Neopterigio
13-08-2011, 23:16
Ciao a tutti,
mi chiamo Luca, nonostante questo non sia il mio primo messaggio mi sembra corretto (come suggerito da un moderatore di acquaportal) presentarmi in sede adatta utlizzando, in parte, la prima discussione che mi ha coinvolto qui con voi.
Ero un bambinetto quando vidi per la prima volta un acquario e ne fui folgorato.
Ovviamente subito chiesi di poterlo avere ma i miei genitori non se la passavano granchè bene, tuttavia vidi mio padre combattuto. Anche lui ha sempre trovato affascinanti questi ritagli di mondo sommerso. Purtroppo, oltre al problema economico, si aggiunsero le paure di mio padre in merito al tempo necessario alla cura ed il mantenimento dell’acquario stesso. Anche il timore di essere in qualche modo “legati” all’acquario, che avrebbe potuto interferire con ipotetiche vacanze, fece propendere per il no. La classica frase di mio padre era “Costa troppo, poi va a finire che non si può più andare in vacanza… se va via la corrente muore tutto.”.
Alcuni timori fondati, altri dettati dall’ignoranza della materia, ma non posso biasimarlo.
Con il passare degli anni si ripresentava sporadicamente questo mio desiderio che veniva prontamente stoppato dalle solite dinamiche.
In fin dei conti questo precoce input che mi era stato instillato, questo “timore” dell’acquario deve aver fatto presa in qualche parte del mio inconscio. Negli anni successivi, giunta la maturità mentale, io stesso sono stato in grado di tarpare le ali di questo desiderio ripetendomi come un pappagallo la frase che spesso avevano sentito le mie orecchie.
Nel frattempo l'arrivo della formazione culturale, la nascita di una passione alternativa e surrogante e per culmine la terraristica. La versione asciutta di un acquario mi verebbe da dire ora.
Questa passione per i rettili (i serpenti in particolar modo) rimane tutt’ora ma è prepotentemente tornato il desiderio di acqua.
L’elemento tra i più affascinanti che esistano e dentro cui l’evoluzione ha saputo sbizzarrirsi.
Ora convivo con la mia compagna di vita, una persona eccezionale ma con un pessimo senso estetico (sono volutamente ironico : ) ) che l’ha condotta in primo luogo a trovare me piacente… e, problema ben più grave, gli acquari di pessimo gusto.
Dividendo con lei gioie e dolori (per fortuna molti dei primi e pochissimi dei secondi) dopo innumerevoli discussioni siamo giunti ad un patto di non belligeranza che include, però, determinati paletti:
- la vasca non deve essere troppo grande (anche perché la casa è piuttosto piccola e già molto piena)
- risparmiare dove possibile
- non deve essere il classico parallelepipedo con altezza e profondità di circa la metà della lunghezza
- non deve avere profili e coperchi in plastica
- le luci che siano il più calde possibili
La mia scelta è ricaduta, in maniera definitiva a meno che qualcuno di voi nasconda un coniglio nel cappello, sul cubo Dennerle 60 litri.
Questo acquario incontra quasi tutte le esigenze della mia metà e, seppure con tutte le problematiche derivanti dalla forma cubica, accontenta anche il mio senso estetico.
Quando la presenza dell’acquario è stata accettata la mia gioia è esplosa. Ho finalmente potuto dare sfogo alla mia sete di conoscenze. Le mie letture e ricerche sono diventate quasi monotematiche.
Come molti di voi sapranno ogni pesce ed ogni tipologia di acquario può diventare affascinante, ogni piccolo dettaglio può stupire.
Aldilà delle informazioni base mi sono concentrato sulla scelta del tipo di ospiti per poter poi pensar alla realizzazione mirata dell’acquario.
Sono partito con acquari di comunità tropicali… prima le specie più “banali” (nel senso più citate ed allevate) come i guppy,cory, neon, ecc… per passare poi a specie più particolari come i ciclidi nani.
Sono rimasto estasiato guardando le immagini degli acquari zen di Amano.
Ho scoperto poi il fantastico mondo dei killifish.
Per ogni tipo di pesce, di comunità o di tipologia di allestimento che ho incontrato ho provato attrazione. Ho cercato informazioni, ho pensato a come allestire il mio acquario.
Ogni settimana convinto di aver scelto. Ogni settimana però con una scelta diversa.
E’ un mondo così ampio ed affascinante, tanto grande da far perdere chi si addentra se sprovvisto di esperienza e senza aver affinato i propri gusti personali.
Infine, l’ultimo innamoramento, la scelta più semplice (non in termini acquaristici). Invece della ricerca dell’erba del vicino, il semplice ricordarsi di quanto è bella l’erba sotto i nostri piedi.
E nella ricerca di specie “dimensionalmente” ed ecologicamente abbordabili è arrivata la cagnetta. Un pesce che mi ha sempre accompagnato nei giorni di lago da quand’ero bambino fino ad ora, in acqua con la maschera a spiarle o a piedi nudi mentre pescavo, circondato da questi pesci impegnati a scacciarmi dai loro territori o diventandone io stesso parte. Un pesce di carattere.
Quindi l’ipotesi è di allestire un biotopo di lago prealpino con una coppia di cagnette.
Tuttora non sono sicuro che i paletti, entro cui mi trovo a nuotare, mi permetteranno di realizzare questa ipotesi e non so dove le correnti (di pensiero) condurrano la mia "pinna nuova". Penso però che questa comunità saprà guidarmi nella giusta direzione.
D'altra parte le mie ricerche in rete erano ormai un segno evidente della mia stima per AP, essendo strutturate più o meno così:
"bla bla bla acquaportal"
"lallalà acquaportal"
"questo quest'altro acquaportal"
...
