abyss_cg
29-06-2010, 15:27
Dopo aver passato tre anni con soddisfazione con una vasca da 60 litri presa al discount e modificata con un filtro esterno Askoll ed una plafoniera conese, ho deciso di passare ad una vasca un po’ più grande ed ho acquistato un juwel vision 180 (che poi sono circa 140 litri netti).
L’acquario è ormai avviato da alcuni mesi e va benissimo.
Non ho però capito bene tutti i meccanismi del suo filtro interno (bioflow) e le istruzioni fornite dal produttore non sono (a mio avviso) affatto esaurienti.
Sono però molto curioso e se qualcuno di voi si è interessato ad approfondire, mi aiuta a capire meglio?
- la circolazione dell’acqua che attraversa i materiali filtranti è dall’alto verso il basso
- il primo strato che si trova è una spugna/lana bianca con effetto essenzialmente di barriera per le impurità grossolane che entrano nel filtro. Pulizia o sostituzione settimanale, fin qui ci arrivo, tutto ok.
- Secondo strato: spugna nera, intrisa di carbone attivo. Ho sempre pensato che il carbone si usa “alla bisogna” ma qui juwel indica una sostituzione mensile “per sempre”, quindi ritiene che la filtrazione del carbone faccia parte dello schema “a regime” del filtro, e non solo "iniziale" o "alla bisogna"
- Spugna verde: qui proprio non capisco. E’ definita “anti nitrati”… Come fa ad essere anti nitrati? Juwel non lo spiega ma parla di generici microrganismi al suo interno che una volta sviluppati aiuteranno nella scomposizione dei nitrati. Per un paio di mesi, poi andrà cambiata... Mi pare strano. A quanto ne so, ad esempio, il filtro “denitratore” lavora in condizioni anaerobiche, a lentissima circolazione, mentre qui la spugna è semplicemente uno stadio di un filtro biologico “normale” che provvede alla scomposizione di più alto livello (ammonio/ammoniaca e nitriti in nitrati) quindi come fa una semplice spugna posta all’interno del filtro a limitare i nitrati? Una ipotesi che ho fatto è che la spugna contenga delle resine. Il che spiegherebbe anche la sua necessaria sostituzione ogni due mesi. Ma di questo juwel non dice nulla… Io per tenere i nitrati sotto controllo ho sempre fatto i normali e regolari cambi settimanali con acqua di osmosi trattata secondo necessità, ma questa spugna forse è un valido alleato?
- Le parti inferiori (cirax e spugne per l’insediamento dei normali batteri di un filtro bilogico, più spugne finali di pulizia) mi paiono invece più normali.
Insomma, non mi è chiaro se sostituire la spugna al carbone con una spugna pari grandezza e porosità sia preferibile. E soprattutto che diavolo fa la spugna verde “anti nitrati”.
Come dicevo sopra, il filtro, rispettando tempi e modalità descritti da juwel (fino ad oggi l'ho fatto) funziona BENISSIMO, con nitriti non misurabili, nitrati altrettanto (davvero!) acqua cristallina, niente alghe in eccesso e piante belle sane. Pesci (popolazione non eccessiva, non amo sovraffollare la vasca) tutto ok.
Da parte mia al momento continuo a fare il normale cambio settimanale di circa il 20 - 25 % dell’acqua e tengo durezza, ph ed altro sotto controllo, stabili. Ho anche l’impianto CO2 che mi aiuta in questo.
Non so però se i valori ok dell’acqua siano dovuti più alla mia regolarità di manutenzione settimanale che all’efficacia del filtro, o viceversa, o alla combinazione dei due fattori.
Voi direte, ma se non ci sono problemi, di che ti preoccupi? Goditi il tuo acquario!
Vero, però come dicevo all’inizio, innanzi tutto sono curioso e vorrei capire, eppoi juwel in questo modo ti condanna ad una regolare ed abbastanza costosa manutenzione usando solo i suoi materiali.
Da qui la curiosità di capire e vedere se lo schema juwel si può alterare senza grosse controindicazioni.
Ho letto di alcuni utenti che hanno fatto modifiche e sono contenti, altri hanno invece direttamente tolto il filtro interno ed installato uno esterno.
Io prima di fare modifiche vorrei capire meglio quello che ho…anche perché non so se juwel ha trovato un buon equilibrio con questi suoi componenti rispetto al volume occupato in vasca (che quindi si rischia di minare almeno in parte se non si rispetta) oppure si tratta soprattutto di un’operazione che assicura a juwel un buon introito anche post-vendita dell’acquario.
