il tossico in un dato tempo. Comunque stiamo vaneggiando!
Se dovessi trovarmi alle strette mi sa che un giro di panacur lo faccio e posto i risultati.
Prova anche con super colla gel per i pori più piccoli
beaglerider
08-04-2014, 23:15
>:-(
http://s26.postimg.cc/v0mlkcrnp/myrionema_amboinense.jpg (http://postimg.cc/image/v0mlkcrnp/)
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