arcolverde
23-05-2006, 23:16
Dopo i numerosi esperimenti per produrre la CO2 utilizzando le bustine di idrolitina ( http://www.acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=42848&postdays=0&postorder=asc&highlight=idrolitina&start=0 ) ci eravamo arresi di fronte alla pressione troppo alta sviluppata che rendeva problematica la tenuta dei tubi inseriti nella bottiglia di plastica.
Con il seguente sistema si riesce a superare questo ostacolo.
Dopo un paio di mesi che mantengo il sistema in funzione ritengo che finalmente possa funzionare.
Il costo della CO2 prodotta è sovrapponibile a quello delle bombole usa e getta mentre è molto più alto di quelle ricaricabili.
Dunque consiglio questo sistema per piccoli acquari dove è esagerato acquistare un sistema ricaricabile.
Forse è più chiaro vedere le immagini che leggere la spiegazione.
Non so le altre marche ma la Cristallina ha la particolarità di essere confezionata in bustine con un doppio interno dove l’acido malico è separato dal bicarbonato di sodio. Il problema è come capire dov’è l’acido e dove il bicarbonato.
Se osservate una bustina, noterete che in un angolo c’è il disegno di un paio di forbici. Ora disponete tutte le bustine con il disegno delle forbici in un paio di forbici. Ora disponete tutte le bustine con il disegno delle forbici in alto a destra. Prendete una bustina con il disegno delle forbici in alto a destra e apritela con un taglio parallelo al bordo superiore.
Allargando i margini del taglio vedrete che la bustina è separata all’interno da una membrana di nylon. In effetti è come se fossero due bustine una sopra all’altra.A questo punto si tratta di separare il contenuto del primo scomparto da quello del secondo di tutte le bustine che vogliamo utilizzare.
Mi raccomando di fare sempre riferimento al disegno delle forbici sulla bustina: il secondo scomparto ha il disegno in alto a sinistra; il primo scomparto ha il disegno in alto a destra. Per dividere i contenuti dei due scomparti ci si può sbizzarrire in vari modi. Io ho utilizzato il seguente.
Con un paio di forbici si taglia la parete esterna di carta di uno dei due scomparti. Si può aumentare l’apertura strappando con le mani la carta. A questo punto chiudiamo l’altro scomparto piegando il margine
superiore della bustina. Versiamo il contenuto in un bicchiere. Quindi distendiamo il margine della bustina per aprire l’altro scomparto e versiamone il contenuto in un altro bicchiere. Attenzione a non confondere i due bicchieri.
Dobbiamo ripetere questo procedimento per tutte le bustine che vogliamo utilizzare. Ora dobbiamo distinguere in quale bicchiere c’è il bicarbonato di sodio e in quale c’è l’acido malico.
È semplice: assaggiamo le due sostanze (bastano pochi granelli): il bicarbonato di sodio è vagamente salato, l’acido malico è molto amaro e con un sapore che ricorda vagamente il limone. Provate: è impossibile sbagliare.
Controprova: per il nostro utilizzo dobbiamo sciogliere l’acido malico. Questo è molto solubile. Basta aggiungere un po’ d’acqua, mescolare bene e in poco tempo si scioglierà completamente.
Il bicarbonato è pochissimo solubile in acqua: se aggiungete dell’acqua gran parte di questo si depositerà nel fondo.
A questo punto avremo ottenuto dell’acido malico disciolto in acqua e del bicarbonato in polvere.
Possiamo produrre finalmente la co2.
Metteremo il bicarbonato in polvere in una bottiglia da 2 lt di plastica (consiglio di aggiungere il contenuto di una confezione di bicarbonato reperibile a poco al supermercato). Nella bottiglia piccola posta in alto introdurremo l'acido malico disciolto. L'altezza della seconda bottiglia regolerà la pressione della CO2 prodotta. Dopo varie settimane, quando l'acido malico tenderà a finire, lo si potrà reintegrare prelevandolo da altre bustine.
