Visualizza la versione completa : pesci in cattività, importanza dei valori dell' H20
Buonasera e buon 2010 a tutti.
Da neofita che sono mi sto abbuffando di letture da internet ma anche da libri consigliati e ho un dubbio, derivante in parte da ciò che ho letto ed in parte da alcune mie considerazioni.
Sappiamo tutti benissimo che i pesci che abitano i nostri acquari IN NATURA hanno bisogno di determinati valori di PH GH ecc ecc ma questi pesci sono nati in una vasca così come le precedenti 1000 generazioni, non può esserci stato una sorta di adattamento alle condizioni in cui nascono e crescono?
Io personalmente non ce li vedo gli allevatori asiatici o sudamericani a miscelare le acqua di chissà quante migliaia di batterie.
Un altro esempio: nella stessa zona geografica, a pochi metri di distanza, due specchi d'acqua non è detto che abbiano le stesse caratteristiche eppure credo che potremmo trovare gli stessi pesci.
Per analogia, mi permetto di credere che provenire dalla stessa zona non significhi condividere lo stesso habitat. Ragion per cui non considerei un dramma allevare asiatici e sudamaricani insieme, idem per le piante (lo dico perchè alcuni utenti del forum tale considerano un allevamento del genere)
Scusate se si tratta di baggianate, ma vi ripeto che sono un neofita.
Buona serata
argomento molto controverso, un vero e proprio campo minato per acquariofili.....personalmente (e sottolineo personalmente) ritengo che che una sorta di adattamento naturale avvenga soltanto in quei pesci riprodotti in maniera intensiva in cattività per la commercializzazione, per cui si tratta di pesci che si sono adattati alle acque delle farm cioè sono quei pesci che geneticamente erano più propensi alla vita a condizioni differenti da quelle del luogo di provenienza, a questo punto sorge una domanda; qual è il valore dell'acqua a cui questi pesci si sono adattati nel corso delle generazioni? quali sono i valori delle farm? Boh.
Discorso diverso va fatto per i pesci la cui riproduzione è antieconomica se non impossibile in cattività e che transitano nelle farm per la successiva commercializzazione, si tratta di pesci prelevati in natura e immessi sul mercato, pesci abituati a determinati fattori chimico-fisici che possono avere vita lunga e sana solo se ospitati in condizioni simili al luogo di provenienza.
questo è il mio parere. ;-)
Sappiamo tutti benissimo che i pesci che abitano i nostri acquari IN NATURA hanno bisogno di determinati valori di PH GH ecc ecc ma questi pesci sono nati in una vasca così come le precedenti 1000 generazioni, non può esserci stato una sorta di adattamento alle condizioni in cui nascono e crescono?
Io personalmente non ce li vedo gli allevatori asiatici o sudamericani a miscelare le acqua di chissà quante migliaia di batterie.
devi considerare che se gli allevatori vivono nella stessa zona dei pesci anche le acque della rete idrica non saranno come quelle che escono dal tuo rubinetto. ti basta solo guardare le tabelle delle anasili degli acquedotti italiani per capire quanto sono diverse le acqua che escono dai rubinetti delle varie regioni italiane.
Ad ogni modo non sempre gli allevatori rispettano le esigenze strette, ma in molti casi sono obbligati, alcuni pesci si riproducono solo dopo un cambiamento di valori dell'acqua ad esempio o cmq strettamente a certi valori dell' acqua. di conseguenza è vero che nella catena che porta il pesciolino dall' allevatore alla tua vasca sicuamente non è sempre stato tenuto nell'acqua più adatta a lui, ma questo non significa che se il pesce è sopravvissuto in quel modo fino a quel momento questo sia vissuto bene o si sia adattto alla situazione. Siccome la moderna acquariofilia si basa sul concetto di riproporre la natura e di creare degli ambienti stabili e salutari in cui i pesci, le piante e gli altri organismi possano vivere in maniera degna, credo che sia doveroso rispettare le caratteristiche chimiche dell'acqua.
Un altro esempio: nella stessa zona geografica, a pochi metri di distanza, due specchi d'acqua non è detto che abbiano le stesse caratteristiche eppure credo che potremmo trovare gli stessi pesci.
Per analogia, mi permetto di credere che provenire dalla stessa zona non significhi condividere lo stesso habitat. Ragion per cui non considerei un dramma allevare asiatici e sudamaricani insieme, idem per le piante (lo dico perchè alcuni utenti del forum tale considerano un allevamento del genere)
be l'esempio dei 2 specchi d'acqua non è del tutto vero. Ad esempio in sudamerica nella zona del rionegro ci sono moltissimi altri fiumi, ma non tutti sono ambrati come il rionegro, tanto che il rionegro stesso è talmente ambrato e acido da essere realmente scarsamente popolato, sono piùche altro gli affluenti ad essere popolati di molte specie che conosciamo.
La regola non vale per tutti i pesci, ci sono alcune specie che sono più o meno cosmopolite e quindi riscontrabili in diverse parti del mondo o cmq in zone molto estese con ambienti anche più differenti (sono di solito le specie considerate più resistenti ed adattabili) ci sono poi altre specie che invece si trovano solo in piccolissime aree ristrette, anche in una parte di un affluente o in alcune pozze della jungla, e per questo sono strettamente legate al loro ambiente.
quindi anche in questo caso il discorso non è generalizzabile, come dicevo alcune specie si adattano maggiormente a valori dell'acqua ancxhe diversi da quelli naturali, altre mostrano molti più problemi. Per questo motivo perchè voler costringere i pesci a vivere in condizioni per loro non consone quando spesso basta un po' di accortezza nella scelta per garantigli una vita più adeguata?
Il fattore degli habitat... certo può capitare che una specie che proviene da un punto della terra abbia esigenze di acqua simile ad una specie che viene dall'altra parte del pianeta, in questo caso se le altre caratteristiche e la convivenza sono possibili si può anche tentare di allevarle insieme, anche se personalmente non amo mischiare le zone di provenienza.
Se poi si parla di acquari biotopo allora il discorso è diverso, perchè si tratta di vere riproduzioni integrali della natura del luogo, quindi tutto deve essere il più simile possibile all'ambiente da cui arrivano i nostri abitanti.
ciao
ciao Mkel77,
....te pareva che non mi imbattevo in un campo minato?!?!? Scherzi a parte, per le specie catturate in natura (e già non mi piacciono più) sono d'accordo con te. Dopo 'sta sfiga, diamogli almeno quello di cui hanno bisogno.
Grazie per la tua opinione. E gli altri che ne pensano?
faby, grazie mille anche a te, le tue argomentazioni mi hanno molto soddisfatto...
ergo, devo considerare bestie il rivenditori che hanno poecillidi e neon nella stessa vasca?
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