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Visualizza la versione completa : Trichogaster "gonfio"


TATAeTATO
05-02-2014, 11:24
Salve a tutti. Avevo già inserito una discussione in un altro gruppo ma una persona mi ha suggerito di scrivere qui. In pratica ho un acquario sui 90 litri dove all'interno tengo un pesce rosso, un pesce da fondo e un Tricho. Ora mai saranno due anni che il Tricho in un determinato periodo dell'anno si gonfia a dismisura e poi si sgonfia da solo. Avevo letto su internet che il problema poteva essere dato dal ciclo riproduttivo, mi era sembrato un po strano ma fu l'unica risposta che potesse spiegare l'accaduto quindi mi tranquillizzai. Il problema è che adesso il Tricho si è rigonfiato ma a livelli disumani e non ha più appetito come prima e nuota a fatica. Una ragazza del forum mi ha detto che il Tricho ha una malattia chiamata idropisia. Non so cosa fare,aiutatemi.
Grazie per le risposte
http://s4.postimg.cc/4dt6yaeeh/IMG_3341.jpg (http://postimg.cc/image/4dt6yaeeh/)

C@rmin&
05-02-2014, 11:45
Si, sembra proprio idropsia...

Ti incollo ciò che è scritto qui nelle schede malattie.. c'è anche la cura!

IDROPISIA
l’idropisia è una patologia che può avere diverse cause scatenanti, alcuni virus ed alcuni batteri ed altre cause differenti possono determinare uno stato di idropisia, è in sostanza una sindrome il cui agente scatenate può vivere all’interno delle vasche in stadi latenti poiché è presente nella flora batterica.
Soggetti sani, ben alimentati e con un buon carico vitaminico sono in grado di difendersi da soli.

SINTOMI:
l'idropisia provoca il formarsi di un liquido rosa - verdastro all’interno degli organi, tale accumulo produce un evidente rigonfiamento addominale collegato a sollevamento delle squame.
In molti casi si può osservare un gonfiore dei bulbi oculari (esoftalmia); a livello cutaneo si evidenziano bollicine, ulcere ed aree ove la pelle si può staccare.
In queste circostanze il pesce si isola dal gruppo, appartandosi in angoli della vasca in superficie, oppure sul fondo; cessa di nutrirsi, il riflesso di fuga viene a mancare (i pesci si possono prendere con estrema facilità), in molti casi si osserva una sorta di dondolio nel nuoto.
Questi sintomi si possono manifestare contemporaneamente oppure anche solo alcuni di essi o singolarmente,

CAUSE:
la patologia è determinata da temperature troppo basse, scarsa igiene in vasca, alimentazione monotona e priva di vitamine e sovraffollamento, causa principale dello stress in vasca che ha come conseguenza un generale indebolimento organico.

CURE:
essendo una patologia infettiva, in caso di idropisia i pesci colpiti devono essere immediatamente isolati in vaschette di quarantena munite almeno di aeratore e termoriscaldatore.
Si può tentare una cura a base di Ambramicina (antibiotico ad uso umano reperibile in farmacia a base di tetracicline), con la seguente posologia: 1cps per 20 litri di acqua, da somministrare, previa scioglitura in tazzina con acqua tiepida, per 5 giorni.
Il medicinale causa acqua colorata e schiumosa (la schiuma può essere tolta ) quindi e ‘ obbligatorio l’uso dell'aeratore per tutto il periodo della cura.
Al termine del 3°giorno si sostituisce il 30 % di acqua e si prosegue la cura.
Avendo cause differenti l'idropisia e' particolarmente grave ed il successo della cura non è garantito.
I pesci sopravvissuti potranno in futuro, presentare problematiche che li condurranno alla morte.

TATAeTATO
05-02-2014, 14:15
grazie mille per la risposta

eltiburon
07-02-2014, 02:43
Secondo alcuni è preferibile il Baytril, io lo proverei:
Baytril (farmacia): 15 mg in 10/15 litri, in vaschetta a parte (NON in acquario comune) senza filtro e con aeratore, per 5 giorni. Dà poco cibo ogni 2 o 3 giorni o niente del tutto.
Se ti danno il Baytril in pastiglie (c'è anche quello iniettabile, va bene anche lui, calcola i mg di principio attivo), sciogli la pastiglia in un bicchierino d'acqua tiepida, agitando con un cucchiaino.

Se scegli l'Ambramcina:
L'Ambramicina, antibiotico a uso umano venduto in farmacia in capsule da 250 mg. Dì al farmacista che è per un pesce. La dose: 15/20 mg per ogni litro d'acqua, da farsi assolutamente in vaschetta a parte, con aeratore ed eventuale riscaldatore e senza filtro, per 5 giorni. Ogni giorno aggiungi la dose. Al terzo giorno, fai un cambio d'acqua e reintegra la dose di medicinale rimossa.
Le capsule vanno aperte con le dita e devi sciogliere la polverina gialla che c'è dentro in un pochino d'acqua tiepida. Se devi frazionare una caspula da 250 mg, sciogli la polverina in un quantitativo noto d'acqua (es. 25 ml) e poi prelevi la quota che ti serve (es. se ti servono 50 mg, cioè 1/5 di capsula, prelevi 1/5 dei 25 ml, cioè 5 ml). Per dosare i ml usa una siringa.
Con l'aeratore la medicina ti farà molta schiuma, toglila con della carta assorbente, eventualmente riduci la potenza dell'aeratore con i rubinettini appositi o prova con una molletta sul tubicino, qualcuno fa così.