Ho notato che dopo qualche giorno l'acido malico disciolto nell'acqua tende ad opacizzarsi. Non so perchè, forse qualche microrganismo riesce a crescervi. Comunque funziona lo stesso.
Con il seguente sistema si riesce a superare questo ostacolo.
Dopo un paio di mesi che mantengo il sistema in funzione ritengo che finalmente possa funzionare.
Il costo della CO2 prodotta è sovrapponibile a quello delle bombole usa e getta mentre è molto più alto di quelle ricaricabili.
Dunque consiglio questo sistema per piccoli acquari dove è esagerato acquistare un sistema ricaricabile.
Forse è più chiaro vedere le immagini che leggere la spiegazione.
Non so le altre marche ma la Cristallina ha la particolarità di essere confezionata in bustine con un doppio interno dove l’acido malico è separato dal bicarbonato di sodio. Il problema è come capire dov’è l’acido e dove il bicarbonato.
Se osservate una bustina, noterete che in un angolo c’è il disegno di un paio di forbici. Ora disponete tutte le bustine con il disegno delle forbici in un paio di forbici. Ora disponete tutte le bustine con il disegno delle forbici in alto a destra. Prendete una bustina con il disegno delle forbici in alto a destra e apritela con un taglio parallelo al bordo superiore.
Allargando i margini del taglio vedrete che la bustina è separata all’interno da una membrana di nylon. In effetti è come se fossero due bustine una sopra all’altra.A questo punto si tratta di separare il contenuto del primo scomparto da quello del secondo di tutte le bustine che vogliamo utilizzare.
Mi raccomando di fare sempre riferimento al disegno delle forbici sulla bustina: il secondo scomparto ha il disegno in alto a sinistra; il primo scomparto ha il disegno in alto a destra. Per dividere i contenuti dei due scomparti ci si può sbizzarrire in vari modi. Io ho utilizzato il seguente.
Con un paio di forbici si taglia la parete esterna di carta di uno dei due scomparti. Si può aumentare l’apertura strappando con le mani la carta. A questo punto chiudiamo l’altro scomparto piegando il margine
superiore della bustina. Versiamo il contenuto in un bicchiere. Quindi distendiamo il margine della bustina per aprire l’altro scomparto e versiamone il contenuto in un altro bicchiere. Attenzione a non confondere i due bicchieri.
Dobbiamo ripetere questo procedimento per tutte le bustine che vogliamo utilizzare. Ora dobbiamo distinguere in quale bicchiere c’è il bicarbonato di sodio e in quale c’è l’acido malico.
È semplice: assaggiamo le due sostanze (bastano pochi granelli): il bicarbonato di sodio è vagamente salato, l’acido malico è molto amaro e con un sapore che ricorda vagamente il limone. Provate: è impossibile sbagliare.
Controprova: per il nostro utilizzo dobbiamo sciogliere l’acido malico. Questo è molto solubile. Basta aggiungere un po’ d’acqua, mescolare bene e in poco tempo si scioglierà completamente.
Il bicarbonato è pochissimo solubile in acqua: se aggiungete dell’acqua gran parte di questo si depositerà nel fondo.
A questo punto avremo ottenuto dell’acido malico disciolto in acqua e del bicarbonato in polvere.
Possiamo produrre finalmente la co2.
Metteremo il bicarbonato in polvere in una bottiglia da 2 lt di plastica (consiglio di aggiungere il contenuto di una confezione di bicarbonato reperibile a poco al supermercato). Nella bottiglia piccola posta in alto introdurremo l'acido malico disciolto. L'altezza della seconda bottiglia regolerà la pressione della CO2 prodotta. Dopo varie settimane, quando l'acido malico tenderà a finire, lo si potrà reintegrare prelevandolo da altre bustine.
Ho notato che dopo qualche giorno l'acido malico disciolto nell'acqua tende ad opacizzarsi. Non so perchè, forse qualche microrganismo riesce a crescervi. Comunque funziona lo stesso.