Visualizza la versione completa : "Wild" e location
Salve a tutti, la domanda che vorrei porre è la seguente:
Leggiamo spesso (anche sul nostro mercatino) di gente che vende animali "wild",e una domanda che mi viene spontanea è " dove è stato pescato? " . Quindi mi chiedevo se quando si parla di selvatici c'è bisogno di una location?
sarebbe molto molto opportuna... purtroppo quasi sempre i grossisti non riportano la location...
per questo meglio evitare di acquistare i pesci prelevati in natura e rivolgersi sui pesci riprodotti dagli appassionati :-)
Grazie mille per la risposta :-) , quindi è meglio preferire animali provenienti da chi li alleva in "purezza" ?
senza minimo dubbio!!! i wild, lasciamoli a chi sa e ha tutto lo spazio per allevarli, riprodurli e poi diffonderli :-)
Capito, grazie mille!! :-))
Dico la mia. :-))
Se sul mercatino vedi qualcuno che vende pesci Wild, nel senso stretto del termine, io prima farei un bel giro.
Nel senso, se si vogliono pesci Wild, per come la vedo io, si tengono stretti e con il massimo delle cure. Non si mettono sul mercatino.
Può capitare la disgrazia, tipo vasca rotta, trasloco immediato..., ma anche lì, sicuramente non si piazzano sul mercatino, ma ci si informa un pò di più.
Parliamo di pesci che stavano belli belli fino a qualche mese prima a nuotare in natura, serve qualcuno con un pò di manico (se non tanto), vasca stabile, alimentazione come si deve, valori idonei...e tramite forum io posso pure dire di avere un 1000 litri, c'è bisogno quantomeno di una conoscenza "superficiale" migliore.
Poi, un conto se si parla di Wild e si intendono F1,....,Fn.
Il discorso non cambia poi tanto, però in alcuni casi si può stare un pò più tranquilli.
quindi è meglio preferire animali provenienti da chi li alleva in "purezza" ?
La cosa migliore è sì avere la location. Però anche lì, si va a fiducia, se vuoi fare il preciso fai controlli un pò incrociati...
E quindi, sì, se si "conosce" (per quanto ci si possa conoscere tramite un forum) la persona, è nettamente meglio comprare animali magari non Wild (da negoziante che non ti da location) ma Fn (da privato che riproduce) per avere maggiori certezze.
Nel senso, se si vogliono pesci Wild, per come la vedo io, si tengono stretti e con il massimo delle cure. Non si mettono sul mercatino.
Infatti il tizio a cui alludevo era un negoziante.. Sono d'accordo sul fatto che è meglio prendere degli Fn che dei wild in un negozio. Io non li prenderei nemmeno con location dei wild, soprattutto se poi sono a rischio, come per esempio i parosphromenus (cito questi pesci perchè li allevo, ma ovviamente ce ne sono migliaia che sono a rischio..)
Si in genere anche io non me la sento di tenere/ acquistare pesci Wild.
Marimarco69
02-12-2013, 22:47
Con la vastissima scelta che offre il mercato, sembra anche un "peccato" alimentare un commercio che poco o tanto incide sulla Natura Selvaggia... per un semplice sfizio o sfida personale#28-14-
Concordo..........ci sono molti bei pesci d'allevamento #70
IlQuarto
02-12-2013, 23:19
wild.. è un termine molto ingannevole..
non sarebbe meglio dire, "non riprodotto in cattività" ??
perchè, penso, che nell'immaginario di molti, si associ a il termine wild, all'animale raro, magari di una red list, molto costoso, e anche molto più pregiato di quello allevato.... pare fico insomma
ma non è così..
prendiamo il cardinale...
ho letto che di sti poveri cristi ne vengono pescati ogni anni in media tra 13 15 MILLIONI!!!!!!!!!!!!!!!!
molto probabilmente costa meno cosi, che quando si allevano..
non so.. ma pochi sono quelli associano a wild ad esempio a un pesce come il cardinale, o come alle H amadae (altro pesce principalmente di cattura... lo so perche io le ho.. mi sono documentato troppo tardi di sta cosa.. #07)...
ma associamo il termine wild ad un altum ad esempio..
non so se mi sono spiegato bene... credo di no..
rileggendo il pensiero mi sembra molto contorto e scritto male.. ma non riesco a renderlo più comprensibile #18#17#19
Ti sei spiegato, non ti preoccupare ;-)
L'unica cosa "wild" dovrebbe essere il layout delle nostre vasche :-))
IlQuarto
02-12-2013, 23:42
L'unica cosa "wild" dovrebbe essere il layout delle nostre vasche
#70:-)
e dico di più...wild non solo è ingannevole.. ma conferisce alla cosa un tocco di "cosa figa" , specialmente a quelli meno consapevoli)
"pesce wild---> wow ficata!"
chiamiamolo pesce pescato in massa, strappato senza ritegno dai loro habitat naturali.. vedi che la cosa suona in modo completamente diverso..
