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Visualizza la versione completa : Etica e Acquariofilia - Cibo vivo e Gusto sadico - Le controversie dell'acquariofilia sull'etica e sull'egoismo.


camiletti
28-12-2012, 14:46
Buongiorno a tutti, qualche tempo fa mi fu chiesto, dopo un mio intervento ot su un topic riguardo all'etica, di aprire un topic nello sweet bar, e cosi ho fatto. (l'ho apperto anche per un altro motivo, per esempio l'etica di dare cibo vivo ai pesci, come vediamo su youtube, oppure l'egoismo per il quale incarceriamo dei pesci in acquario)...

1) Secondo voi, che differenza c'è tra il rinchiudere un uccello esotico in una voliera o un pesce in un acquario? E' meglio l'uno o l'altro? E' etico prelevare dei pesci wild e rinchiuderli fra quattro pareti di vetro, che anche se simili alla natura non saranno MAi come la natura? E' giusto riprodurli in acquaio per generazioni ne selezionarli per il nostro divertimento? Dobbiamo avere l'anima in pace? (e' una domanda, non è un'istigazione a lasciare l'acquarioiflia ;-))

2) Il Cibo vivo. Che differenza c'è fra il dare sadicamente un pesce rosso ad un channa micropeltes e dare delle dafnie a dei badis badis? Ovviamente nel primo caso si incappa nel rischio di avere dei pesci per sentirsi "fighi", un altro esempio è quello dei piranha, sono pesci tenuti da ricchi patacconi e nutriti con pesci rossi, postando il video su youtube. A volte però si ricreano dei biotopi simili alla natura, e l'unico modo è nutrirli con pesci rossi, giusto o sbagliato?
(domanda che vi pongo, ieri mi è venuto un dubbio sull'acquisto dei badis badis, io non li nutro per vedere morire delle Planorbis o dell'artemia e non mi sento soddisfatto dopo averlo fatto, ma quale differenza c'è?) Bisogna ricordare che neanche i poecilia reticulata sono divoratori di avannotti, ma l'artificioso porta i pesci all'innaturale comportamento di nutrisi di tutto ciò che si muove, arrivare persino al cannibalismo! (spesso si vedono grandi acquari in cui gli avvannotti nuotano coi genitorri beatamente, forse è il punto a cui dobbiamo arrivare nelm loro allevamento....)



Io laa finisco qui, vorrei che nascesse una discussione interessante e costruttiva, per paragonarsi sulle nostre idee a proposito dei beniamini...........inizio solo col dire che sono contro qualsiasi pesce-corallo-pianta-mollusco wild (non a caso ho lasciato il marino ;-))

Se i mod lo desiderano possono chhiudere e cestinare il topic.:-)

Lucrezia
28-12-2012, 15:06
Io non sono affatto esperta in materia,però provo a darti un parere da ragazzina.
Secondo me,in qualsiasi caso, gli animali vivono meglio in natura perchè è lì che dovrebbero stare; però l'uomo ha da sempre cercato di poterli osservare,di poterli allevare e di capire il proprio comportamento. Io vedo un canarino in una gabbia di 20 cm e soffro,ma vedo un astronotus in un 100 litri e soffro allo stesso modo. Se vedessi dei canarini in una voliera che rispetta i minimi standard che permettono loro di volare e di sgranchirsi e se vedessi degli astronotus in un acquario enorme,di 700 litri minimo, penserei lo stesso che sarebbe stato meglio se fossero in natura,ma non li vedo comunque soffrire. Secondo me è tutta una questione che si basa sul rispetto,sebbene non permettiamo loro di vivere in natura facciamo in modo che vivano il meglio possibile nelle nostre case (o non li compriamo/adottiamo affatto..).
Sul cibo vivo non mi pronuncio perchè non so quanti nutrienti ha in più rispetto al resto! Secondo me potrebbero vivere bene anche senza,ma è giusto una risposta superficiale!

camiletti
28-12-2012, 15:17
Lucrezia, non sei una ragazzina, io sono più giovane di te ;-)
Ora, ok l'osservarli e mantenerli al meglio, ma noi come facciamo a sapere come vivono nelle vasche?

Per il cibo vivo, non stiamo parlando di quanto è nutriente un alimento, ma di quanto sia giusto darlo, e con quante riserve è da ritenersi giusto il somministrare un pesce rosso ad un channa o delle dafnie ad un badis badis..................

Metalstorm
28-12-2012, 15:26
1- il cervello del pesce non è in grado di percepire la nostalgia della vita selvaggia o altri sentimenti "umani", se tenuto in condizioni idonee per le sue necessità (spazio di nuoto, valori, allestimento, compagni di vasca,....) non è fisicamente in grado di percepire la differenza tra cattività e natura. Sul paragone con gli uccelli non mi esprimo, in quanto gli unici di cui mi intendo un po sono quelli da cortile, nel caso lascio la parola ad esperti di pennuti come il buon Patrick Egger.
Quindi se alleviamo un pesce secondo le sue esigenze, non vedo il problema etico....ovvio che ci sono pesci che non adrebbero mai allevati in acquario perchè le loro esigenze sono insormontabili,vuoi per lo spazio richiesto o per l'alimentaizone impossibile da soddisfare (e tu che vieni dal marino di questi casi dovresti conoscerne parecchi), allora son d'accordo sul fatto che eticamente sia sbagliato allevarli.

Per la questione wild, ci sono per come la vedo dei distinguo da fare: se un pesce non è minacciato in natura, ci può stare che venga importato, visto che anche con l'allevamento nelle vasche domestiche si può capire come riprodurlo o meno. Se un pesce è a rischio e magari non è nemmeno riproducibile in acquario, sono totalmente d'accordo sul fatto che non debba essere ulteriormente pescato, se non per progetti seri e mirati per una sua riproduzione in cattività per evitarne prelievi e magari effettuare ripopolazioni.....in ogni caso, se posso do sempre la precedenza a soggetti di riproduzione (oltre che per un discorso etico, in molti casi hanno meno problemi di acclimatazione e costano pure meno), tanto a parte rari casi come i ciclidi dalle grandi labbra sono esattamente uguali a quelli selvatici.
la riproduzione di pesci in acquario è secondo me il fine vero e proprio dell'acquariofilia dolce legata ai pesci....è la più bella esperienza di questa branca dell'acquariofilia, oltretutto diventa un obbligo per quelle specie diffuse nell'hobby ma che in natura sono minacciate (come moltissimi killifish) o addirittura estinte (come certi ciclidi del lago vittoria).
La selezione beh, dipende: se la selezione non altera la vita del pesce, non va a perdere varietà uniche formate spontaneamente in natura e non viene fatta su pesci rari e a rischio, può anche starci....finchè lavori su dei guppy (di cui ormai non si trova più la forma ancestrale) o su betta splendens non selvatici non ci vedo nulla di male, se vai a ibridare due varietà selvatiche pure di discus fai una bella porcata

2-per il cibo vivo, se un animale lo necessita per essere allevato bene è giusto che venga dato e non vedo differenza tra somministrare un lombrico o un pesciolino, sempre di una vita si tratta e non mi piace fare distinguo tra animali di serie A e serie B.....sono contro il vivo dato solo per far spettacolo, come quelli che danno topi e pesci rossi ai piranha per farli sbranare.
il vivo ha senso anche per osservare i comportamenti di caccia di alcuni pesci, come il mitico Nimbochromis livingstoni che si finge morto per attacccare i pesci piccoli (uno spettacolo da vedere!)

