livia
08-02-2010, 13:40
Ciao a tutti! :-)
Ultimamente per studio mi sono imbattuta spesso in diversi articoli riguardanti l'inquinamento delle acque interne e marine e il suo effetto sugli organismi acquatici e ho pensato di riportare qui un piccolo estratto, magari la cosa può interessare...
Le fonti di inquinamento in natura sono molteplici, ma spesso a nostra insaputa, portiamo nei nostri acquari tutta una serie di sostanze estremamente dannose per gli animali e il risultato è che vediamo i nostri inquilini morire o stare male senza capire dove e come stiamo sbagliando.
Una prima divisione da fare è quella delle classi di età perché i diversi inquinanti agiscono in modo diverso a seconda dello stadio di sviluppo dell'animale.
- SVILUPPO EMBRIONALE
Pesticidi e biocidi vari:
Gastrulazione anomala e mancata schiusa delle uova
la gastrulazione è il processo che porta alla formazione dei tre foglietti embrionali, che durante lo sviluppo andranno a formare i diversi tessuti dell'animale; una gastrulazione anomala porta allo sviluppo anomalo dell'embrione che presenterà quindi malformazioni o non potrà nascere perché mancante di strutture necessarie alla vita.
Disinfettanti:
Bassa percentuale di schiusa.
Solidi sospesi:
Sviluppo anomalo delle uova, dovuto all'abrasione da parte del materiale in sospensione.
- SVILUPPO LARVALE(principalmente anomalie del sacco vitellino e malformazioni degli elementi scheletrici)
Idrocarburi aromatici:
Assenza o malformazione mascella e mandibola. Come è ovvio, in seguito al riassorbimento del sacco vitellino, avviene l'apertura della bocca; se questa è malformata o assente, la larva andrà incontro a morte nei primi giorni di vita, immediatamente dopo il riassorbimento del sacco vitellino.
Ditiocarbammati:
Malformazioni delle costole, delle vertebre e della notocorda; mancato riassorbimento del sacco vitellino. Le malformazioni a livello scheletrico, possono portare alla morte se estremamente gravi (mancata formazione delle strutture ossee o loro formazione anomala, che ne impedisce le funzioni) o a problemi di varia natura a seconda della gravità (distorsioni della colonna vertebrale che rendono difficoltoso il nuoto e di conseguenza la nutrizione...).
Con il riassorbimento del sacco vitellino vengono prodotti degli ormoni che permettono il normale sviluppo dell'animale e il suo passaggio alla fase giovanile/adulta. In assenza di riassorbimento, questi ormoni potrebbero non essere prodotti.
Chimici industriali:
Anomalie vertebrali e del peduncolo caudale. Come sopra, anomalie a livello osseo possono portare a problemi nel nuoto e nei movimenti. Le anomalie vertebrali possono portare anche a problemi neurologici e vascolari.
Pesticidi e biocidi vari:
Deformazione corpi vertebrali; ritardo nel riassorbimento del sacco vitellino. Come sopra; possibile presenza di “gobbe” e incurvature della colonna. Portano a problemi neurologici, vascolari e nel movimento.
- DANNI NELL'ADULTO
Idrocarburi aromatici:
Iperventilazione
Danni al sistema immunitario
Iperattività e paralisi dei nervi
Perdita di equilibrio di origine neurologica
Difficoltà nella crescita
Suscettibilità alle infezioni
Ditiocarbammati:
Alterazioni del metabolismo enzimatico e proteico
Alterazioni accrescimento e attività riproduttiva
In linea di massima, agiscono sui recettori, alterandoli o inattivandoli
Pesticidi e biocidi vari: I danni a carico degli animali sono estremamente variabili e dipendono dalla composizione chimica del prodotto.
Alterazioni fisiologiche del sangue
Comportamenti anomali
Costrizione fibre muscolari
Alterazione del tessuto scheletrico
Opacità degli occhi
Danni alla pelle
Disinfettanti:
Tumori al fegato, all'apparato digerente, ai reni e all'apparato escretore, al sistema circolatorio e al sangue. I sintomi dipendono dalla localizzazione del tumore e variano a seconda della risposta dei singoli esemplari
Alterazioni del materiale genetico, riscontrabili nei nuovi nati o nell'accresciento degli individui colpiti, che a seconda del danno mostreranno diverse anomalie (mancate produzioni di proteine o eccessive produzioni di proteine a seconda del tratto di DNA colpito).
Solidi sospesi:
Abrasione delle lamelle branchiali
Alterazione mobilità e reperimento cibo
Metalli:
Precipitazione muco e distruzione epitelio branchiale. Si manifesta con difficoltà nella respirazione, iperventilazione e nuoto superficiale.
