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pirataj
19-05-2012, 12:59
Speciale n°2 Maggio 2012 C.I.T.E.S

http://img836.imageshack.us/img836/3472/cites.jpg (http://imageshack.us/photo/my-images/836/cites.jpg/)



Leggendo la notizia di qualche giorno fa sul maxi sequestro dei coralli illegali in Inghilterra (articolo (http://reefbuilders.com/2012/05/11/illegal-coral-seizure-manchester/#more#58431)) e prendendo come spunto il topic aperto tempo fa da Paolo Piccinelli sulla CITES, mi è venuta voglia di portare questo argomento in evidenza anche qui da noi.

Siamo infatti noi acquariofili che dobbiamo prenderci carico della responsabilità di eventi come quello in Inghilterra, che presumo sia solo una goccia in un mare di contrabbando, perché una gran parte dei coralli come è ovvio che sia, finiscono nelle nostre vasche.

E quindi spero vi starete chiedendo, come possiamo fare noi per evitare che certe situazioni non accadano o almeno fare in modo che questo traffico illegale diminuisca?
La risposta è banale, chiedere all’acquisto dei coralli il regolare documento CITES, che dimostri che l’importazione e la vendita del corallo è regolare.

Nell’appendice b per quanto riguarda noi acquariofili non sono regolamentati solo i coralli ma anche cavallucci marini e tridacne più precisamente:
Hippocampus spp. , Tridacnidae spp. (II) - SCLERACTINIA spp. (II) - Milleporidae spp. (II) .
Ma anche le rocce vive hanno bisogno del loro codice CITES.

Faccio un passo indietro per chi non conosce bene cosa è la CITES e cerco di spiegarla.

C.I.T.E.S acronimo di The Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora, ovvero La Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione.

Ovviamente non tutte le specie sono minacciate di estinzione allo stesso modo, chi più gravemente chi meno, a tale scopo la CITES è divisa in tre appendici

Appendice 1: specie gravemente minacciate di estinzione, iscritte all' Appendice I della
Convenzione, per le quali è rigorosamente vietato il commercio;

Appendice 2: specie iscritte all' Appendice II, il cui commercio è regolamentato per evitare eccessivi sfruttamenti incompatibili con la loro sopravvivenza;

Appendice3: specie protette da singoli Stati, iscritte all' Appendice III, per regolamentare le esportazioni dai loro territori.
Come citato sopra gli animali che ci interessano in ambito acquariofilo sono riportati in appendice b.

Non sono regolamentati da cites i coralli mollli (discosomi ,zoanthus, xenia ecc.).

Quindi è importante per gli animali citati nell’appendice b possedere la CITES, in primis perché ci riconosce il diritto di possedere quell’animale o roccia legalmente, in secundis mancando di tale documento siamo passibili ad un ammenda che va da 7.500 a 75.000 euro, e in caso di recidività, è previsto anche l’arresto da 3 mesi a un anno.

Quindi come prima cosa quando compriamo un corallo o roccia, richiediamo sempre il CITES.

Per maggiori info:

http://www.cites.org/

Topic correlati:
[IMPORTANTE]: CITES e forestale (http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=358622)
[IMPORTANTE]: CITES e forestale... conclusioni!!! (http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=359764)

massyvassallo
21-05-2012, 22:15
per curiosità, solitamente i commercianti lo rilasciano senza chiederlo o bisogna discutere come per lo scontrino fiscale?

Alex_Milano80
21-05-2012, 22:50
per curiosità, solitamente i commercianti lo rilasciano senza chiederlo o bisogna discutere come per lo scontrino fiscale?

Discutere come per lo scontrino fiscale sarebbe già un lusso. Secondo me a supplicare e ottenere uno sconto del 50 per cento si fa meno fatica che ad ottenere questo benedetto certificato.

massyvassallo
21-05-2012, 23:04
per curiosità, solitamente i commercianti lo rilasciano senza chiederlo o bisogna discutere come per lo scontrino fiscale?

Discutere come per lo scontrino fiscale sarebbe già un lusso. Secondo me a supplicare e ottenere uno sconto del 50 per cento si fa meno fatica che ad ottenere questo benedetto certificato.

potrei sbagliarmi però se un negoziante non mi da la certificazione è come ammettere che vende merce di contrabando. Sbaglio?