"vendo pesci saccheggiati, senza la minima attenzione o premura dal loro ecosistema d'origine"
senza pensare appunto necessariamente a killi rarissimi, altum,o ciclidi particolari.. da prezzi elevati.. è un fenomeno che comprende anche, ad esempio piccoli caracidi, pesci comunissimi.. da 2 euro o meno a pesce..
In effetti spesso il termine wild è per vendere
Luca_fish12
03-12-2013, 00:08
Oltre alla considerazione importantissima di ilQuarto, ci sono poi tutti quei casi (tanti!) in cui la parola wild viene messa accanto al nome solo per una questione di marketing.
Ovvero il pesce è riprodotto ma per venderlo meglio e per farlo sembrare appunto figo si indica come wild.
Specie nel caso dei ciclidi, si aggiunge wild al nome per dare quel tocco in più, quando magari non è neanche vero!
Invece molti pesci wild veramente vengono acquistati inconsapevolmente perchè non fanno notizia: questo è il caso dei pesci citati prima da ilQuarto come caracidi, alcuni gobidi, ecc.
Informarsi, informarsi, informarsi è l'unico modo per vederci un po' più chiaro e per fare delle scelte più consapevoli.
Sinceramente sconsiglio sempre i pesci wild ma non condanno chi li acquista se lo fa con cognizione di causa. Se una persona vuole un tipo di pesce e sa tenerlo come si deve può comprare di tutto, però appunto deve esistere il presupposto che ho appena descritto.
Io penso sempre, complici anche i miei studi universitari, che il commercio dei pesci sia per il mercato alimentare che acquariofilo è fonte di sostentamento per popolazioni poverissime che vivono di questa attività.
Bloccare completamente il mercato sarebbe per loro un danno enorme, ma allo stesso tempo non si può neanche incentivare l'acquisto di massa di questi pesci spesso portati al macello da persone senza scrupoli (e non parlo di chi importa ma di chi acqusita!).
La soluzione ci sarebbe ma... (creo la suspance!!) :-D
:-D suspanza!!!
sarebbe anche bello arrivare come nei rettili in cui è obbligatorio indicare la provenienza dell'animale
e che addottassero anche nei pesci la formula della farm, anche estensive in loco di specie autoctone...
Marco Vaccari
03-12-2013, 10:49
sarebbe molto molto opportuna... purtroppo quasi sempre i grossisti non riportano la location...
per questo meglio evitare di acquistare i pesci prelevati in natura e rivolgersi sui pesci riprodotti dagli appassionati :-)
…quoto Ale87Tv, Luca e tutti voi…..#70
…la cosa più importante è, prima di tutto: INFORMARSI (come scrive Luca) … occorre fare un upgrade, che non è per niente semplice, perchè questo deve partire prima dalla testa delle persone…
Bisogna passare dal discorso "vasca=oggetto di decoro" al discorso "vasca come contenitore/habitat"…
E poi bisogna leggere, e appassionarsi… per quanto riguarda il discorso "wild" bisogna dire che c'è una grandissima confusione:
1) non si sa se i pesci siano veramente "Wild" anche perchè, come scrive Jessica, molti scrivono "wild" (in modo disonesto) perchè, o non conoscono per niente il pesce che vendono, iscrivono "Wild" perché sanno che possono chiedere più soldi, anche se il pesce è riprodotto in una farm
2) non si sa se i pesci siano di riproduzione di "farm" perchè, molto spesso, nelle fishlist delle varie farm, specie nel Sud-Est asiatico (ma anche in Occidente) si tende sempre ad avere una mega-lista di specie dove, molto spesso, non tutte le specie sono effettivamente disponibili.. e se un grande cliente fa una grande richiesta di una specie che non è disponibile, può capitare che si ricorra all'import, o alla pesca in natura.. esempio: un negozio o un importatore europeo richiede dei Betta non selezionati ad una farm in Tailandia, loro non li hanno attualmente in disponibilità e che si fa?.. si chiama il tipo che te li va a pescare…