Lucrezia
28-12-2012, 15:33
Noi non potremo mai saperlo con certezza come stanno e cos'altro vorrebbero,ma osservandoli negli habitat naturali,studiando i loro comportamenti e le loro abitudini cerchiamo di fare in modo che vivano nel migliore dei modi (ad esempio,sappiamo i valori adatti,i cibi che preferiscono,lo spazio che necessitano). Poi ho già detto che non vivranno mai così come in natura,ma perlomeno assicuriamoci che conducano una vita dignitosa. L'uomo è da sempre stato egoista,ma adesso che sappiamo le cose basilari di cui hanno bisogno cerchiamo di renderle concrete :-)
Il vivo intendevo che se non è molto più nutriente rispetto al congelato il problema per me non si pone perchè ovviamente sceglierei il secondo. Il fine principale per il quale viene somministrato il vivo è per i nutrienti (e per l'istinto predatorio..) se non mi sbaglio,ma io non ne ho idea di quanto sia vero questo,perciò la mia opinione è superficiale ;-)

camiletti
28-12-2012, 15:40
1- il cervello del pesce non è in grado di percepire la nostalgia della vita selvaggia o altri sentimenti "umani", se tenuto in condizioni idonee per le sue necessità (spazio di nuoto, valori, allestimento, compagni di vasca,....) non è fisicamente in grado di percepire la differenza tra cattività e natura. Sul paragone con gli uccelli non mi esprimo, in quanto gli unici di cui mi intendo un po sono quelli da cortile, nel caso lascio la parola ad esperti di pennuti come il buon Patrick Egger.
Quindi se alleviamo un pesce secondo le sue esigenze, non vedo il problema etico....ovvio che ci sono pesci che non adrebbero mai allevati in acquario perchè le loro esigenze sono insormontabili,vuoi per lo spazio richiesto o per l'alimentaizone impossibile da soddisfare (e tu che vieni dal marino di questi casi dovresti conoscerne parecchi), allora son d'accordo sul fatto che eticamente sia sbagliato allevarli.

Per la questione wild, ci sono per come la vedo dei distinguo da fare: se un pesce non è minacciato in natura, ci può stare che venga importato, visto che anche con l'allevamento nelle vasche domestiche si può capire come riprodurlo o meno. Se un pesce è a rischio e magari non è nemmeno riproducibile in acquario, sono totalmente d'accordo sul fatto che non debba essere ulteriormente pescato, se non per progetti seri e mirati per una sua riproduzione in cattività per evitarne prelievi e magari effettuare ripopolazioni.....in ogni caso, se posso do sempre la precedenza a soggetti di riproduzione (oltre che per un discorso etico, in molti casi hanno meno problemi di acclimatazione e costano pure meno), tanto a parte rari casi come i ciclidi dalle grandi labbra sono esattamente uguali a quelli selvatici.
la riproduzione di pesci in acquario è secondo me il fine vero e proprio dell'acquariofilia dolce legata ai pesci....è la più bella esperienza di questa branca dell'acquariofilia, oltretutto diventa un obbligo per quelle specie diffuse nell'hobby ma che in natura sono minacciate (come moltissimi killifish) o addirittura estinte (come certi ciclidi del lago vittoria).
La selezione beh, dipende: se la selezione non altera la vita del pesce, non va a perdere varietà uniche formate spontaneamente in natura e non viene fatta su pesci rari e a rischio, può anche starci....finchè lavori su dei guppy (di cui ormai non si trova più la forma ancestrale) o su betta splendens non selvatici non ci vedo nulla di male, se vai a ibridare due varietà selvatiche pure di discus fai una bella porcata

2-per il cibo vivo, se un animale lo necessita per essere allevato bene è giusto che venga dato e non vedo differenza tra somministrare un lombrico o un pesciolino, sempre di una vita si tratta e non mi piace fare distinguo tra animali di serie A e serie B.....sono contro il vivo dato solo per far spettacolo, come quelli che danno topi e pesci rossi ai piranha per farli sbranare.
il vivo ha senso anche per osservare i comportamenti di caccia di alcuni pesci, come il mitico Nimbochromis livingstoni che si finge morto per attacccare i pesci piccoli (uno spettacolo da vedere!)


Conoscevo la storia della corteccia cerebrale, quindi tu dici che un pesce non può percepire la differenza tra natura e acquario se tenuto in vasche adatte? E noi come facciamo a sapere se le vasche sono adatte? Seguendo i biotopi di origine e basandoci su ciò che dicono gli scienziati in mertio allo spazio (come il neon in una vasca da almeno 90 cm)? ok, ma noi che siamo consci che il vivere in vasche diverse dalla natura come ci dobbiamo comportare?
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ah, una cosa: #25, hai aggiunto un bellissimo messaggio alla discussione;-)
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Noi non potremo mai saperlo con certezza come stanno e cos'altro vorrebbero,ma osservandoli negli habitat naturali,studiando i loro comportamenti e le loro abitudini cerchiamo di fare in modo che vivano nel migliore dei modi (ad esempio,sappiamo i valori adatti,i cibi che preferiscono,lo spazio che necessitano). Poi ho già detto che non vivranno mai così come in natura,ma perlomeno assicuriamoci che conducano una vita dignitosa. L'uomo è da sempre stato egoista,ma adesso che sappiamo le cose basilari di cui hanno bisogno cerchiamo di renderle concrete :-)
Il vivo intendevo che se non è molto più nutriente rispetto al congelato il problema per me non si pone perchè ovviamente sceglierei il secondo. Il fine principale per il quale viene somministrato il vivo è per i nutrienti (e per l'istinto predatorio..) se non mi sbaglio,ma io non ne ho idea di quanto sia vero questo,perciò la mia opinione è superficiale ;-)

ok, ma che differenza c'è fra l'uccidere un animale prima o dopo? Anche nel secco alla fine deriva tutto da animali (o piante) vive, quindi siamo sempre d'accapo, mi chiedevo quanto fosse giusto dare un pesce rosso ad un animale che in natura MAI l'avrebbe mangiato (un channa non si sarebbe neanche sognato di mangiare un pesce rosso, lo avrebbe visto come un'entità sconosciuta e magari pericolosa e avrebbe preferito mangiare altri pesci, in acquario invece si nutre ti tutto ciò che gli è offerto...)

