gfshalla
10-07-2012, 10:54
Ciao a tutti!
Ieri, mosso da spirito combattivo ho disintegrato completamente il mio piccolo iwagumi con fondo akadama. E finalmente, dopo 4 anni di fondo con l'akadama mi sento di dare un piccola recensione.
L'akadama è un'argilla di origine vulcanica raccolta alla profondità di 3 metri dal sottosuolo di foreste di Cryptomerie in Giappone. L'Akadama viene raccolta e asciugata, riscaldata per rimuovere organismi e parassiti, infine polverizzata in diverse grandezze.
Essa viene usata principalmente in campo bonsaistico, dove può essere utilizzata come unico componente del terriccio, oppure essere combinata con altri elementi, come sabbia, lapillo lavico, torba, o ghiaia.
Viene utilizzata in acquariofilia per le eccellenti qualità per la radicazione.
ALLESTIMENTO
Appena allestito l'acquario ha subito il classico colpo di assorbimento dei sali dell'acqua, tipica dell'aka, ma si è stabilizzato velocemente in quanto dalle mie parti l'acqua è piena zeppa di sali (il che mi ha costretto all'acquisto di un impianto osmosi).
Ho lavato l'akadama e ha rilasciato una quantità di sporcizia inimmaginabile. Tutta una densa polvere marrone si è sollevata e non c'è stato verso di eliminarla totalmente, nonostante ORE passate a lavarla. Rinunciando dopo due giorni che lavavo ho deciso di mettere un fondo fertilizzante e ricoprire con l'akadama. Appena aggiunta l'acqua il filtro si è intasato della sporcizia tipica di questo fondo.
PIANTUMAZIONE
L'akadama con il tempo ha assorbito i sali e si è stabilizzata.
Ho cominciato quindi la piantumazione con callicoides, pogostemon helferi e le ninfee (era un acquario aperto e volevo tentare la fioritura.)
Purtroppo però ritengo l'akadama una terra inadatta alla piantumazione della calli in ciuffetti, in quanto è una terra davvero leggerissima, che tende a spostarsi da niente, facendomi ritrovare giorno dopo giorno ciuffetti di calli che galleggiavano.
SUBSTRATO PER PIANTE
Ha un vantaggio però: le radici crescono in maniera decisamente sana. Essendo una terra morbida, e facile da smuovere le radici crescono in maniera quasi esagerata, invadendo tutto il fondo. Mai avute radici più sane, provare per credere.
MANUTENZIONE
L'akadama si è rivelata una vera maledizione per il filtro e la manutenzione. Basta un niente per far sollevare una nuvola di polvere che intasa l'acqua e con il tempo si deposita formando un'orribile strato di polvere su tutto l'arredamento e il pratino. Sifonare era uno strazio, non si finiva più. Per rendere l'idea possiedo un'altro acquario grande il doppio con normalissimo ghiaino. La sua manutenzione occupa 20 minuti. Quella con l'akadama almeno 35-40 minuti.
IL FONDO DURANTE L'USO
Ho notato che il fondo tende a impaccarsi in maniera esagerata, creando un vero e proprio "Tappo" tra il fondo fertilizzato e la superficie. Si creano inoltre zone di proliferazione batterica sul fondo, cosa che si nota solo se si muove il fondo in maniera esagerata.
Ho notato inoltre che in queste zone tende a prendere un bruttissimo colorito nerastro, color marcio.
Quindi riassumendo: terreno particolarissimo che richiede manutenzione costante e sconsiglio vivamente ai neofiti. Apparati radicali fantastici, ma a mio avviso il tempo di manutenzione batte i risultati che si possono ottenere con altri terreni meno impegnativi.
Qualcuno vuole aggiungere qualcosa? :)
Ieri, mosso da spirito combattivo ho disintegrato completamente il mio piccolo iwagumi con fondo akadama. E finalmente, dopo 4 anni di fondo con l'akadama mi sento di dare un piccola recensione.
L'akadama è un'argilla di origine vulcanica raccolta alla profondità di 3 metri dal sottosuolo di foreste di Cryptomerie in Giappone. L'Akadama viene raccolta e asciugata, riscaldata per rimuovere organismi e parassiti, infine polverizzata in diverse grandezze.
Essa viene usata principalmente in campo bonsaistico, dove può essere utilizzata come unico componente del terriccio, oppure essere combinata con altri elementi, come sabbia, lapillo lavico, torba, o ghiaia.
Viene utilizzata in acquariofilia per le eccellenti qualità per la radicazione.
ALLESTIMENTO
Appena allestito l'acquario ha subito il classico colpo di assorbimento dei sali dell'acqua, tipica dell'aka, ma si è stabilizzato velocemente in quanto dalle mie parti l'acqua è piena zeppa di sali (il che mi ha costretto all'acquisto di un impianto osmosi).
Ho lavato l'akadama e ha rilasciato una quantità di sporcizia inimmaginabile. Tutta una densa polvere marrone si è sollevata e non c'è stato verso di eliminarla totalmente, nonostante ORE passate a lavarla. Rinunciando dopo due giorni che lavavo ho deciso di mettere un fondo fertilizzante e ricoprire con l'akadama. Appena aggiunta l'acqua il filtro si è intasato della sporcizia tipica di questo fondo.
PIANTUMAZIONE
L'akadama con il tempo ha assorbito i sali e si è stabilizzata.
Ho cominciato quindi la piantumazione con callicoides, pogostemon helferi e le ninfee (era un acquario aperto e volevo tentare la fioritura.)
Purtroppo però ritengo l'akadama una terra inadatta alla piantumazione della calli in ciuffetti, in quanto è una terra davvero leggerissima, che tende a spostarsi da niente, facendomi ritrovare giorno dopo giorno ciuffetti di calli che galleggiavano.
SUBSTRATO PER PIANTE
Ha un vantaggio però: le radici crescono in maniera decisamente sana. Essendo una terra morbida, e facile da smuovere le radici crescono in maniera quasi esagerata, invadendo tutto il fondo. Mai avute radici più sane, provare per credere.
MANUTENZIONE
L'akadama si è rivelata una vera maledizione per il filtro e la manutenzione. Basta un niente per far sollevare una nuvola di polvere che intasa l'acqua e con il tempo si deposita formando un'orribile strato di polvere su tutto l'arredamento e il pratino. Sifonare era uno strazio, non si finiva più. Per rendere l'idea possiedo un'altro acquario grande il doppio con normalissimo ghiaino. La sua manutenzione occupa 20 minuti. Quella con l'akadama almeno 35-40 minuti.
IL FONDO DURANTE L'USO
Ho notato che il fondo tende a impaccarsi in maniera esagerata, creando un vero e proprio "Tappo" tra il fondo fertilizzato e la superficie. Si creano inoltre zone di proliferazione batterica sul fondo, cosa che si nota solo se si muove il fondo in maniera esagerata.
Ho notato inoltre che in queste zone tende a prendere un bruttissimo colorito nerastro, color marcio.
Quindi riassumendo: terreno particolarissimo che richiede manutenzione costante e sconsiglio vivamente ai neofiti. Apparati radicali fantastici, ma a mio avviso il tempo di manutenzione batte i risultati che si possono ottenere con altri terreni meno impegnativi.
Qualcuno vuole aggiungere qualcosa? :)