3) Come si scriveva in un precedente topic bisogna anche considerare la "pressione di pesca" ovvero come scrive Il Quarto, la pesca dei cardinali è diventata insostenibile per il numero di esemplari catturati (anche se in natura sono abbondanti) .. esistono specie abbondantissime in natura che vengono prelevate in un numero sostenibile di esemplari, oppure esistono specie che, pur essendo prelevate in pochi esemplari, possono davvero mettere in crisi la sopravvivenza della specie, perchè rara o endangered
Bisogna poi considerare anche che la maggior parte delle volte, la pesca dei soggetti "wild" per il mercato del Pet Trade è una vera e propria industria, che passa dal pescatore (quasi sempre locale) all'impianto di stabulazione, all'exporter e poi all'importer in Europa…e in questa economia, quasi sempre il "campesinos" che pesca i pesci, riceve poco e niente… e se noi paghiamo 30 euro un esemplare di cattura, al pescatore brasiliano andranno si e no un cent… per questo il pescatore tenterà di pescare il più possibile, per avere un gran numero di specie e pesci da offrire all'esportatore, e non rivelerà la località di pesca, perché il suo vicino potrebbe saperlo e fregare i pesci di cui lui ha "l'esclusiva".. inoltre, per tentare di guadagnare un pochino di più, il pescatore locale potrebbe diventare bracconiere.. quindi entrare in parchi naturali e offrire all'exporter specie a rischio che, però, sono molto richieste dal mercato collezionisti.. è una cavolata per l'esportatore (che se ne frega delle eventuali norme protezionistiche locali) per far passare questa specie per un altra (scrivendo che si tratta di "Tetra-fish" o "Cichlid" in modo moooolto generico...;-)) in questo modo sotto il nome di "snakehead" passano le ormai rare Channa aurantimaculata oppure diverse specie che sono protette dall'IBAMA" in Brasile….
.e poi c'è il discorso dei pesci "riprodotti in Farm"… tipo Chromobotia o Puntius….. riprodotti sì, ma con l'"induzione ormonale"… oppure c'è il prelievo di uova o avannotti che vengono fatti successivamente schiudere o accrescere nelle farm e poi venduti come "esemplari di riproduzione o allevamento"… vi sembra bello? preferite acquistare un Chromobotia "Wild" oppure un Chromobotia che è nato da genitori prelevati in natura e bombati di ormoni e antibiotici per ottenerne la riproduzione?….
…dato che l'acquisto e la vendita di pesci tropicali d'acqua dolce non è sottoposta a limitazioni, o a norme legali che diano una regolamentazione al mercato, dipende da noi, esclusivamente da noi….
Perchè come sempre è la domanda che genera l'offerta…
un'altra acquariofilia è possibile, ma purtroppo non è per tutti….. #28d# o comunque non vuole e non deve essere mescolata ad una acquariofilia commerciale, per mille motivi che molti di voi già conoscono..#06..
ciao!
un'altra acquariofilia è possibile,ma purtroppo non è per tutti…..
scusate se estrapolo solo questa frase, ma da qui vorrei partire.
Sono nuovo, vi leggo da poco e scrivo da ancor meno, quindi non ho idea di probabili posizioni e magari infinite discussioni che ogni nick può avere nel proprio storico.
Sto rientrando passo passo nel mio quotidiano domestico nell'universo sommerso.
Privatamente l'ho lasciato diversi anni or sono e lo sto ritrovando simile per certi versi e profondamente mutato per altri.
ricordo il mio primo acquario circa 30 anni fa. scuole elementari. da poco avvicinato al mondo dei pesci, tramite un filo conduttore legato alla pesca ed alla passione per l'acqua dolce (fiumi o torrenti che fossero..)
ricordo poi il secondo, terzo, quarto. Quanto allora non fosse poi così semplice reperire informazioni. A disposizione qualche rivista di settore, consigli di appassionati più grandi e di qualche negoziante di cui fidarsi.
25 anni fa, dopo le esperienze con scalari e ciclidi , ecco i primi killi, i primi acquari tematici con solo torba sul fondo acqua scura e muschi per le deposizioni.
Costringere mio padre ogni due gg a fare 20 km andata e ritorno per comprare i naupli di artemia vivi per i primi tre avanotti sopravvisuti.
e via via in molte altre avventure.
