Visualizza la versione completa : in che percentuale è presente il cloro nell'acqua di rubinetto ?
jpcapobianco
30-11-2012, 11:59
esiste un modo per testare la percentuale di CLORO presente in acqua di rubinetto ?
Johnny Brillo
30-11-2012, 12:56
Ci sono i test a reagente per il cloro.
Comunque è un elemento molto volatile, ti basta lasciar decantare l'acqua e andrà via.
Adesso non ricordo con esattezza modalità e il resto, ma mi pare che ogni comune debba rilasciare (credo su richiesta), documenti che mostrino l'esatta composizione dell'acqua della propria rete idrica, in quanto ogni acqua di rete differisce a seconda delle zone (non solo in base a comuni e regioni, alcune volte anche in base a municipi e quartieri!) per ioni disciolti e valori...
daniele68
30-11-2012, 13:36
quotando in pieno i due bravissimi utenti ti linko le normative UE e per gli USA.
EU:
Le linee guida Europee 98/83/EC per l'acqua potabile non contengono indicazioni per il cloro.
WHO (World Health Organisation - Organizzazione Modiale per la salute):
Gli standard per l'acqua potabile WHO stabiliscono che 2-3 mg/l di cloro dovrebbero essere aggiunti all'acqua per avere soddisfacenti disinfezione e concentrazione residua. La quantità massima di cloro utilizzabile è 5 mg/l. Per una disinfezione più efficace le quantità residue di cloro libero dovrebbero superare i 0.5 mg/l dopo almeno 30 minuti di contatto ad un pH di 8 o inferiore. (WHO, linee quida per la qualità dell'acqua potabile. terza edizione)
USA:
Gli standard nazionali per l'acqua potabile stabiliscono una concentrazione residuale massima di cloro di 4 mg/l. Fino a poco tempo fa gli Stati Uniti usavano estesamente il cloro gassoso per il trattamento dell'acqua reflua. Oggi, l'uso di cloro viene evitato, principalmente a causa dei sottoprodotti pericolosi di disinfezione, come i trialometani (THM).
Tuttavia, il cloro e' ancora il disinfettante principale negli Stati Uniti, dal momento che è relativamente poco costoso. L'applicazione del piano di gestione del rischio (RPM) per l'atto di gestione dell'aria pulita (CAA) per l'immagazzinamento dei prodotti chimici tossici da parte dell'EPA (giugno, 1999) e la ri-registrazione del cloro gassoso come antiparassitario (EPA, 2001) hanno causato sempre più spesso il passaggio degli impianti di trattamento dell'acqua reflua da cloro gassoso ad ipoclorito di sodio. Ciò avviene perché le aziende non desiderano realizzare un programma di gestione del rischio per il cloro gassoso, in quanto questo richiede tempo e soldi.
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