Alterazione della capacità di accumulo delle riserve. L'animale deperisce o ingrassa.
Rottura dei vasi e alterazione del metabolismo ionico a livello renale.
Danni alle fibre nervose. Si manifestano principalmente come alterazioni del comportamento.
Alterazioni del comportamento, in particolare per quanto riguarda la capacità di predazione.
Malformazione delle mascelle e dell'opercolo. Rispettivamente causano problemi nella nutrizione e nella respirazione.
Il discorso sui metalli è forse il più importante perché statisticamente parlando è l'inquinante più comune nei nostri acquari, e meriterebbe quindi una trattazione più approfondita, già presente sul forum, anche se un po' dispersa...
Ferro: l'alta tossicità del ferro è dovuta alla sua ossidazione all'interno delle cellule, che porta alla formazione di radicali dell'ossigeno, altamente reattivi, che distruggono il DNA, le membrane lipidiche e le proteine. Questo significa che tra gli effetti del ferro a concentrazioni maggiori di quelle tollerate dalle singole specie avremo mutazioni a livello genetico o alterazioni dell'espressione genica, che possono portare alla morte o alla mancata nascita, alterazioni delle attività metaboliche, in parte dovute alle possibili mutazioni (es. delezioni e conseguente mancanza/alterazione di un enzima o proteina) in parte dovute all'alterazione/distruzione delle proteine stesse, che non possono svolgere le loro normali attività. La distruzione delle membrane lipidiche comporta la morte delle cellule stesse. Questo può manifestarsi in diversi modi, a seconda dell'area colpita.
Rame: estremamente tossico anche a basse concentrazioni; provoca iperattività e altera i ritmi circadiani, prima di portare alla morte (a seconda della concentrazione). L'alterazione dei ritmi circadiani è facilmente visibile in quanto si manifesta con l'alterazione delle attività diurne/notturne del pesce.
Alluminio: diminuisce l'appetito, diminuisce il tasso di crescita (rallentamento dell'accrescimento) e porta alla diminuzione della produzione di sperma, riducendo quindi la capacità riproduttiva.
Nichel: si sostituisce allo zinco nell'anidrasi carbonica, un enzima che agisce a livello branchiale nella regolazione degli equilibri acido-base connessi alla respirazione.
Mercurio: si lega ai gruppi -SH delle proteine, inattivandole e/o alterandone le funzioni cellulari.
I valori dell'acqua di pH e durezza influenzano notevolmente la tossicità dei metalli.
La durezza influenza la tossicità perché il calcio compete con i metalli per l'assorbimento, quindi in presenza di calcio i pesci tendono ad assumere maggiormente questo piuttosto che i metalli. Per quanto riguarda il pH, si è osservato che alcuni metalli variano la loro tossicità a seconda del range di pH; ad esempio la tossicità del rame è nettamente maggiore a pH compresi tra 5,4 e 7,2; l'alluminio non è considerato tossico a pH compresi tra 6 e 8.
In linea generale, la tossicità dei metalli è maggiore in acqua tenere e acide; tuttavia, la presenza di acidi umici e più in generale di carbonio organico disciolto (DOC) mitiga gli effetti dei metalli perché molti metalli si legano alle molecole di DOC diventando inoffensive (ad esempio rame, alluminio e zinco).
In conclusione sul discorso dei metalli, specie che si sono evolute in acqua dure e alcaline sono state esposte a concentrazioni e tossicità basse e non hanno evoluto meccanismi fisiologici di difesa dai metalli. Per questo motivo, saranno più sensibili alla presenza di metalli in acqua rispetto a specie che si sono evolute in acqua tenere e acide.
- FONTI DI INQUINANTI IN ACQUARIO
Metalli:
Sono sempre presenti, in concentrazioni variabili, nell'acqua di rubinetto. Nelle acqua degli acquedotti le concentrazioni minime sono relative alla tolleranza umana verso queste sostanze, ma la tolleranza umana è nettamente maggiore rispetto a quella dei pesci, pertanto la concentrazione di metalli potrebbe essere eccessiva per gli animali che ospitiamo in acquario.
In molte rocce sono presenti inclusioni di metalli, è quindi bene controllare la roccia e testarla prima di inserirla in acquario.
Ghiaia o sabbia raccolta in natura, come sopra...
Idrocarburi aromatici:
La fonte principale è rappresentata da legni raccolti al mare o in corsi d'acqua inquinati. Gli idrocarburi vengono assorbiti dal legno, ma non possono essere eliminati con la bollitura. Sarà quindi importante scegliere bene il posto in cui raccogliere i legni.