Ora ritrovo tante differenze.
Informazione a portata di mano. google docet. possibilità di scegliere pesci, grandezze (S;M;L;XL) colori e farsele spedire in due gg a casa.
Acquari di ogni forma e colore, legni già con muschi cresciuti in vendita, trasmissioni in TV dove in un giorno ti avviano un acquario completo.
Mi sento fortunato.
Si, fortunato di aver iniziato allora e non oggi.
Perchè il 90% eri costretto a realizzarlo con attenzione ed informazione empirica, non il giorno dopo alla visione di un video di un utente xy su youtube.
Già, perchè spesso la famigerata informazione "incotrollata", diventa spesso disinformazione oppure informazione "controllata" ma con fini meramente commerciali.
Poi invece, a ben cercare, ti imbatti in isole fortunate.
Dove invece puoi ancora trovare lo spirito madre. Dove trovi "video" o articoli sulla realizzazione fai da te di schiuditoi, filtri, ecc.
Proprio come un tempo.
E allora ti accorgi quanto invece un giovane che vuole iniziare oggi sia fortunato.
Fortunato ad avere l'informazione giusta a portata di mano.
E soprattutto persone magari distanti centinaia di Km, con la stessa passione e gli stessi problemi, pronti ad aiutarti nel modo più semplice e diretto possibile.
(Solo qualche giorno fa ho aiutato a inizializzare un acquario di un amico via skype..)
Ora torno alla frase iniziale.
mi scuso ancora per estrapolarla dal suo contesto iniziale, ma voglio provarla ad utilizzare dicendo che in realtà credo profondamente che una acquariofilia meno commerciale e più consapevole sia in realtà alla portata di tutti, e questo portale volendo lo dimostra.
Ora, senza andare a prendere esasperazioni talebane di cui son membro, come vasche senza elettricità autogestite, credo che già solo l'attenzione di scegliere prima cosa si vuol realizzare prima di avviare una vasca, sia una grossa panacea per tutti quegli acquari (purtroppo indiscutibilmente la maggior parte...) dove è possibile trovare un misto di specie con caratteristiche e necessità diverse.
Ma ripeto, sono profondamente convinto che una acquariofilia più attenta sia alla portata della massa.
Per fare un parallelo con la pesca, ricordo anche qui quando sempre 25 anni or sono passai alla pesca a mosca, creandomi da solo esche artificiali ed utilizzando ami con ardiglione schiacciato.
Ricordo a quei tempi le stragi di pesce bianco che vedevo fare sul ticino, le nasse piene portate a casa con il solo scopo di far vedere la propria bravura ecc.
Era davvero pochi a praticare il catch and realese.
Oggi, con tutte le sfumature del caso, è all'ordine del giorno.
Con questo, scusandomi per le numerose parole, vorrei riallacciarmi al mercato commerciale del wild.
Premesso che basterebbe venga legalizzato nei paesi di origine, creando delle aree regolamentate dove prelevare il pesce a rotazione, ed il problema diverrebbe molto contenuto, in realtà il problema del wild è al solito legato alla domanda.
In molti lo chiedono per i motivi da voi citati.
Ora, non sono contrario a priori a pesci catturati in natura, qualora si sia in grado di provvedere al loro sostentamento e si voglia puntare alle riproduzione per poi avere F1 da passare ad altri appassionati, ma sono invece avvilito per gli eccessi che il mercato propone (tanto da essere uno degli unici "pirla" ad aver pagato molto i propri Otocinclus riprodotti..).
Dove per eccessi oltre al fenomeno dei Wild (pesci che in realtà molto spesso sono wild in quanto prelevati si... ma dalla vasca del retrobottega...) includerei anche quello delle selezioni continue per arrivare al pesce balloon o blue , a quello con le pinne velo estreme o sfrangiate ecc.
Già, per "altra acquariofilia" mi basterebbe evitare di vedere il 90 % dei listini dedicati a specie wild o "selezionate", e che chi decide di avviare una nuova vasca, pensi prima a dove vuole arrivare, senza poi dover "adeguare" in corso d'opera.
Credo che questo sia un obiettivo raggiungibile: attribuire agli acquari la loro valenza di mondi sommersi e togliere loro quella di complemento d'arredo.
TM
Mi piace il fatto che da una semplice domanda mi si stia aprendo un mondo grazie a voi che postate le vostre opinioni.
vBulletin® v3.8.9, Copyright ©: 2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it |