Lucrezia
28-12-2012, 15:48
Il pesce vivo viene sbranato vivo e condannato all'agonia,il morto dovrebbe (dovrebbe,poi si sa cosa succede..) essere ucciso secondo degli standard che tengono conto del dolore dell'animale ( o almeno,così succede nella maggior parte dei casi che trattano l'uccisione volontaria di animali,ma ripeto per la terza volta che non sono abbastanza informata xD) :-)

Emiliano98
28-12-2012, 16:02
anche io sono contrario al cibo vivo,pero se si alleva pesci come monocirrhus che ne hanno bisogno lo accetto.pero mi fa rabbia quando vedo video di piranha a cui vengono dati i topolini vivi,io non avrei nemmeno il coraggio di vedere un animale morire straziato dai morzi #07

Cuck86
28-12-2012, 16:16
Ho allevato piranha e non ho mai dato cibo vivo,si ottengono gli stessi risultati dando delle alici o sardine scongelate.
Per i channa è un discorso diverso,in natura(sopratutto in periodo riproduttivo),sono dei veri diavoli,in acquario sono molto più calmi e mangiano qualsiasi cosa.I pesci rossi dati da mangiare "pezzetto per pezzetto" sono un vero scempio!Sono dati solo per il gusto sadico di alcune persone.

Ci sono alcuni pesci che messi in vasche con un litraggio e valori idonei,vivono molto di più che in natura.Per me non è una cosa brutta.

Supergeko1983
28-12-2012, 16:28
Io penso che in tutti gli acquariofili ci sia un briciolo di egoismo nel tenere i pesci in una vasca , anche se questi non riescono a percepire la differenza fra essere liberi in natura o la cattività................... detto cio, io penso sempre al benessere della specie e non al singolo esemplare , per cui finche i wild si possono catturare senza recare danno alla specie è ancora giusto farlo, considerando quel lato egoista che possiede ogni acquariofilo
quando la specie corre seri rischi di sopravvivenza, allora è una cosa inaccettabile............ e li si vedono i danni che ha fatto l' uomo alla natura nel corso degli anni, andando ad alterare interi ecosistemi e portando molte specie di animali all' estinsione o al rischio di essa

atomyx
28-12-2012, 17:17
Io faccio parte della schiera di quelli che allevano volutamente le Artemie saline per accrescere gli avannotti di Ramirezi o le larve di zanzara per avere cibo "vero" e completo da dare ai miei pesci. Considerate che in natura non ci sono ne fabbriche di cibo secco, tanto meno freezer per la surgelazione dei chironomus e quindi la via giusta da seguire è quella dell'allevamento... Per imitare il più possibile la dieta naturale. Certo che le Artemie saline in centro America a 200 Km da mare difficilmente si possono trovare...
Per il discorso etico e morale dettato dal tenere o meno pesci in vasche o uccelli in gabbia pensando che essi non siano in grado di percepire la differenza tra un ambiente naturale o la cattività, credo che in parte sia vero. Un uccello nato e vissuto in gabbia, che venisse liberato in natura probabilmente morirebbe di fame dopo poco tempo, per la difficoltà nel reperire il cibo.
Altro discorso lo farei per i cani... Se potessero parlare tutti quei cani che vengono VESTITI con cappottini, sciarpette, scarpe e impermeabili... Vorrei che spiegassero ai proprietari che si vergognano come bestie di andare in giro con il cappotto da Babbo Natale... Uomini, i cani vivono su questo pianeta da migliaia di anni e non hanno mai avuto bisogno di essere vestiti, di avere un lettino vicino al termosifone e di una casetta in legno rivestita in neoprene... Se pensate che il vostro cane ha freddo, considerate il fatto che forse lo avete spostato dalle zone di provenienza per il vostro senso egoistico, per avere un animale originario dell'Amazzonia a -10 gradi o un Siberian Husky a 42 gradi in estate.
Se volete credere che la cattività sia deleteria, allora evitate di andare in galera assieme ad altri otto detenuti in una cella che ne potrebbe contenere al massimo quattro... Quelle sono scelte di vita e nessuno può affermare il contrario, dal momento che le persone coerenti difficilmente proveranno quel senso di sovraffollamento.
Noi acquariofili, invece, costringiamo alla detenzione i nostri pinnuti... Allora perchè non dovremmo farli mangiare come se fossero liberi di predare nel loro habitat ?

camiletti
28-12-2012, 17:23
Ok, ma se rimanessero in natura non saremmo costretti ad usare cibo vivo che loro non avrebbero mai mangiato, come l'artemia salina, tutto parte dal nostro egoismo....
ovviamente la consapevolezza di essere egoisti ci permette di tenere i pesci al meglio e magari come in natura (già il fatto che vivano più che in natura significa che la nostra vasca non è come la natura ;-)).......

Agro
28-12-2012, 17:31
Che non siamo dei santi si sa ;-)
Come dice il buon Paolo Piccinelli:
i pesci sono nelle nostre vasche per nostro capriccio, e compito nostro farli vivere al meglio.
Anche io prediligerei pesci di allevamento che quelli di cattura.
Sono per le livree naturali, pinne a velo e ballon non mi piacciono.
Per quanto riguarda l'alimentazione viva con pesci la limiterei solo a quei animali, nemmeno la specie ma solo i singoli individui, che altrimenti non si nutrirebbero.
In natura un piranha si mangerebbe pezzo a pezzo un pesce come in cattività con la differenza che in natura il povero pesce avrebbe una possibilità di salvarsi.
Del resto l'alimentazione viva è un aspetto abitudinario, molti di noi danno artemie per completare la dieta dei pesci, e poco importa se vive o congelate alla fine e sempre un animale che abbiamo deciso di sacrificare per il bene di un altro, senza dargli una possibilità di salvarsi come in natura.
E siamo conoscenti che anche non potremo fare a meno di questi "alimenti", per tanti motivi, uno fra tanti stimolare la riproduzione di certe specie.
Secondo me bisogna avere rispetto di tutti gli animali anche della morte di quelli che sacrifichiamo per mantenere in salute i nostri animali.
Sono anche io contro la spettacolarizzazione della morte, anche se anche se la predazione è un fenomeno naturale.

camiletti
28-12-2012, 17:46
il problema per me non è dare in pasto un pesce rosso, ma il farlo per mostrarlo su internet e non per far vivere bene l'animale (un piranha in 20 litri non vivrà mai bene e colui che lo alimenta in 20 litri con un pesce rosso non è altro che un patacca, con crisi di atumostima e mania di esibizionismo), e come diceva il buon piccinelli: chi ha il pesce grosso è per compensare una cosa piccola...(oppure "chi ha il pesce grosso è perchè ce l'ha piccolo", non ricordo bene...#24)

Agro
28-12-2012, 18:13
il problema per me non è dare in pasto un pesce rosso, ma il farlo per mostrarlo su internet
E quello che dico, la mancanza di rispetto per la morte, anche se la maggioranza dei casi si tratta di spettacolarizzazione della morte, che è ancora più stupida, visto che il pesce vivrebbe lo stesso con pesce decongelato.