Ditiocarbammati:
Utilizzati come insetticidi, possono essere assorbiti da legni raccolti in prossimità di campi coltivati.
Pesticidi e biocidi:
Come sopra, possono trovarsi su materiali raccolti in natura nelle vicinanze di campi coltivati o in corsi d'acqua che ricevono scarichi di origine agricola.
Disinfettanti:
Nel caso degli acquari la fonte principale è data dall'utilizzo di prodotti per la pulizia della casa...tanto per fare un esempio, i prodotti per pulire i vetri che spesso vanno a finire in acqua...se ce ne finisce troppo...
Solidi sospesi:
Sono presenti in tutte le vasche. Importante in questo caso è la corrente in vasca, il rimescolamento dell'acqua e la velocità del suo movimento.
Scusate per la lunghezza del post, ho cercato di ridurre al minimo ma mi sa che non ci sono riuscita molto bene... #13
A voi la palla :-D avete esperienze in merito, aggiunte e correzioni varie? :-)
EDIT: aggiungo la bibliografia e le fonti di quanto scritto, anche se molte delle informazioni non provengono da una fonte unica, diciamo che ho preso informazioni qua e la, cercando di inserirle in un unico discorso...
-slides di corsi universitari che ho seguito:
Corso di Ecologia applicata, slide che fanno riferimento a "Ecologia applicata", R.Marchetti
Corso di Biologia della pesca e acquacoltura
Corso di ecologia delle acqua interne
-libri:
"Ecology of the planted aquarium", di Diana Walstad
"Ecologia" Ricklefs
"An introduction to biological evolution" Kardong
Da questi tre provengono le informazioni riguardanti le fonti di inquinamento in natura (le fonti di inquinamento in acquario le ho dedotte e sicuramente ne ho tralasciate parecchie)
"Manuale di anatomia dei vertebrati", Zavanella, più relative slide del corso di anatomia ed embriologia comparata
"Zoologia generale e sistematica", Argano
"Zoologia" Mitchell
"Lineamenti di zoologia sistematica", Baccetti
"Diversità animale", Hickman
I 4 libri di zoologia li ho usati per info accessorie
"Fisiologia" l'autore non lo ricordo, controllerò...
-articoli:
Al momento sono sparsi in diverse cartelle e li devo riordinare, comunque sono tutti articoli scaricabili gratuitamente da www.pnas.org
Ultimamente per studio mi sono imbattuta spesso in diversi articoli riguardanti l'inquinamento delle acque interne e marine e il suo effetto sugli organismi acquatici e ho pensato di riportare qui un piccolo estratto, magari la cosa può interessare...
Le fonti di inquinamento in natura sono molteplici, ma spesso a nostra insaputa, portiamo nei nostri acquari tutta una serie di sostanze estremamente dannose per gli animali e il risultato è che vediamo i nostri inquilini morire o stare male senza capire dove e come stiamo sbagliando.
Una prima divisione da fare è quella delle classi di età perché i diversi inquinanti agiscono in modo diverso a seconda dello stadio di sviluppo dell'animale.
- SVILUPPO EMBRIONALE
Pesticidi e biocidi vari:
Gastrulazione anomala e mancata schiusa delle uova
la gastrulazione è il processo che porta alla formazione dei tre foglietti embrionali, che durante lo sviluppo andranno a formare i diversi tessuti dell'animale; una gastrulazione anomala porta allo sviluppo anomalo dell'embrione che presenterà quindi malformazioni o non potrà nascere perché mancante di strutture necessarie alla vita.
Disinfettanti:
Bassa percentuale di schiusa.
Solidi sospesi:
Sviluppo anomalo delle uova, dovuto all'abrasione da parte del materiale in sospensione.
- SVILUPPO LARVALE(principalmente anomalie del sacco vitellino e malformazioni degli elementi scheletrici)
Idrocarburi aromatici:
Assenza o malformazione mascella e mandibola. Come è ovvio, in seguito al riassorbimento del sacco vitellino, avviene l'apertura della bocca; se questa è malformata o assente, la larva andrà incontro a morte nei primi giorni di vita, immediatamente dopo il riassorbimento del sacco vitellino.
Ditiocarbammati:
Malformazioni delle costole, delle vertebre e della notocorda; mancato riassorbimento del sacco vitellino. Le malformazioni a livello scheletrico, possono portare alla morte se estremamente gravi (mancata formazione delle strutture ossee o loro formazione anomala, che ne impedisce le funzioni) o a problemi di varia natura a seconda della gravità (distorsioni della colonna vertebrale che rendono difficoltoso il nuoto e di conseguenza la nutrizione...).