DaveXLeo
21-05-2012, 23:13
Guardate che perla rara...
Ho comprato 10 tra LPS e SPS in tre negozi diversi, e solo uno... Uno soltanto di sua spontanea iniziativa, prima addirittura di farmi pagare mi ha chiesto:
Lo vuoi il CITES?
Ero talmente spiazzato che per un attimo non sapevo cosa rispondere :-D
Il negozio e ReefProject del caro Zucchen
...
Tornato a casa volevo farci il quadretto :-)
http://img.tapatalk.com/5e2711ef-affa-cbad.jpg


Stó da iPhone con Tapatalk

pirataj
21-05-2012, 23:21
Non dovrebbero essere obbligati a fornirtelo spontaneamente, sta a te richiederlo e se non ce l'ha almeno richiedete sempre scontrino o fattura

cerash
24-06-2012, 11:40
ragazzi, ma quando in fattura ti arriva un carico con su scritto solo genericamente "corallo duro-scleractinia" già dall'importatore apposta per aggirare il cites? e quando l'importatore o il grossista non sono soli ma sono praticamente tutti e tu hai un libro cites che non riesci a compilare perché non hai dati?

e quando andate in negozio e vi trovate un corallino a 40,00, che fate, lo prendete? o prendete uno uguale a 15,00?

una tridacna grossa come 2 € a 30,00? non è cara? no, meglio una tridacna da30 cm a 90.

la differenza è che la prima è allevata, la seconda non solo è di cattura, ma appunto è di contrabbando.

io, quando gestivo il reparto marino di un negozio, andai da un importatore che mi disse, guarda che belle tridacne, prezzo speciale! la mia risposta fu... spero ti arrestino.

ma quando arrivavano i clienti in negozio e vedevano una tridacna a 30,00 hai voglia a dirgli che era allevata... lo stesso per i pterapogon, al triplo del prezzo...

volete fare una cosa bella? prendete le talee dai privati... anche loro dovrebbero dichiarare alla forestale di possedere e aver riprodotto un corallo... ma senza arrivare a rompergli le scatole perché non è stata registrata la talea di montipora che mi ha venduto, almeno sappiamo che non è stata prelevata in natura. e la prendiamo ad un buon prezzo!

il problema è che il cites si paga... non al negoziante (il parafulmine), ma al grossista, all'importatore e così via.


senza arrivare al caso limite dall'arowana... abbastanza diffuso, col cites in oriente hanno smesso di allevarlo. provate a chiedere a alcune famiglie del vietnam, che so, che lo tengono in casa perché porta bene, che non possono più tenerlo o fare le sbatte di cui sopra. non lo prendono più, non diventa redditizio, smette di essere allevato, viene preso di cattura, diminuisce ancora di più. questo è stato un caso limite di cui si parlò più di una decina di anni fa...

ecco perché dico, piuttosto del cites (comunque da rilasciare quando possibile), cerchiamo di non acquistare i coralli non prelevati in natura... o dagli appassionati, o dai negozianti, sapendo di dover pagare molto di più!

pirataj
24-06-2012, 13:06
il problema è il cliente come fà a sapere se è di cattura o di allevamento senza certificato che ne attesti la provenienza? appunto il C.I.T.E.S.

La cosa migliore per l'appassionato acquariofilo e quello di scambiarsi le talee, e come se nè parlato nell'altro topic sarebbe anche bello crearsi un proprio registro anche semplicemente per sapere che dalla tua talea poi se ne sono propagate altre che sono finite in varie vasche di appassionati.

Secondo me il cliente deve richiedere il C.I.T.E.S al negoziante, e il negoziante dovrebbe chiederlo dal fornitore.

Costa sicuramente di più, ma stai pagando la protezione dell'animale e del suo ecosistema.

cerash
24-06-2012, 13:33
il problema è che il rilascio del cites viene aggirato già dagli esportatori!

il negoziante deve fare anche i conti col recupero della merce e la vendita. se un venditore ha 100 coralli ed ha il cites di soli 10 coralli, come la si mette? prende solo quei 10? non li prende? cosa dice ai clienti che volevano determinati pezzi?

te l'ho detto, io ho mandato a cagare uno che mi dava tridacne di cattura irregolari. non l'ho denunciato ma non gliele ho prese.

ma se mi arrivano in fattura acropore segnate come coralli anonimi, che devo fare? andare da una altra parte? ma quanti credi siano i grossisti? e se ti dicessi che salvo particolari casi, tutti fanno così? non vendo più coralli?

sul discorso del pagare di più... tu hai ragione! il problema è che io prendevo tridacne allevate che costavano uno sproposito e mi rimanevano sul groppone, prtarapogon allevati, pagliaccetti allevati.