federicob
28-12-2012, 19:04
Il punto è partire da "0" per quale motivo l'uomo ha scelto di allevare e "accudire" altre specie animali? Penso che filosofeggiantemente, siamo sì inseriti in un contesto sociale veramente pieno, ma allo stesso tempo ognuno di noi si sente solo. Appena arriviamo a casa cosa facciamo? ( prima di tutto pipì :D ) poi andiamo a guardare il nostro acquario, la nostra creatura, quel qualcosa che oltre ad essere un hobby, ad occupare il nostro tempo, ci dà un pochino quel senso di onnipotenza, ci fa sentire dei creatori e nel nostro piccolo dei ricercatori. A livello etico molto spinto, non è corretto detenere nessun tipo di animale, a partire da cane (a cui insegniamo a mettersi seduto sotto richiesta, quando per lui il seduto è un segnale comunicativo essenziale, andando così ad interferire col suo etogramma), gatto (grande predatore, che ormai non è più in grado di procacciarsi nemmeno un pasto), rettili, fino ad arrivare ai pesci. Ultimamente a livello etologico si stanno svolgendo miriadi di esperimenti sulle capacità cognitive dei poecilidi(discriminazioni quantitava, qualitativa e altre cosine interessanti), sicuramente non saranno dotati di neuroni specchio, ma sappiamo davvero poco sulla loro cognizione. Per me non è etico dare cibo vivo, ma lo dò (allevo una coppia di Badis Badis); non è nemmeno etico allevare pesci in cattività, o gatti o pretendere dai miei cani numeri da circo, ma faccio tutto questo. E' etico mangiare carne allevata in condizioni non adeguate, o pesci di allevamento in condizioni "disumane" bombardati da antibiotici, sicuramente no. Abbiamo alterato la catena alimentare sia a livello di alimentazione umana, sia per l'alimentazione dei nostri animali da compagnia. E' un circolo vizioso a cui non c'è soluzione. Cerco di allevare il cibo per i miei pesci con tutti i crismi e dando anche a dafnie ed artemie delle condizioni di vita ottimali, dò il 100% per le mie vasche anche se in passato ho commesso molti errori. Cerco di mangiare cacciagione e pesce pescato, pensando che comunque quegli animali hanno affrontato il loro ciclo vitale in modo "naturale". Tante cose si potrebbero evitare. per esempio pavoneggiarsi con video di serpenti che mangiano topini vivi o channa che mangiano pesci rossi, ma non c'è assolutamente differenza fra loro e me che dò artemie e dafnie. Purtroppo nulla di ciò che facciamo è moralmente lecito. Claudia

daniele68
28-12-2012, 19:18
Il mio pensiero è:
qualsiasi animale rinchiuso e tolto dal suo ambiente subisce , chiamiamola così, una violenza.
Sono d'accordo con Metalstorm che i pesci non hanno una sfera sentimentale ma se non possono essere tenuti alle stesse condizioni che troverebbero in natura bisogna fare in modo che i valori e gli ambienti in cui li teniamo siano più vicini possibili..perché la loro fisiologia deve essere rispettata..un pesce stressato si ammala, un pesce buttato in acque differenti dalle acque in cui si troverebbe in natura vivrebbe male e meno..quindi, visto che li deteniamo, almeno diamogli una vita dignitosa.
Pesci in acquari tenuti bene spesso vivono più a lungo che in natura..in vasca, in teoria, non mettiamo predatore e predato per esempio, oppure, vedi killifish, magari riescono a vivere più dei 6 mesi in cui in natura magari devono fare i conti col prosciugamento della pozza o dal passaggio di una ruspa che deforesta...
Ci sono casi in cui gli acquariofili hanno salvato specie in via di estinzione o comunque portato avanti in vasca il loro puro genoma , oppure ci sono casi che per avere determinati pesci si stanno portando all'estinzione...

Cibo vivo...anche qui...l'etica è importante..non metterei mai in una vasca di 5 piranha un pesce rosso do 15 cm perché verrebbe sbrandellato a morsi con enorme sofferenza..a chi risponde che quella è la natura del predatore rispondo che in natura una preda ha un fiume intero per provare almeno a salvarsi le pinne, in vasca lo condanni a una morte atroce...

Non mi faccio problemi a dare agli avannotti le artemie saline...sicuramente non soffrono quando vengono predati..

Concludo dicendo che tutto dipende da come si fa acquariofilia....per questo spesso perdo le staffe quando, dopo aver spiegato il perché e il percome, dall'altra parte sembra che si rimbalzi contro un muro, sempre a scontrarsi coi luoghi comuni e con false credenze...

Metalstorm
28-12-2012, 19:32
Il concetto di etica vuol dire tutto o niente, ognuno ha una sensibilità diversa...comunque direi che ogni acquariofilo che si rispetti deve avere una per così dire "etica acquariofila minima", ovvero garantire all'essere vivente che decidiamo di ospitare le condizioni di vita idonee alla sua permanenza in vasca, in modo che possa vivere in salute, senza stress e avere la possibilità di comportarsi come natura chiede.

poi ci sono livelli di etica diversi: c'è chi ritiene ingiusto avere animali wild, chi non vuol dare cibo vivo, chi non vuole animali che non possono essere riprodotti, ecc....Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma il punto che ho citato poco prima è il minimo sindacale per essere definiti acquariofili e non "possessori di acquari"

Perchè decidiamo di portarci dei pesci in casa? non certo per utilità come è avvenuto in origine per cani, gatti e galline......c'è chi lo fa per puro senso estetico e di arredamento, ma direi che la maggior parte di noi lo fa perchè in fondo in fondo vuole soddisfare la sua voglia di conoscere meglio la natura anche stando a casa propria...alla fine ogni acquariofilo è anche un po etologo e biologo




Aggiugo una cosa: secondo me, se uno si sente in colpa a "rinchiudere fra 5 vetri" un pesce qualsiasi a prescindere dal fatto che possa offrirgli condizioni di vita impeccabili, per me è meglio che cambi hobby, altrimenti rischia di farsi il sangue acido per nulla ;-) (e non mi riferisco a nessuno, è un discorso generalista)

daniele68
28-12-2012, 19:38
Il concetto di etica vuol dire tutto o niente
:-D d'accordo..ma è stato il primo sostantivo che mi è saltato in mente...:-))

Aggiugo una cosa: secondo me, se uno si sente in colpa a "rinchiudere fra 5 vetri" un pesce qualsiasi a prescindere dal fatto che possa offrirgli condizioni di vita impeccabili, per me è meglio che cambi hobby, altrimenti rischia di farsi il sangue acido per nulla (e non mi riferisco a nessuno, è un discorso generalista)

esatto..come dicevo..dipende da come si fa acquariofilia...