Ciao, Luca
mi chiamo Luca, nonostante questo non sia il mio primo messaggio mi sembra corretto (come suggerito da un moderatore di acquaportal) presentarmi in sede adatta utlizzando, in parte, la prima discussione che mi ha coinvolto qui con voi.
Ero un bambinetto quando vidi per la prima volta un acquario e ne fui folgorato.
Ovviamente subito chiesi di poterlo avere ma i miei genitori non se la passavano granchè bene, tuttavia vidi mio padre combattuto. Anche lui ha sempre trovato affascinanti questi ritagli di mondo sommerso. Purtroppo, oltre al problema economico, si aggiunsero le paure di mio padre in merito al tempo necessario alla cura ed il mantenimento dell’acquario stesso. Anche il timore di essere in qualche modo “legati” all’acquario, che avrebbe potuto interferire con ipotetiche vacanze, fece propendere per il no. La classica frase di mio padre era “Costa troppo, poi va a finire che non si può più andare in vacanza… se va via la corrente muore tutto.”.
Alcuni timori fondati, altri dettati dall’ignoranza della materia, ma non posso biasimarlo.
Con il passare degli anni si ripresentava sporadicamente questo mio desiderio che veniva prontamente stoppato dalle solite dinamiche.
In fin dei conti questo precoce input che mi era stato instillato, questo “timore” dell’acquario deve aver fatto presa in qualche parte del mio inconscio. Negli anni successivi, giunta la maturità mentale, io stesso sono stato in grado di tarpare le ali di questo desiderio ripetendomi come un pappagallo la frase che spesso avevano sentito le mie orecchie.
Nel frattempo l'arrivo della formazione culturale, la nascita di una passione alternativa e surrogante e per culmine la terraristica. La versione asciutta di un acquario mi verebbe da dire ora.
Questa passione per i rettili (i serpenti in particolar modo) rimane tutt’ora ma è prepotentemente tornato il desiderio di acqua.
L’elemento tra i più affascinanti che esistano e dentro cui l’evoluzione ha saputo sbizzarrirsi.
Ora convivo con la mia compagna di vita, una persona eccezionale ma con un pessimo senso estetico (sono volutamente ironico : ) ) che l’ha condotta in primo luogo a trovare me piacente… e, problema ben più grave, gli acquari di pessimo gusto.
Dividendo con lei gioie e dolori (per fortuna molti dei primi e pochissimi dei secondi) dopo innumerevoli discussioni siamo giunti ad un patto di non belligeranza che include, però, determinati paletti:
- la vasca non deve essere troppo grande (anche perché la casa è piuttosto piccola e già molto piena)
- risparmiare dove possibile
- non deve essere il classico parallelepipedo con altezza e profondità di circa la metà della lunghezza
- non deve avere profili e coperchi in plastica
- le luci che siano il più calde possibili
La mia scelta è ricaduta, in maniera definitiva a meno che qualcuno di voi nasconda un coniglio nel cappello, sul cubo Dennerle 60 litri.
Questo acquario incontra quasi tutte le esigenze della mia metà e, seppure con tutte le problematiche derivanti dalla forma cubica, accontenta anche il mio senso estetico.
Quando la presenza dell’acquario è stata accettata la mia gioia è esplosa. Ho finalmente potuto dare sfogo alla mia sete di conoscenze. Le mie letture e ricerche sono diventate quasi monotematiche.
Come molti di voi sapranno ogni pesce ed ogni tipologia di acquario può diventare affascinante, ogni piccolo dettaglio può stupire.
Aldilà delle informazioni base mi sono concentrato sulla scelta del tipo di ospiti per poter poi pensar alla realizzazione mirata dell’acquario.
Sono partito con acquari di comunità tropicali… prima le specie più “banali” (nel senso più citate ed allevate) come i guppy,cory, neon, ecc… per passare poi a specie più particolari come i ciclidi nani.
Sono rimasto estasiato guardando le immagini degli acquari zen di Amano.
Ho scoperto poi il fantastico mondo dei killifish.
Per ogni tipo di pesce, di comunità o di tipologia di allestimento che ho incontrato ho provato attrazione. Ho cercato informazioni, ho pensato a come allestire il mio acquario.
Ogni settimana convinto di aver scelto. Ogni settimana però con una scelta diversa.
E’ un mondo così ampio ed affascinante, tanto grande da far perdere chi si addentra se sprovvisto di esperienza e senza aver affinato i propri gusti personali.
Infine, l’ultimo innamoramento, la scelta più semplice (non in termini acquaristici). Invece della ricerca dell’erba del vicino, il semplice ricordarsi di quanto è bella l’erba sotto i nostri piedi.
E nella ricerca di specie “dimensionalmente” ed ecologicamente abbordabili è arrivata la cagnetta. Un pesce che mi ha sempre accompagnato nei giorni di lago da quand’ero bambino fino ad ora, in acqua con la maschera a spiarle o a piedi nudi mentre pescavo, circondato da questi pesci impegnati a scacciarmi dai loro territori o diventandone io stesso parte. Un pesce di carattere.
Quindi l’ipotesi è di allestire un biotopo di lago prealpino con una coppia di cagnette.
Tuttora non sono sicuro che i paletti, entro cui mi trovo a nuotare, mi permetteranno di realizzare questa ipotesi e non so dove le correnti (di pensiero) condurrano la mia "pinna nuova". Penso però che questa comunità saprà guidarmi nella giusta direzione.
D'altra parte le mie ricerche in rete erano ormai un segno evidente della mia stima per AP, essendo strutturate più o meno così:
"bla bla bla acquaportal"
"lallalà acquaportal"
"questo quest'altro acquaportal"
...
Ciao, Luca