ma quando uno venive in negozio e vedeva un pagliaccetto a25€ ed uno a 11, cosa credi che acquistava? sai cosa gliene fregava che fosse d'allevamento?

il tuo ragionamento non fa una grinza solo si scontra sulle condizioni materiali del commercio.

vuoi essere a posto? se non ti rilasciano il cites chiama la forestale.... se la forestale esce di li senza problemi è perché segnandoli come "coralli duri - scleractinie" non devono sottostare al cites.

tutto perché che quelli della forestale non conoscono i coralli...

per fare come dici tu, la forestale dovrebbe

imparare bene le specie di coralli,

uscire a fare controlli e non starsene nei boschi,

se beccano delle irregolarità, far scattare la penale salata al negoziante, la denuncia all'importatore e via salendo.

un negoziante, purtroppo, preferisce perdere te come cliente piuttosto che 100 per i prezzi alti.

non dico che sia giusto, ma che come al solito con l'etica, si fa poco. sono le condizioni materiali che cambiano le cose.

un esempio? dammi modo di scaricare l'iva... vedi come esigo lo scontrino. ma se non ho soldi per arrivare alla fine del mese e l'idraulico mi dice senza fattura tot. che faccio, mi tengo la casa allagata? non mangio il mese prossimo?

se non ho la sicurezza di una pensione al termine della mia vita lavorativa, che me ne frega di cercare un lavoro in regola?

se una tridacna la pago 20€ per due cm e dall'altra la trovo a 30 € di 15 cm, perché la devo comprare li?

non dico che stai sbagliando... dico solo che è una utopia!

tra l'altro... vedi che anche i privati dovrebbero denunciare le loro talee alla forestale e richiedere il cites... lo facciamo?

come facci a sapere che non è di cattura? beh, se trovi un corallo a 15€, fidati che è irregolare!

con o senza cites!

pirataj
26-06-2012, 02:12
Come contraddirti, però bisognerebe veramente iniziare a pensare ad acquistare solo quelli di allevamento visto che continuando cosi, tra qualche decina di anni vuoi l'acidificazione degli oceani vuoi l'innalzamento delle temperature metodi di cattura illegali, cianuro e quant'altro c'è li sogneremo di averli ma soprattutto di poterli ammirare nei loro ambienti naturali.

L'acquariofilo deve iniziae a comprendere REALMENTE di far parte di quelle attività che possono aiutare in positivo ( con l'acquacoltura, allevamenti personali ecc.) o in negativo l'ambiente già estremamente ed irrimediabilmente provato.

Purtoppo poi il settore marino è quello più compromesso perchè più difficile e meno studiato, da noi acquariofili.
Riusciamo a far riprodurre poche specie, al contrario del dolce che si riescono ad ottenere buoni risultati con la quasi totalità delle specie vedute.

Secondo me bisogna iniziare a fare un passo alla volta, e la regolamentazione secondo me, è uno dei passi fondamentali da fare.

enzolone
26-06-2012, 10:55
certamente la cosa aiuta a tener vivo un ecosistema gia di suo con molto a rischio . il punto è sempre lo stesso basta poco per raggirare le regole o trovare il modo di non farsi fare nulla .
mi sono letto i cites e tra i coralli che non possono arrivare ed essere venduti in italia ci sono le acantastree le nemenzophyllie , ed altri coralli lps , scrivo solo questi perchè sono quelli che conosco e che mi sono ricordato , ma se fate un giro sui vari negozi online non dico tutti , ma molti hanno animali del genere , come fanno a rilasciarti un cites se la specie non puo essere venduta ? la forestale purtroppo non sa che corallo è una cynarina , ma basterebbe andare a fare un giro tra i negozi online leggere i nomi dei coralli in vendita e il giorno dopo fargli visita nel negozio , se questa cosa viene fatta a un paio di negozianti , vedi come cambiano le cose

pirataj
26-06-2012, 13:06
se è in allegato b o appendice II può essere oggetto di commercio ma deve essere regolamentata.

se invece è in allegato a o appendice I è vietata la vendita assoluta

enzolone
26-06-2012, 14:10
lo so , per questo mi sorge il dubbio , se sono animali che non si possono vendere perchè stanno in vendita in negozi anche online ? alcuni dei quali leggendo rilasciano cites , sarei curioso di sapere che cites rilasciano

egabriele
26-06-2012, 14:38
Vai su cites.org --> spcies database e arrabattati un po' per trovare le spiecie che ti preoccupano.
Per esempio la nemenzophyllia, viene data come sinonimo di plrogyra turbida, la cui importazione e' limitata, ma non vietata (circa 12000 pezzi l'anno).
Vabbeh che i controlli non sono serrati, e che ci saranno i furbi, ma che proprio vendano online specie non vendibili mi sembra strano!