camiletti
28-12-2012, 19:53
Perchè decidiamo di portarci dei pesci in casa? non certo per utilità come è avvenuto in origine per cani, gatti e galline......c'è chi lo fa per puro senso estetico e di arredamento, ma direi che la maggior parte di noi lo fa perchè in fondo in fondo vuole soddisfare la sua voglia di conoscere meglio la natura anche stando a casa propria...alla fine ogni acquariofilo è anche un po etologo e biologo




Aggiugo una cosa: secondo me, se uno si sente in colpa a "rinchiudere fra 5 vetri" un pesce qualsiasi a prescindere dal fatto che possa offrirgli condizioni di vita impeccabili, per me è meglio che cambi hobby, altrimenti rischia di farsi il sangue acido per nulla ;-) (e non mi riferisco a nessuno, è un discorso generalista)

Sono d'accordo sul conoscere la natura, in fondo il nostro scopo è riprodurre la natura, o no? E la cosa più interessante è vedere muovere i pesci, il comportamenti e apprezzarli nelle forme e nei colori...#70

Per il fatto di rinchiudere un pesce fra 5 vetri, anche se non ti riferisci a nessuno, ma senza usare perifrasi, sono io quello che l'ha detto (:-))), non ci posso fare nulla, io mi sento in colpa a rinchiudere un pesce rosso in 5 litri, ma non mi sento in colpa a rinchiudere un nothobranchius palmeri ( o qualsiasi ciprinodontide) in un 60 litri, solo per il fatto che la loro pozza d'acqua è quasi più piccola di quei sessanta litri.......

Invece io trovo giusto sentirsi in colpa per aver rinchiuso dei pesci fra 5 vetri, questo sentirsi in colpa provoca l'acquariofilo e lo spinge a tenere al meglio i pesci e a riprodurre sempre di più la natura, se non ci sentissimo in colpa tutti, terremmo un gruppo di 5 discus in 50 litri, sentendoci in colpa però, gli forniamo vasche da 300 e passa litri, il sentirsi in colpa credo possa farci bene...:-)

Jefri
28-12-2012, 20:05
camiletti hai sentito fischiare le orecchie oggi?:-D
Stavo facendo gli stessi tuo pensieri mentre davo le tarme della farina (preventivamente uccise) ai pesci. Gli hemigrammus sembrano matti e non si avventano così sul secco.

Un conto è fare le cose con gusto sadico, un conto è voler allevare al meglio gli ospiti delle nostre vasche, che penso sia il cardine del nostro hobby.
Somministrando vivo ho sempre notato migliorie vistose nei pesci.

Penso che il loro stato di salute (e di stress) si può notare da molte cose. Se si arriva a farli riprodurre immagino che quel pesce stia decisamente bene in vasca. Meglio, certe volte, che non in natura. Dentro quei cinque vetri i predatori non esistono e il cibo non è un problema e, sarebbe molto bello pensarlo, il loro livello di stress molto basso:-)

camiletti
28-12-2012, 20:07
Sì, sono d'accordo, il vivo è sempre il migliore!

Luca_fish12
28-12-2012, 20:40
Esprimo la mia opinione riguardo ai 3 punti della discussione, precisando che questi 3 punti sono decisamente troppi da affrontare tutti insieme in un unico post, per cui per approfondire su aspetti etici si possono cercare i topic che sono stati scritti tempo addietro! ;-)

1) Vita in cattività. Partiamo dal presupposto, già fatto notare, che l'acquariofilia non è certamente un hobby da santi e tutti noi abbiamo le nostre colpe. Sia riguardo agli animali sia, indirettamente, riguardo ai costi e agli sprechi che provochiamo per i nostri giochini (acqua in primis).
Per cui, se si è consci di essere acquariofili con tutti i pro e i contro bisogna accettare questo e non pensare di poter essere immuni da critiche sensate.
Entrando nel discorso specifico, quoto semplicemente il post iniziale di Andrea, ovvero che i pesci sono forse tra i pochissimi animali che se vengono tenuti bene non soffrono per la cattività....e non soffrono semplicemente perchè il loro cervello non la sa distinguere dalla vita in natura.
Solo la sofferenza, lo stress e i problemi che hanno li fanno stare male.
Per questo chi tiene male i pesci in acquario (e non significa solamente vasche molto popolate e acqua pulita) li sta danneggiando anche se non se ne accorge. Altrimenti moltissime specie possono essere allevate senza troppi rimorsi anche in acquario.

2) Wild
E' un discorso molto delicato, perchè spesso si legge di tutto su questa parola e sull'origine dei pesci (spesso inventata) e non è facile parlarne...
Ai discorsi fatti in precedenza, aggiungo che in alcuni casi, è grazie a persone competenti ed informate che alcuni animali esistono ancora, sebbene solo in cattività. Per cui l'averli prelevati è sicuramente servito per proteggerli.
In questo discorso però non rientrano gli acquariofili per hobby o per passione, come siamo noi, qui si parla di progetti di ricerca, studi sul luogo e raccolta... Niente a che vedere con le nostre vasche.
Chi compra pesci wild per fare il figo, sostanzialmente ci capisce poco/niente di quest'hobby...sia perchè vantarsi di queste cose è da sciocchi, sia perchè non è affatto vero che i wild sono i pesci migliori (a voler puntualizzare)...meglio le prime generazioni se proprio vogliamo...F1, F2, F3....

3) Cibo vivo
Penso sia sbagliato parlare di etica nel somministrare cibo vivo partendo dai video su youtube. E' l'errore peggiore che si possa fare.

Ragazzi, quella gente evidentemente non può essere considerata come un buon esempio e il solo fatto di dargli importanza considerandoli li premia in qualche modo. Evitate di far polemiche con loro, di cliccare i loro video per diffonderli...combattete queste cose con esempi positivi e diversi, non con i borbottii e le critiche.

Il cibo è essenziale per gli animali, così come per le piante. Se la natura ha fatto sì che determinati animali siano predatori e/o si nutrano di altre forme di vita io non ne vedo il problema.
E' il modo con cui si nutrono gli animali il vero problema. Se un documentario mostra l'arapaima o il volitans predare ne sono, personalmente affascinato: per la tecnica di caccia, per il comportamento e la colorazione, ecc...
Quando ai miei pesci do le daphnie, le artemie, i pesciolini o quello che è giusto dargli per una corretta nutrizione, non li filmo per mostrare un trofeo, perchè non ha senso farlo. Semplicemente.

Chi è contrario, assolutamente, al cibo vivo, deve essere coscente che non sta allevando al meglio i propri animali, a meno che essi non siano esclusivamente erbivori.


In finale, in questa passione l'etica va affrontata e va cercato, secondo me, il miglior compromesso tra noi, il nostro hobby e le nostre esigenze....ma se questo non si trova è inutile proseguire.
Conosco, così come altri sul forum, alcuni amici che hanno pensato a queste cose e ciascuno di loro ha preso poi le sue decisioni, con maturità e soprattutto nel rispetto di sè stessi e degli animali che alleva/allevava.