Grazie come sempre e scusate la prolissità!
Pino
L’acquario è ormai avviato da alcuni mesi e va benissimo.
Non ho però capito bene tutti i meccanismi del suo filtro interno (bioflow) e le istruzioni fornite dal produttore non sono (a mio avviso) affatto esaurienti.
Sono però molto curioso e se qualcuno di voi si è interessato ad approfondire, mi aiuta a capire meglio?
- la circolazione dell’acqua che attraversa i materiali filtranti è dall’alto verso il basso
- il primo strato che si trova è una spugna/lana bianca con effetto essenzialmente di barriera per le impurità grossolane che entrano nel filtro. Pulizia o sostituzione settimanale, fin qui ci arrivo, tutto ok.
- Secondo strato: spugna nera, intrisa di carbone attivo. Ho sempre pensato che il carbone si usa “alla bisogna” ma qui juwel indica una sostituzione mensile “per sempre”, quindi ritiene che la filtrazione del carbone faccia parte dello schema “a regime” del filtro, e non solo "iniziale" o "alla bisogna"
- Spugna verde: qui proprio non capisco. E’ definita “anti nitrati”… Come fa ad essere anti nitrati? Juwel non lo spiega ma parla di generici microrganismi al suo interno che una volta sviluppati aiuteranno nella scomposizione dei nitrati. Per un paio di mesi, poi andrà cambiata... Mi pare strano. A quanto ne so, ad esempio, il filtro “denitratore” lavora in condizioni anaerobiche, a lentissima circolazione, mentre qui la spugna è semplicemente uno stadio di un filtro biologico “normale” che provvede alla scomposizione di più alto livello (ammonio/ammoniaca e nitriti in nitrati) quindi come fa una semplice spugna posta all’interno del filtro a limitare i nitrati? Una ipotesi che ho fatto è che la spugna contenga delle resine. Il che spiegherebbe anche la sua necessaria sostituzione ogni due mesi. Ma di questo juwel non dice nulla… Io per tenere i nitrati sotto controllo ho sempre fatto i normali e regolari cambi settimanali con acqua di osmosi trattata secondo necessità, ma questa spugna forse è un valido alleato?
- Le parti inferiori (cirax e spugne per l’insediamento dei normali batteri di un filtro bilogico, più spugne finali di pulizia) mi paiono invece più normali.
Insomma, non mi è chiaro se sostituire la spugna al carbone con una spugna pari grandezza e porosità sia preferibile. E soprattutto che diavolo fa la spugna verde “anti nitrati”.
Come dicevo sopra, il filtro, rispettando tempi e modalità descritti da juwel (fino ad oggi l'ho fatto) funziona BENISSIMO, con nitriti non misurabili, nitrati altrettanto (davvero!) acqua cristallina, niente alghe in eccesso e piante belle sane. Pesci (popolazione non eccessiva, non amo sovraffollare la vasca) tutto ok.
Da parte mia al momento continuo a fare il normale cambio settimanale di circa il 20 - 25 % dell’acqua e tengo durezza, ph ed altro sotto controllo, stabili. Ho anche l’impianto CO2 che mi aiuta in questo.
Non so però se i valori ok dell’acqua siano dovuti più alla mia regolarità di manutenzione settimanale che all’efficacia del filtro, o viceversa, o alla combinazione dei due fattori.
Voi direte, ma se non ci sono problemi, di che ti preoccupi? Goditi il tuo acquario!
Vero, però come dicevo all’inizio, innanzi tutto sono curioso e vorrei capire, eppoi juwel in questo modo ti condanna ad una regolare ed abbastanza costosa manutenzione usando solo i suoi materiali.
Da qui la curiosità di capire e vedere se lo schema juwel si può alterare senza grosse controindicazioni.
Ho letto di alcuni utenti che hanno fatto modifiche e sono contenti, altri hanno invece direttamente tolto il filtro interno ed installato uno esterno.
Io prima di fare modifiche vorrei capire meglio quello che ho…anche perché non so se juwel ha trovato un buon equilibrio con questi suoi componenti rispetto al volume occupato in vasca (che quindi si rischia di minare almeno in parte se non si rispetta) oppure si tratta soprattutto di un’operazione che assicura a juwel un buon introito anche post-vendita dell’acquario.
Grazie come sempre e scusate la prolissità!
Pino