enzolone
26-06-2012, 14:42
hai il link dei cites ?
sto cercando da mezz'ora ma non lo trovo da nessuna parte , in compenso so quali serpenti piante e insetti sono regolamentati da cites hahahha

cerash
26-06-2012, 16:32
Come contraddirti, però bisognerebe veramente iniziare a pensare ad acquistare solo quelli di allevamento visto che continuando cosi, tra qualche decina di anni vuoi l'acidificazione degli oceani vuoi l'innalzamento delle temperature metodi di cattura illegali, cianuro e quant'altro c'è li sogneremo di averli ma soprattutto di poterli ammirare nei loro ambienti naturali.

L'acquariofilo deve iniziae a comprendere REALMENTE di far parte di quelle attività che possono aiutare in positivo ( con l'acquacoltura, allevamenti personali ecc.) o in negativo l'ambiente già estremamente ed irrimediabilmente provato.

Purtoppo poi il settore marino è quello più compromesso perchè più difficile e meno studiato, da noi acquariofili.
Riusciamo a far riprodurre poche specie, al contrario del dolce che si riescono ad ottenere buoni risultati con la quasi totalità delle specie vedute.

Secondo me bisogna iniziare a fare un passo alla volta, e la regolamentazione secondo me, è uno dei passi fondamentali da fare.

non dirlo a me... pensa che quando gli proponevo delle stupende tridacne d'allevamento, ma veramente belle, piccole e costose mi dicevano che ero caro... pensa che quando andai a prendere dei pesci da un grossista che era vicino a me, sono entrato ed ho visto che aveva una 20ina di tridacne belle grosse che costavano pochissimo.

ecco perché in realtà, al di là del cites, dovremmo essere noi ad entrare e chiedere coralli d'allevamento, pesci d'allevamento... sapendo di pagarli di più, anche il doppio.

dovremmo essere noi a rifiutare a comprare delle acropore belle grandine a 30 €...

dovremmo essere noi a sbatterci sul mercatino a cercare talee da "colleghi" acquaristi. se volete risparmiare, questa è la scelta migliore.

purtroppo, anni fà, lessi di un articolo che diceva che se i coralli si sarebbero estinti, grazie agli acquaristi si sarebbe potuto pensare di reinserirli nell'habitat. è bellissimo ma paradossale, se considerate bene.


e fidatevi... non sempre il negoziante è quello che fa le truffe e quello che deve pagare col boicottaggio.

è l'ultima ruota di un carro sul quale se non si aggrappa forte cade e viene calpestato dalle ruote (gli altri negozianti) e dai cavalli (i clienti).

andate a chiedere pagliacci allevati a25€ l'uno... vedrete che secondo me in molti casi avrete di fronte una faccia felice di potervi accontentare.

pirataj
26-06-2012, 17:03
in questo link http://www.cites.org/eng/resources/species.html puo vedere gli animali e le piante regolamentate dalle C.I.T.E.S.

egabriele
27-06-2012, 21:50
andate a chiedere pagliacci allevati a25€ l'uno... vedrete che secondo me in molti casi avrete di fronte una faccia felice di potervi accontentare.

A Firenze mi pare si trovino a 15€ (almeno 4 anni fa) di allevamento gli ocellaris, ma e' un piccolo dettaglio. Sono d'accordo con Cerash. Il mercato lo fa il cliente. Quindi dobbiamo cercare di spandere una certa cultura. Come si dice.... e' il cliente che "fa" il prodotto. Non nascondiamoci dietro ad un dito. Se la situazione e' quella che e' ci sono negozianti ed importatori con pochi scrupoli, ma alla fine, c'e' qualcuno che compra chiudendo due occhi per risparmiare!

Se si guardano siti come Marine-life.eu, si vede che le specie di pesci di allevemento ce ne sono diverse, e i prezzi non sono poi piu' alti dei selvatici.
Credo che in italia ci siano anche problemi burocratici pero' per fare serre di allevamento competitive.
Per non parlare dei coralli, dato che la maggior parte e' taleabile ed in condizioni riproducibili abbastanza facilmente, crescono pure rapidamente. Volendo ogni negoziante con un po' di spazio, potrebbe avere madri non in vendita da taleare periodicamente.

cerash
27-06-2012, 23:07
andate a chiedere pagliacci allevati a25€ l'uno... vedrete che secondo me in molti casi avrete di fronte una faccia felice di potervi accontentare.