Agro
28-12-2012, 20:43
.alla fine ogni acquariofilo è anche un po etologo e biologo
Diciamo che il vero acquariofilo è una biblioteca ambulante, sa un po si tutto. :-D

Acquariofila e etica non sono mai state un connubio facile, l'importante di sapere di dare il meglio a tutti gli animali, avendone sempre rispetto.

Chixo
28-12-2012, 20:48
3) Cibo vivo
Penso sia sbagliato parlare di etica nel somministrare cibo vivo partendo dai video su youtube. E' l'errore peggiore che si possa fare.

Ragazzi, quella gente evidentemente non può essere considerata come un buon esempio e il solo fatto di dargli importanza considerandoli li premia in qualche modo. Evitate di far polemiche con loro, di cliccare i loro video per diffonderli...combattete queste cose con esempi positivi e diversi, non con i borbottii e le critiche.

Il cibo è essenziale per gli animali, così come per le piante. Se la natura ha fatto sì che determinati animali siano predatori e/o si nutrano di altre forme di vita io non ne vedo il problema.
E' il modo con cui si nutrono gli animali il vero problema. Se un documentario mostra l'arapaima o il volitans predare ne sono, personalmente affascinato: per la tecnica di caccia, per il comportamento e la colorazione, ecc...
Quando ai miei pesci do le daphnie, le artemie, i pesciolini o quello che è giusto dargli per una corretta nutrizione, non li filmo per mostrare un trofeo, perchè non ha senso farlo. Semplicemente.

Chi è contrario, assolutamente, al cibo vivo, deve essere coscente che non sta allevando al meglio i propri animali, a meno che essi non siano esclusivamente erbivori.



#25#25#25#25#25#25#25

Sono pienamente d'accordo

atomyx
28-12-2012, 20:53
Per quello che mi riguarda, dopo l'intervento di Luca_fish12, credo non ci sia null'altro da aggiungere... Se fossi in lui (vista la carica gerarchica) chiuderei il 3D.

davide147
28-12-2012, 20:56
Cibo vivo...anche qui...l'etica è importante..non metterei mai in una vasca di 5 piranha un pesce rosso do 15 cm perché verrebbe sbrandellato a morsi con enorme sofferenza..a chi risponde che quella è la natura del predatore rispondo che in natura una preda ha un fiume intero per provare almeno a salvarsi le pinne, in vasca lo condanni a una morte atroce...


Ti quoto in pieno
aggiungo anche che in natura i predatori contribuiscono all'equilibrio naturale e sono quindi indispensabili
in natura un pesce può sfuggire all'attacco, in acquario no....
va detto anche che di solito i primi pesci predati sono esemplari vecchi, malati o indeboliti
tutto questo crea un equilibrio e rafforza le specie predate (solo i più forti sopravvivono)
Ovviamente nelle nostre vasche tutto questo non c'è....c'è solo il nostro pesce e la preda viva

Con questo non sono contrario al cibo vivo (che siano artemie o carassi)
Ma quella gente che fa i video per youtube scommetto quello che volete che allevano pirana o channa solo per vederli mangiare e fare i fighi con gli amici
Non venitemi a dire che quelli danno il pesce rosso perché i pirana ne hanno bisogno per stare bene (cosa tra l'altro non vera)

Secondo me l'etica di noi acquariofili ci dice di dare il vivo per completare la dieta di un pesce, ma c'è modo e modo e occorre rispetto per la vita di qualunque creatura

trotman40
28-12-2012, 21:48
Vorrei dare anch'io la mia opinione, ma credo che non riuscirei a scrivere niente di più corretto di quanto già scritto da Luca_fish12.

Vorrei solo fare una puntualizzazione sul cibo vivo...
Non capisco perchè se uno somministra cibo vivo deve farlo di nascosto, altrimenti se lo filma è uno sbruffone. La predazione credo abbia il suo fascino, oltre che avere la sua utilità.
Ovvio che se uno prende un predatore solo per quello è un buffone, ma se uno a cura del proprio predatore, ed è affascinato dalla predazione e vuole esibirla su youtube non vedo perchè non possa farlo.

Lucrezia
28-12-2012, 22:04
Secondo me,rispondendo a camiletti, non dobbiamo sentirci in colpa di tenere rinchiusi i pesci in 5 vetri,ma dobbiamo avere la consapevolezza che siamo noi a decidere sulla loro vita e che dobbiamo fare il possibile per farli stare al meglio :-)

Chixo
28-12-2012, 22:58
Vorrei solo fare una puntualizzazione sul cibo vivo...
Non capisco perchè se uno somministra cibo vivo deve farlo di nascosto, altrimenti se lo filma è uno sbruffone. La predazione credo abbia il suo fascino, oltre che avere la sua utilità.
Ovvio che se uno prende un predatore solo per quello è un buffone, ma se uno a cura del proprio predatore, ed è affascinato dalla predazione e vuole esibirla su youtube non vedo perchè non possa farlo.

Sono d'accordo anche con te, non c'è cosa più bella che vedere i Pumila che, dopo un rapido scatto, afferrano una planaria... ;-);-)

Ale87tv
29-12-2012, 00:44
:-) premesso che parlare con camiletti di etica è sempre un piacere, perchè finisce sempre con "deve essere uno stimolo per fornire ai nostri pesci il meglio possibile, di valori, vasca, alimentazione" e non come alcuni "tanto stanno meglio in natura, tanto vale li allevo alla cazzum"

... farsi un'idea sul vivo guardando youtube è come farsi un'idea sull'amore guardando youporn...

non intendo di darlo di nascosto, ma vengono filmati pesci inadatti in vasche inadatte al 90%... quella non è etica... ma nemmeno intelligenza :-)

Agro
29-12-2012, 02:18
non intendo di darlo di nascosto, ma vengono filmati pesci inadatti in vasche inadatte al 90%... quella non è etica... ma nemmeno intelligenza
Per me non si può nemmeno parlare di acquariofilia #07

dr.vittorio
29-12-2012, 02:32
Parto dal presupposto che in acquariofilia non si può parlare di etica perchè nel bene o nel male ogni essere vivente DEVE avere una sua posizione in natura e non è stato messo li per caso quindi una volta tolto dal suo ambiente non è altro che un organismo senza un fine o scopo indipendentemente da come vive nel nostro acquario. Volevo inoltre aprire una parentesi sul cibo vivo secondo un mio parere ,la quale penso che non importa che cibo diamo ai nostri pesci, la sostanza non cambia e siamo tutti egoisti nel dire :" io non mi permetterei mai di dare del vivo ai miei pesci, do solo congelato e/o secco" . Scusate ma vi siete mai chiesti di cosa è fatto il secco e il congelato??
anch'io non oserei mai e dico mai uccidere manco una mosca e vado solo di secco e surgelato ma non per questo non mi ritengo egoista..... infondo o io o un altro quegli animali comunque sono morti per la stessa causa.

