Rox R.
27-01-2011, 12:58
In un altro topic, si parlava di Scalari.
Qualcuno ha fatto domande sulla loro tecnica di caccia; per evitare di andare OT, pubblico in questa sezione ciò che ho letto sull'argomento.
Non ho trovato link in italiano.
Quello che scrivo lo lessi anni fa in un libro, andato perso durante un trasloco.
Se qualcuno lo avesse, è pregato di segnalare titolo ed autore.
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Premessa: parliamo dello Scalare naturale, quello con tre strisce verticali. Non delle innumerevoli varietà selezionate in allevamento, che si vedono negli acquari.
A differenza della maggior parte dei pesci, che inseguono la preda fino a raggiungerla, lo Scalare si nasconde tra la vegetazione, e aspetta che lo sventurato gli passi davanti senza vederlo.
Tutti gli altri pesci hanno nella caudale la pinna più sviluppata, per ovvi motivi di velocità. Lui no. Se lo osservate in acquario, vi accorgerete che la muove pochissimo. Non ne ha bisogno.
Per lui, la caccia non è una banale gara di velocità, ma un agguato che richiede astuzia, abilità e pazienza.
Le sue caratteristiche lo rendono assolutamente invisibile.
Non è solo il mimetismo legato alle striscie nere con i giochi di luce, quello lo hanno tutti.
L'estensione in altezza delle due pinne principali gli consente di rimanere immobile, nonostante i movimenti dell'acqua, agitando soltanto le due membrane trasparenti.
La parte rigida della pinna dorsale (e di quella anale) fa da struttura portante, come l'albero con la vela.
Un'altro aiuto viene dalle pinne pettorali, anch'esse trasparenti.
In buona sostanza, gli unici movimenti che fa per mantenere la posizione, derivano da pinne invisibili.
Tutto il resto è nascosto, immobile e mimetizzato.
Anche le pinne ventrali, che a lui non servono, si sono trasformate in lunghe appendici per confondersi con le radici aeree delle piante acquatiche.
Quando arriva un malcapitato, si assiste al miracolo.
Lo Scalare scatta come un Crotalo, sembra scomparire... lo rivediamo 10 cm più avanti, di nuovo fermo e con la preda in bocca. #18
Come ha fatto? Con tutta quella roba che ha intorno, come riesce ad essere così veloce?
Rivedendo la scena fotogramma per fotogramma, si scopre il trucco.
Al momento dell'attacco, l'immobilità non serve più.
Il "killer" chiude completamente le pinne pettorali, che aderiscono perfettamente ai fianchi, mentre la dorsale e l'anale si livellano in modo così parallelo da poterci prendere le misure.
La sezione del corpo, così sottile, fa il resto.
Quell'animale, prima così imponente, diventa più filante di qualsiasi altro pesce.
Come se un camion, all'occorrenza, si trasformasse in una Porsche, riducendo la resistenza all'avanzamento del 95% in un infinitesimo di secondo.
Inoltre, il movimento contemporaneo, all'indietro, di tutte le pinne, fornisce già in partenza una fortissima accelerazione in avanti. Aggiungiamo un colpetto di coda, ed ecco il risultato.
Quello che trovo incredibile è la perfetta evoluzione dell'animale in ogni singolo millimetro del suo corpo, per adattarsi a tale tecnica di caccia.
Madre Natura non dispone di laboratori di genetica, va avanti per mutazioni casuali.
Quanti tentativi avrà fatto, per arrivare a tanto?
Qualcuno ha fatto domande sulla loro tecnica di caccia; per evitare di andare OT, pubblico in questa sezione ciò che ho letto sull'argomento.
Non ho trovato link in italiano.
Quello che scrivo lo lessi anni fa in un libro, andato perso durante un trasloco.
Se qualcuno lo avesse, è pregato di segnalare titolo ed autore.
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Premessa: parliamo dello Scalare naturale, quello con tre strisce verticali. Non delle innumerevoli varietà selezionate in allevamento, che si vedono negli acquari.
A differenza della maggior parte dei pesci, che inseguono la preda fino a raggiungerla, lo Scalare si nasconde tra la vegetazione, e aspetta che lo sventurato gli passi davanti senza vederlo.
Tutti gli altri pesci hanno nella caudale la pinna più sviluppata, per ovvi motivi di velocità. Lui no. Se lo osservate in acquario, vi accorgerete che la muove pochissimo. Non ne ha bisogno.
Per lui, la caccia non è una banale gara di velocità, ma un agguato che richiede astuzia, abilità e pazienza.
Le sue caratteristiche lo rendono assolutamente invisibile.
Non è solo il mimetismo legato alle striscie nere con i giochi di luce, quello lo hanno tutti.
L'estensione in altezza delle due pinne principali gli consente di rimanere immobile, nonostante i movimenti dell'acqua, agitando soltanto le due membrane trasparenti.
La parte rigida della pinna dorsale (e di quella anale) fa da struttura portante, come l'albero con la vela.
Un'altro aiuto viene dalle pinne pettorali, anch'esse trasparenti.
In buona sostanza, gli unici movimenti che fa per mantenere la posizione, derivano da pinne invisibili.
Tutto il resto è nascosto, immobile e mimetizzato.
Anche le pinne ventrali, che a lui non servono, si sono trasformate in lunghe appendici per confondersi con le radici aeree delle piante acquatiche.
Quando arriva un malcapitato, si assiste al miracolo.
Lo Scalare scatta come un Crotalo, sembra scomparire... lo rivediamo 10 cm più avanti, di nuovo fermo e con la preda in bocca. #18
Come ha fatto? Con tutta quella roba che ha intorno, come riesce ad essere così veloce?
Rivedendo la scena fotogramma per fotogramma, si scopre il trucco.
Al momento dell'attacco, l'immobilità non serve più.
Il "killer" chiude completamente le pinne pettorali, che aderiscono perfettamente ai fianchi, mentre la dorsale e l'anale si livellano in modo così parallelo da poterci prendere le misure.
La sezione del corpo, così sottile, fa il resto.
Quell'animale, prima così imponente, diventa più filante di qualsiasi altro pesce.
Come se un camion, all'occorrenza, si trasformasse in una Porsche, riducendo la resistenza all'avanzamento del 95% in un infinitesimo di secondo.
Inoltre, il movimento contemporaneo, all'indietro, di tutte le pinne, fornisce già in partenza una fortissima accelerazione in avanti. Aggiungiamo un colpetto di coda, ed ecco il risultato.
Quello che trovo incredibile è la perfetta evoluzione dell'animale in ogni singolo millimetro del suo corpo, per adattarsi a tale tecnica di caccia.
Madre Natura non dispone di laboratori di genetica, va avanti per mutazioni casuali.
Quanti tentativi avrà fatto, per arrivare a tanto?