Entropy
07-07-2012, 00:37
http://farm9.staticflickr.com/8160/7516979754_0afc2a44a5.jpg (http://www.flickr.com/photos/bonito-andrea/7516979754/)
DATA DI AVVIO: 23 febbraio 2012
DIMENSIONI: 85x39x45H cm (circa 150 litri)
FILTRAGGIO: filtro interno a 3 scomparti riempito con cannolicchi, lapillo vulcanico e spugna sintetica +filtro esterno EDEN 511
ILLUMINAZIONE: una plafoniera con una lampada T5 da 24 watt da 6500 K (nella plafoniera ce ne sono 2, ma l’altra la tengo spenta), fotoperiodo di 9 ore
RISCALDAMENTO: termoriscaldarore da 100 watt
ALLESTIMENTO: sabbia edile (25 Kg, lavati accuratamente), rocce metamorfiche
FAUNA: Neolamprologus helianthus (3 individui adulti + avannotti)
FLORA: Vallisneria americana
GESTIONE: cambio d’acqua del 10% ogni 2 settimane
FERTILIZZAZIONE: durante l’allestimento è stato posto uno strato fertilizzato (Sera Deponit) nell’angolo posteriore sinistro, nella zona dove è stata messa a dimora la Vallisneria
VALORI: pH 8.0; KH 12; GH 17; conducibilità 600 microsiemens; Temperatura = 24°C
Siccome la mia vecchia vasca Tanganica è stata (per cause di forza maggiore) riconvertita lo scorso anno in vasca per carassi e siccome io non so stare a lungo senza Africa orientale, qualche mese fa ho rimediato questa vasca e l’ho subito allestita per i Neolamprologus helianthus, una specie ancora poco diffusa ma che merita sicuramente una maggiore attenzione, per la bellezza della livrea e per il comportamento davvero interessante.
Per il fondo ho optato per la classica sabbia edile: funzionalissima, di aspetto molto naturale e dai costi irrisori (neanche un paio di euro per 25 Kg). L’unica accortezza con tale sabbia è quella di lavarla accuratamente. Fino alla nausea. Altrimenti (soprattutto con pesci scavatori) l’argilla polverosa che spesso possiede in gran quantità ve la ritrovate ovunque.
Anche le rocce sono state prese in uno “smorzo”, ossia una rivendita di materiali per l’edilizia.
La disposizione di queste deve essere molto attenta e accurata, soprattutto con specie che amano rimestare il fondo, onde evitare pericolosi crolli. Importante quindi è inserire tutte le rocce che poggiano sul fondo PRIMA della sabbia e accatastarle una sull’altra evitando angoli ripidi e posizioni traballanti. C’è anche da sottolineare che con questa specie non servono rocciate molto alte, in quanto la femmina depone preferibilmente le uova tra la sabbia e le rocce (precisamente sulla volta di quest’ultime) dopo aver scavato una stretta galleria. Tant’è che dopo qualche settimana dall’introduzione dei pesci ed osservandone i comportamenti, ho deciso di togliere le rocce più in alto, in modo da concedere più acqua per il nuoto e stabilizzare ancora maggiormente la struttura.
Il filtraggio è affidato ad un classico filtro interno a tre scomparti, caricato con cannolicchi, lapillo vulcanico (ottimo substrato per i batteri) e spugne sintetiche. A questo ho voluto aggiungerci anche un filtro esterno (EDEN 511) per migliorare, visto il rapporto volume acqua/piante/pesci, sia la filtrazione meccanica che quella biologica.
Riguardo la messa a dimora della Vallisneria, ho scelto di inserire un substrato fertilizzato (che mi faccia da starter e da casa, nel tempo, per batteri e nutrienti) solo nell’angolo posteriore sinistro, ossia solo nel punto occupato dalle piante. Per maggior sicurezza (pericolosi rovistamenti del fondo), ho posizionato una grande roccia sul fondo davanti a tale zona per meglio confinare il tutto.
Come illuminazione avevo disponibile una plafoniera T5 2x24W, a cui però ho tolto una lampada, in quanto ho ritenuto sufficienti 24 watt per la crescita della Vallisneria e la “visione” dei pesci.
Un’accortezza da sottolineare è che, pur essendo la vasca aperta, l’ho dovuta necessariamente ricoprire con un pannello in policarbonato, per evitare pericolosi quanto probabili salti nel vuoto da parte dei pesci.
Dopodiché, dopo oltre un mese dall'avvio, ho inserito 4 individui di Neolamprologus helianthus ed ho atteso la formazione dell'eventuale coppia.