Ale87tv
29-12-2012, 11:59
Parto dal presupposto che in acquariofilia non si può parlare di etica perchè nel bene o nel male ogni essere vivente DEVE avere una sua posizione in natura e non è stato messo li per caso quindi una volta tolto dal suo ambiente non è altro che un organismo senza un fine o scopo indipendentemente da come vive nel nostro acquario.

questa per me è una favoletta alla Disney... la natura non ragiona mai nel singolo esemplare, gliene frega una cippa che uno viene tolto dal suo ambiente, gliene frega tanto che un ambiente venga distrutto...

alla luce di ciò se un esemplare viene allevato correttamente in cattività, e ciò sensibilizza l'animo dell'allevatore e così facendo non rompe le balle quando un opera viene fermata perchè distrugge un habitat, quell'esemplare ha raggiunto uno scopo più alto di essere un grumo di carbonio che passa da un livello all'altro.

trotman40
29-12-2012, 13:49
... farsi un'idea sul vivo guardando youtube è come farsi un'idea sull'amore guardando youporn...

non intendo di darlo di nascosto, ma vengono filmati pesci inadatti in vasche inadatte al 90%... quella non è etica... ma nemmeno intelligenza :-)

Ecco perche non ho capito una mazza con le donne... #rotfl#

Apparte gli scherzi, forse ho capito cosa intendi, tu dici che spettacolizzare la predazione, che ha il suo fascino, attira un sacco di gente inconsapevole che acquista un predatore solo per quello, fregandosene del resto, facendolo stare in vasche/terrari inadatti.
E son d'accordo con te su questo... :-))

alla luce di ciò se un esemplare viene allevato correttamente in cattività, e ciò sensibilizza l'animo dell'allevatore e così facendo non rompe le balle quando un opera viene fermata perchè distrugge un habitat, quell'esemplare ha raggiunto uno scopo più alto di essere un grumo di carbonio che passa da un livello all'altro.

Questa però mi sembra veramente una favola disney... E come se facessero patire la fame a tuo figlio per sensibilizzare il tuo condominio nel far beneficenza ai bambini del terzo mondo.
Dubito che allevare pesci tropicali abbia mai spronato qualcuno per battersi contro la deforestazione dell'amazonia... (dico questo con la massima calma, senza voler provocare o litigare... ;-))

daniele68
29-12-2012, 15:55
Dubito che allevare pesci tropicali abbia mai spronato qualcuno per battersi contro la deforestazione dell'amazonia... (dico questo con la massima calma, senza voler provocare o litigare... )

scusa,mi sfugge il senso di questa frase#24

trotman40
29-12-2012, 17:14
La deforestazione dell'amazonia non centrava molto in effetti (era un esempio fatto in fretta e furia, scusa#12), comunque, se non ho capito male, il senso del discorso di Ale87tv dovrebbe essere che se uno alleva pesci tropicali si sensibilizza al loro ambiente e di conseguenza si impegna per la sua salvaguardia.

Quello che volevo dire io è che dubito che una persona si impegni in prima linea alla salvaguardia di ambiente naturale a noi lontano solo perchè ha dei pesci tropicali in vasca.

Giustificare il fatto di tenere pesci tropicali in vasca con la scusa che si sensibilizza la gente alla salvaguardia del proprio ambiente mi sembra una cosa senza senso.

Spero di essermi fatto capire e spero di aver capito. Ho 38 di febbre e magari sto vaneggiando... #19

dr.vittorio
29-12-2012, 17:41
Parto dal presupposto che in acquariofilia non si può parlare di etica perchè nel bene o nel male ogni essere vivente DEVE avere una sua posizione in natura e non è stato messo li per caso quindi una volta tolto dal suo ambiente non è altro che un organismo senza un fine o scopo indipendentemente da come vive nel nostro acquario.

questa per me è una favoletta alla Disney... la natura non ragiona mai nel singolo esemplare, gliene frega una cippa che uno viene tolto dal suo ambiente, gliene frega tanto che un ambiente venga distrutto...

alla luce di ciò se un esemplare viene allevato correttamente in cattività, e ciò sensibilizza l'animo dell'allevatore e così facendo non rompe le balle quando un opera viene fermata perchè distrugge un habitat, quell'esemplare ha raggiunto uno scopo più alto di essere un grumo di carbonio che passa da un livello all'altro.

Ale scusa ma quando parli di natura e distruzione dell'ambiente tu intendi solamente le piante? ..... no perchè per me l'ambiente è l'insieme degli elementi,piante ed animali compresi......sta sicuro che l'ambiente si degrada non solo con la deforestazione ma anche togliendo l'animale che lo abita ,perchè ognuno ha il suo compito ed è parte della catena alimentare

Ale87tv
29-12-2012, 18:22
... se io tolgo 1 pesce e lo allevo, alla natura non gliene frega una cippa, anche se ne tolgo 10, 100, 1000 anche di più se parliamo di pesci invasivi come i guppy :-) una specie ha un compito, ma il compito di un singolo, in relazione alla specie è molto limitato...

se io asfalto tutto, il discorso cambia... come se libero la piccola coppia di carassi nel canale sotto casa... eppure ad un singolo non ho fatto violenza nel secondo caso :-)

trotman perchè solo lontano ;-)? sai quanta gente vede con occhi diversi anche il fosso sotto casa dopo aver approcciato con l'acquario?

trotman40
29-12-2012, 20:35
trotman perchè solo lontano ? sai quanta gente vede con occhi diversi anche il fosso sotto casa dopo aver approcciato con l'acquario?

Pensandoci meglio non è un ragionamento tanto sbagliato... ;-)

Ale87tv
29-12-2012, 20:47
e per la spettacolarizzazione hai centrato il punto:
riprendessero un channa bleheri o gaucha che mangia un grillo in una vasca adatta, lo capirei... un micropeltes in 100 litri con un carassio grande come lui, no...

trotman40
29-12-2012, 21:06
e per la spettacolarizzazione hai centrato il punto:
riprendessero un channa bleheri o gaucha che mangia un grillo in una vasca adatta, lo capirei... un micropeltes in 100 litri con un carassio grande come lui, no...

Sto proprio guardando un documentario su sky di una famiglia della california che ha preso un pitone africano perchè i suoi precedenti 2 cani gli hanno dato problemi con il vicinato. Almeno il pitone è silenzioso.
Alla fine gli ha mangiato il figlio di 3 anni perchè lo tenevano in una teca non adatta a contenerlo.

So di essere off topic ma rende l'idea, poi sto documentario è capitato proprio a "fagiuolus"... :-))

dr.vittorio
29-12-2012, 21:26
Ale vedi che il numero delle popolazioni in natura è sempre regolato ed equilibrato ..... quello che dici tu è quando parliamo di specie alloctone che possono aumentare di numero perchè non sono parte della fauna locale e quindi non c'è regolazione tra morti e crescite, vedi le lepri e topi i Australia, i lorichetti in Italia, le gambusie in oriente e moolto altro

Luca_fish12
29-12-2012, 21:41
dr.Vittorio il tuo discorso non vale per tutte le specie purtroppo. Come ho scritto prima, ce ne sono alcune che si mantengono in vita solo in cattività...ma non perchè sono state prelevate tutte dal loro ambiente, ma perchè l'ambiente è stato distrutto o "riconvertito" in altro modo.