Con il riassorbimento del sacco vitellino vengono prodotti degli ormoni che permettono il normale sviluppo dell'animale e il suo passaggio alla fase giovanile/adulta. In assenza di riassorbimento, questi ormoni potrebbero non essere prodotti.
Chimici industriali:
Anomalie vertebrali e del peduncolo caudale. Come sopra, anomalie a livello osseo possono portare a problemi nel nuoto e nei movimenti. Le anomalie vertebrali possono portare anche a problemi neurologici e vascolari.
Pesticidi e biocidi vari:
Deformazione corpi vertebrali; ritardo nel riassorbimento del sacco vitellino. Come sopra; possibile presenza di “gobbe” e incurvature della colonna. Portano a problemi neurologici, vascolari e nel movimento.
- DANNI NELL'ADULTO
Idrocarburi aromatici:
Iperventilazione
Danni al sistema immunitario
Iperattività e paralisi dei nervi
Perdita di equilibrio di origine neurologica
Difficoltà nella crescita
Suscettibilità alle infezioni
Ditiocarbammati:
Alterazioni del metabolismo enzimatico e proteico
Alterazioni accrescimento e attività riproduttiva
In linea di massima, agiscono sui recettori, alterandoli o inattivandoli
Pesticidi e biocidi vari: I danni a carico degli animali sono estremamente variabili e dipendono dalla composizione chimica del prodotto.
Alterazioni fisiologiche del sangue
Comportamenti anomali
Costrizione fibre muscolari
Alterazione del tessuto scheletrico
Opacità degli occhi
Danni alla pelle
Disinfettanti:
Tumori al fegato, all'apparato digerente, ai reni e all'apparato escretore, al sistema circolatorio e al sangue. I sintomi dipendono dalla localizzazione del tumore e variano a seconda della risposta dei singoli esemplari
Alterazioni del materiale genetico, riscontrabili nei nuovi nati o nell'accresciento degli individui colpiti, che a seconda del danno mostreranno diverse anomalie (mancate produzioni di proteine o eccessive produzioni di proteine a seconda del tratto di DNA colpito).
Solidi sospesi:
Abrasione delle lamelle branchiali
Alterazione mobilità e reperimento cibo
Metalli:
Precipitazione muco e distruzione epitelio branchiale. Si manifesta con difficoltà nella respirazione, iperventilazione e nuoto superficiale.
Alterazione della capacità di accumulo delle riserve. L'animale deperisce o ingrassa.
Rottura dei vasi e alterazione del metabolismo ionico a livello renale.
Danni alle fibre nervose. Si manifestano principalmente come alterazioni del comportamento.
Alterazioni del comportamento, in particolare per quanto riguarda la capacità di predazione.
Malformazione delle mascelle e dell'opercolo. Rispettivamente causano problemi nella nutrizione e nella respirazione.
Il discorso sui metalli è forse il più importante perché statisticamente parlando è l'inquinante più comune nei nostri acquari, e meriterebbe quindi una trattazione più approfondita, già presente sul forum, anche se un po' dispersa...
Ferro: l'alta tossicità del ferro è dovuta alla sua ossidazione all'interno delle cellule, che porta alla formazione di radicali dell'ossigeno, altamente reattivi, che distruggono il DNA, le membrane lipidiche e le proteine. Questo significa che tra gli effetti del ferro a concentrazioni maggiori di quelle tollerate dalle singole specie avremo mutazioni a livello genetico o alterazioni dell'espressione genica, che possono portare alla morte o alla mancata nascita, alterazioni delle attività metaboliche, in parte dovute alle possibili mutazioni (es. delezioni e conseguente mancanza/alterazione di un enzima o proteina) in parte dovute all'alterazione/distruzione delle proteine stesse, che non possono svolgere le loro normali attività. La distruzione delle membrane lipidiche comporta la morte delle cellule stesse. Questo può manifestarsi in diversi modi, a seconda dell'area colpita.
Rame: estremamente tossico anche a basse concentrazioni; provoca iperattività e altera i ritmi circadiani, prima di portare alla morte (a seconda della concentrazione). L'alterazione dei ritmi circadiani è facilmente visibile in quanto si manifesta con l'alterazione delle attività diurne/notturne del pesce.
Alluminio: diminuisce l'appetito, diminuisce il tasso di crescita (rallentamento dell'accrescimento) e porta alla diminuzione della produzione di sperma, riducendo quindi la capacità riproduttiva.
Nichel: si sostituisce allo zinco nell'anidrasi carbonica, un enzima che agisce a livello branchiale nella regolazione degli equilibri acido-base connessi alla respirazione.