Per un approfondimento su questa bellissima specie e sulla sua riproduzione, vi rimando a questo topic (http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?p=1061731251#post1061731251)apposit amente aperto nella sezione “Ciclidi del Tanganica”.
http://farm8.staticflickr.com/7139/7516980276_c75677835a.jpg (http://www.flickr.com/photos/bonito-andrea/7516980276/)
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DATA DI AVVIO: 23 febbraio 2012
DIMENSIONI: 85x39x45H cm (circa 150 litri)
FILTRAGGIO: filtro interno a 3 scomparti riempito con cannolicchi, lapillo vulcanico e spugna sintetica +filtro esterno EDEN 511
ILLUMINAZIONE: una plafoniera con una lampada T5 da 24 watt da 6500 K (nella plafoniera ce ne sono 2, ma l’altra la tengo spenta), fotoperiodo di 9 ore
RISCALDAMENTO: termoriscaldarore da 100 watt
ALLESTIMENTO: sabbia edile (25 Kg, lavati accuratamente), rocce metamorfiche
FAUNA: Neolamprologus helianthus (3 individui adulti + avannotti)
FLORA: Vallisneria americana
GESTIONE: cambio d’acqua del 10% ogni 2 settimane
FERTILIZZAZIONE: durante l’allestimento è stato posto uno strato fertilizzato (Sera Deponit) nell’angolo posteriore sinistro, nella zona dove è stata messa a dimora la Vallisneria
VALORI: pH 8.0; KH 12; GH 17; conducibilità 600 microsiemens; Temperatura = 24°C
Siccome la mia vecchia vasca Tanganica è stata (per cause di forza maggiore) riconvertita lo scorso anno in vasca per carassi e siccome io non so stare a lungo senza Africa orientale, qualche mese fa ho rimediato questa vasca e l’ho subito allestita per i Neolamprologus helianthus, una specie ancora poco diffusa ma che merita sicuramente una maggiore attenzione, per la bellezza della livrea e per il comportamento davvero interessante.
Per il fondo ho optato per la classica sabbia edile: funzionalissima, di aspetto molto naturale e dai costi irrisori (neanche un paio di euro per 25 Kg). L’unica accortezza con tale sabbia è quella di lavarla accuratamente. Fino alla nausea. Altrimenti (soprattutto con pesci scavatori) l’argilla polverosa che spesso possiede in gran quantità ve la ritrovate ovunque.
Anche le rocce sono state prese in uno “smorzo”, ossia una rivendita di materiali per l’edilizia.
La disposizione di queste deve essere molto attenta e accurata, soprattutto con specie che amano rimestare il fondo, onde evitare pericolosi crolli. Importante quindi è inserire tutte le rocce che poggiano sul fondo PRIMA della sabbia e accatastarle una sull’altra evitando angoli ripidi e posizioni traballanti. C’è anche da sottolineare che con questa specie non servono rocciate molto alte, in quanto la femmina depone preferibilmente le uova tra la sabbia e le rocce (precisamente sulla volta di quest’ultime) dopo aver scavato una stretta galleria. Tant’è che dopo qualche settimana dall’introduzione dei pesci ed osservandone i comportamenti, ho deciso di togliere le rocce più in alto, in modo da concedere più acqua per il nuoto e stabilizzare ancora maggiormente la struttura.
Il filtraggio è affidato ad un classico filtro interno a tre scomparti, caricato con cannolicchi, lapillo vulcanico (ottimo substrato per i batteri) e spugne sintetiche. A questo ho voluto aggiungerci anche un filtro esterno (EDEN 511) per migliorare, visto il rapporto volume acqua/piante/pesci, sia la filtrazione meccanica che quella biologica.
Riguardo la messa a dimora della Vallisneria, ho scelto di inserire un substrato fertilizzato (che mi faccia da starter e da casa, nel tempo, per batteri e nutrienti) solo nell’angolo posteriore sinistro, ossia solo nel punto occupato dalle piante. Per maggior sicurezza (pericolosi rovistamenti del fondo), ho posizionato una grande roccia sul fondo davanti a tale zona per meglio confinare il tutto.
Come illuminazione avevo disponibile una plafoniera T5 2x24W, a cui però ho tolto una lampada, in quanto ho ritenuto sufficienti 24 watt per la crescita della Vallisneria e la “visione” dei pesci.
Un’accortezza da sottolineare è che, pur essendo la vasca aperta, l’ho dovuta necessariamente ricoprire con un pannello in policarbonato, per evitare pericolosi quanto probabili salti nel vuoto da parte dei pesci.
Dopodiché, dopo oltre un mese dall'avvio, ho inserito 4 individui di Neolamprologus helianthus ed ho atteso la formazione dell'eventuale coppia.
Per un approfondimento su questa bellissima specie e sulla sua riproduzione, vi rimando a questo topic (http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?p=1061731251#post1061731251)apposit amente aperto nella sezione “Ciclidi del Tanganica”.
http://farm8.staticflickr.com/7139/7516980276_c75677835a.jpg (http://www.flickr.com/photos/bonito-andrea/7516980276/)
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