Vedi le paludi dell'Everglades, le coste del Venezuela, il lago Vittoria ecc... Alcune specie di pesci (rimaniamo in tema altrimenti non se ne esce) vivono solo in una location e se questa viene distrutta per qualche motivo si perdono.

In questi casi, il fatto che alcuni appassionati li abbiano e li stiano tutt'ora allevando in cattività permette loro di sopravvivere in qualche modo.
Ovviamente ripeto, non è l'acquariofilia comune che si conosce come hobby, è qualcosa di più profondo e importante.

dr.vittorio
29-12-2012, 21:52
Ma se un posto è minacciato e con esso anche la specie autoctona non è un normale processo della natura ma c'è sempre lo zampino dell'uomo....... se esso non avrebbe disturbato,la specie non sarebbe minacciata di estinzione .
Ti pare?? :-))

Luca_fish12
29-12-2012, 21:56
Ma se un posto è minacciato e con esso anche la specie autoctona non è un normale processo della natura ma c'è sempre lo zampino dell'uomo....... se esso non avrebbe disturbato,la specie non sarebbe minacciata di estinzione .
Ti pare?? :-))

Mmmm...è con questo? #24

Non tutti gli uomini hanno un occhio di riguardo per la natura, ci sono interessi più forti in gioco.
Ma non significa che se qualche uomo distrugge le cose gli altri non possano far niente per ssitemarle, almeno in parte.

Se parli così, allora dovresti essere favorevole alla pesca massiccia del tonno, dei delfini, alla caccia alle foche... Esistono per fortuna diversi enti e diversi programmi per la salvaguardia degli animali uccisi da persone a cui non interessano (o interessano da morti)

Ale87tv
29-12-2012, 21:57
Vittorio... se prelevi una decina di ramirezi giovanili dall'orinoco... l'orinoco non se ne accorge, non se ne accorgono i predatori, non se ne accorgono le prede... se ne prelevi 100 000 in un anno in 1 kilometro di fiume allora si... ma se ne prelevi una coppia e poi la riproduci in europa e diffondi la prole, l'effetto del prelievo di quella coppia non si sente nell'ambiente... non parliamo di grandi predatori con territori di migliaia di ettari...

dr.vittorio
29-12-2012, 22:05
Vittorio... se prelevi una decina di ramirezi giovanili dall'orinoco... l'orinoco non se ne accorge, non se ne accorgono i predatori, non se ne accorgono le prede... se ne prelevi 100 000 in un anno in 1 kilometro di fiume allora si... ma se ne prelevi una coppia e poi la riproduci in europa e diffondi la prole, l'effetto del prelievo di quella coppia non si sente nell'ambiente... non parliamo di grandi predatori con territori di migliaia di ettari...

Ma io di questo parlavo, logicamente prelevare un esemplare non fa danno però a patto che venga riprodotto al fine di evitare successivamente la pesca continua......il discorso è diverso quando la specie non viene riprodotta e pescata massivamente che si hanno poi problemi ..
Quindi meglio evitare di commerciare pesci che non sono riproducibili, non per noi acquariofili, tanto una volta in acquario, il pesce qualsiasi è la fine che faccia non è più parte della natura proprio come un carcerato non è più parte della società ,ma per gli allevatori esportatori che immettono la specie in commercio

Ale87tv
29-12-2012, 22:29
tutto giusto fino a qui:non per noi acquariofili, tanto una volta in acquario, il pesce qualsiasi è la fine che faccia non è più parte della natura proprio come un carcerato non è più parte della società ,ma per gli allevatori esportatori che immettono la specie in commercio

questa è una ******* bella e buona, la nostra vasca deve essere un pezzo di natura, in cui il pesce si trovi come in natura.... potendo anche riprodursi...

dr.vittorio
29-12-2012, 23:51
tutto giusto fino a qui:non per noi acquariofili, tanto una volta in acquario, il pesce qualsiasi è la fine che faccia non è più parte della natura proprio come un carcerato non è più parte della società ,ma per gli allevatori esportatori che immettono la specie in commercio

questa è una ******* bella e buona, la nostra vasca deve essere un pezzo di natura, in cui il pesce si trovi come in natura.... potendo anche riprodursi...

Dovrebbe, ma non lo è ....... assolutamente!! #26

Ale87tv
29-12-2012, 23:55
la tua forse, la mia e quella di tanti altri lo è eccome... sono decenni che conserviamo in purezza popolazioni con location di killi e altri pesci!

dr.vittorio
30-12-2012, 00:03
Ale , come se tu prima accoltelli di proposito una persona e poi la curi ....... ti sembra un opera benevola poi?

Ale87tv
30-12-2012, 00:09
vittorio.... ma se tu prendi una bestia che non si rende conto di dov'è se la vasca è idonea, e la allevi come si deve, ti pare di paragonarla ad un accoltellamento? perpiacere...

dr.vittorio
30-12-2012, 00:13
Parlavo delle conservazioni delle popolazioni, poichè tu mi parli delle popolazioni a rischio.
Ti pare che se l'uomo non intervenisse sull'ambiente , la specie non sarebbe a rischio? ........ noi cosa facciamo?, prima distruggiamo l'ambiente e le popolazioni e poi le alleviamo per salvaguardarle. Scusa ma non è meglio lasciarle li dove devono essere ?

Ale87tv
30-12-2012, 00:25
secondo me è meglio che stiano dove si sono evolute e anche di avercele nella mia vasca se questa è adeguata...

dr.vittorio
30-12-2012, 00:36
Vabbè pensala come vuoi a questo punto :-)

Ale87tv
30-12-2012, 00:41
beh sarei un ipocrita a scrivere su un forum di acquariofilia che non vorrei avere pesci in vasca...

dr.vittorio
30-12-2012, 01:12
beh sarei un ipocrita a scrivere su un forum di acquariofilia che non vorrei avere pesci in vasca...

Si vero, ma io però ammetto che faccio una cosa diseducativa e che non aiuta affatto all'ambiente ........ quindi mi ritengo io stesso egoista in primis

Gen.gi
30-12-2012, 01:20
da una parte la penso come dott.vittorio
è anche colpa dell'uomo se ci sono animali estinti o a rischi d'estinzione
nelle risposte precedenti parlavate dei ramirezi presa una coppia si fa riprodurre e via dicendo...e per il marino che alcuni pesci non si possono riprodurre e catturati direttamente in mare???? non aggraverà la situazione calcolando che non siamo solo in Italia ad allevare pesci? non parlo di un rischio d'estinzione per una specie però secondo me quel poco poco (non sono domande retoriche ovviamente)