Mercurio: si lega ai gruppi -SH delle proteine, inattivandole e/o alterandone le funzioni cellulari.
I valori dell'acqua di pH e durezza influenzano notevolmente la tossicità dei metalli.
La durezza influenza la tossicità perché il calcio compete con i metalli per l'assorbimento, quindi in presenza di calcio i pesci tendono ad assumere maggiormente questo piuttosto che i metalli. Per quanto riguarda il pH, si è osservato che alcuni metalli variano la loro tossicità a seconda del range di pH; ad esempio la tossicità del rame è nettamente maggiore a pH compresi tra 5,4 e 7,2; l'alluminio non è considerato tossico a pH compresi tra 6 e 8.
In linea generale, la tossicità dei metalli è maggiore in acqua tenere e acide; tuttavia, la presenza di acidi umici e più in generale di carbonio organico disciolto (DOC) mitiga gli effetti dei metalli perché molti metalli si legano alle molecole di DOC diventando inoffensive (ad esempio rame, alluminio e zinco).
In conclusione sul discorso dei metalli, specie che si sono evolute in acqua dure e alcaline sono state esposte a concentrazioni e tossicità basse e non hanno evoluto meccanismi fisiologici di difesa dai metalli. Per questo motivo, saranno più sensibili alla presenza di metalli in acqua rispetto a specie che si sono evolute in acqua tenere e acide.
- FONTI DI INQUINANTI IN ACQUARIO
Metalli:
Sono sempre presenti, in concentrazioni variabili, nell'acqua di rubinetto. Nelle acqua degli acquedotti le concentrazioni minime sono relative alla tolleranza umana verso queste sostanze, ma la tolleranza umana è nettamente maggiore rispetto a quella dei pesci, pertanto la concentrazione di metalli potrebbe essere eccessiva per gli animali che ospitiamo in acquario.
In molte rocce sono presenti inclusioni di metalli, è quindi bene controllare la roccia e testarla prima di inserirla in acquario.
Ghiaia o sabbia raccolta in natura, come sopra...
Idrocarburi aromatici:
La fonte principale è rappresentata da legni raccolti al mare o in corsi d'acqua inquinati. Gli idrocarburi vengono assorbiti dal legno, ma non possono essere eliminati con la bollitura. Sarà quindi importante scegliere bene il posto in cui raccogliere i legni.
Ditiocarbammati:
Utilizzati come insetticidi, possono essere assorbiti da legni raccolti in prossimità di campi coltivati.
Pesticidi e biocidi:
Come sopra, possono trovarsi su materiali raccolti in natura nelle vicinanze di campi coltivati o in corsi d'acqua che ricevono scarichi di origine agricola.
Disinfettanti:
Nel caso degli acquari la fonte principale è data dall'utilizzo di prodotti per la pulizia della casa...tanto per fare un esempio, i prodotti per pulire i vetri che spesso vanno a finire in acqua...se ce ne finisce troppo...
Solidi sospesi:
Sono presenti in tutte le vasche. Importante in questo caso è la corrente in vasca, il rimescolamento dell'acqua e la velocità del suo movimento.
Scusate per la lunghezza del post, ho cercato di ridurre al minimo ma mi sa che non ci sono riuscita molto bene... #13
A voi la palla :-D avete esperienze in merito, aggiunte e correzioni varie? :-)
EDIT: aggiungo la bibliografia e le fonti di quanto scritto, anche se molte delle informazioni non provengono da una fonte unica, diciamo che ho preso informazioni qua e la, cercando di inserirle in un unico discorso...
-slides di corsi universitari che ho seguito:
Corso di Ecologia applicata, slide che fanno riferimento a "Ecologia applicata", R.Marchetti
Corso di Biologia della pesca e acquacoltura
Corso di ecologia delle acqua interne
-libri:
"Ecology of the planted aquarium", di Diana Walstad
"Ecologia" Ricklefs
"An introduction to biological evolution" Kardong
Da questi tre provengono le informazioni riguardanti le fonti di inquinamento in natura (le fonti di inquinamento in acquario le ho dedotte e sicuramente ne ho tralasciate parecchie)
"Manuale di anatomia dei vertebrati", Zavanella, più relative slide del corso di anatomia ed embriologia comparata
"Zoologia generale e sistematica", Argano
"Zoologia" Mitchell
"Lineamenti di zoologia sistematica", Baccetti
"Diversità animale", Hickman
I 4 libri di zoologia li ho usati per info accessorie
"Fisiologia" l'autore non lo ricordo, controllerò...
-articoli:
Al momento sono sparsi in diverse cartelle e li devo riordinare, comunque sono tutti articoli scaricabili gratuitamente da www.pnas.org