A Firenze mi pare si trovino a 15€ (almeno 4 anni fa) di allevamento gli ocellaris, ma e' un piccolo dettaglio. Sono d'accordo con Cerash. Il mercato lo fa il cliente. Quindi dobbiamo cercare di spandere una certa cultura. Come si dice.... e' il cliente che "fa" il prodotto. Non nascondiamoci dietro ad un dito. Se la situazione e' quella che e' ci sono negozianti ed importatori con pochi scrupoli, ma alla fine, c'e' qualcuno che compra chiudendo due occhi per risparmiare!

Se si guardano siti come Marine-life.eu, si vede che le specie di pesci di allevemento ce ne sono diverse, e i prezzi non sono poi piu' alti dei selvatici.
Credo che in italia ci siano anche problemi burocratici pero' per fare serre di allevamento competitive.
Per non parlare dei coralli, dato che la maggior parte e' taleabile ed in condizioni riproducibili abbastanza facilmente, crescono pure rapidamente. Volendo ogni negoziante con un po' di spazio, potrebbe avere madri non in vendita da taleare periodicamente.

sti cavoli!!! 15 € è un buon prezzo... io vendevo a 11-13 quelli di cattura!

che poi, tra l'altro, quelli allevati sono molto più resistenti di quelli di cattura. e mi pare ovvio!

sulla taleazione dei negozianti... più che daccordo. anzi... in quel caso vedete se il negoziante è capace di tirarle su.

ma volete ridere? facevo alcune talee di seriatopora e di turbinaria. 10-15 €.

mi dicevano "troppo care!!!" ... mavv....

cmq egabriele, si hai ragione...

enzolone
28-06-2012, 00:16
effettivamente quelli di allevamento sono forse piu cari ma io se potessi scegliere prenderei solo quelli , basti pensare che alcuni selvatici li catturano usando veleni .
per i coralli non mi trovate d'accordo con voi , specie per le acropore .
metti un negoziante che un acquario da 2000 litri , parte oggi potra vendere talee tra un anno , in piu anche per lui non è fattibile come cosa , puo darsi che all'inizio tutto ok ma poi avrà sempre e solo gli stessi coralli .
per le acropore come sapete ci sono due tipi talee e selvatiche , se acquistiamo solo talee il problema è risolto , poichè in genere in indonesia hanno loro le colonie madri da cui taleano e fanno crescere nuovi animali .

pirataj
28-06-2012, 02:21
il punto fondamentale è la salvaguardia degli animali/vegetali e del loro habitat, non si può prescindere da questo se si vuole veramente praticare un hobby che rispetti la natura

Il fatto è sempre la solita ignoranza, si pensa al risparmio di 10€ senza pensare ai danni irreversibili che stiamo causando, se il discorso deve ricadere è meglio risparmiare 10€ perchè con i tempi che corrono è meglio spenderli per altre cose, allora non li spendi per niente, perchè dal tuo gesto unito agli altri porta alla distruzione di barriere coralline.

Fjp
10-10-2012, 16:03
Purtroppo sono d'accordo con Cerash.
Dico purtroppo perchè vorrei che la situazione fosse diversa.
Il problema a mio parere è che la forestale non deve rompere le scatole nè a noi nè ai negozianti perchè siamo vittime della situazione. Gli importatori non sono tantissimi, sono loro che devono essere controllati costantemente dalla forestale.
Se li controllassero i negozianti non avrebbero modo di acquistare coralli illegali e di conseguenza noi potremmo acquistare dai commercianti solo coralli con il CITES...

cerash
11-10-2012, 09:31
Purtroppo sono d'accordo con Cerash.
Dico purtroppo perchè vorrei che la situazione fosse diversa.
Il problema a mio parere è che la forestale non deve rompere le scatole nè a noi nè ai negozianti perchè siamo vittime della situazione. Gli importatori non sono tantissimi, sono loro che devono essere controllati costantemente dalla forestale.
Se li controllassero i negozianti non avrebbero modo di acquistare coralli illegali e di conseguenza noi potremmo acquistare dai commercianti solo coralli con il CITES...

esatto... ed io ne ho visti di importatori che svendevano tridacne o acropore, mentre fuori avevano un bancale di scheletri...