luca2772
22-09-2009, 13:36
Ciao a tutti,
è passato quasi un anno dal faticoso e travagliato allestimento della 300 litri, ed è giunto il momento di tirare le prime conclusioni sul mio personale metodo di conduzione (o "non conduzione", se preferite :-) ).
La quasi assenza di manutenzione è stata possibile grazie a tre elementi fondamentali:
1) fondo alto: nella parte posteriore supera i 16 cm mentre davanti oscilla fra gli 8 e i 6.
2) filtraggio: sovradimensionato in volume, ma a portata molto ridotta
3) pompa stream da marino: indispensabile per il completo rimescolamento dell'acqua in vasca per portare i nutrienti alle piante ed evitare zone ferme
Questa terna ha consentito di raggiungere una stabilità impressionante (addirittura ho avuto il piacere di vedere un nuovo otocinclus, che è notoriamente una specie sensibile agli sbalzi e difficile da riprodurre) e la riduzione dei nitrati: tanto per dare un'idea, durante le ferie sono scomparsi - presumo per anzianità - due vecchi (e grossi) corydoras. Bene, i nitrati misurati rientrando dalle ferie erano a 50ppm, 3 settimane dopo erano a 25ppm, e senza effettuare cambi parziali! Da sottolineare la presenza di un simpatico gibbyceps oramai lungo una spanna che si da da fare per mantenere nitrati e fosfati :-D
Due parole sul fondo: è costituito in massima parte da lapillo vulcanico (oltre a terricci fertili) con sopra del normalissimo ghiaino di quarzo fine.
Osservando dal vetro frontale, tolto il primo cm costantemente arato dai cory e quindi perfettamente pulito, la regione sottostante è ricca di fanghi (flocculato batterico) negli interstizi fra il lapillo e si sono formate delle piccole sacche di gas (dovrebbe essere in massima parte azoto gassoso: la profondità e l'impaccamento non dovrebbero causare anossia ma più sicura anaerobiosi).
Il filtro (Eheim 2078 Electr.) è stato pulito con cadenza semestrale: la prima volta si è trattato di semplice sostituzione del tampone in perlon, la seconda (settimana scorsa) ha visto anche il lavaggio della spugna.
Ovviamente non sono mai stati toccati i cestelli, caricati unicamente col prezioso lapillo vulcanico ;-)
La regolazione della portata è stata ridotta a circa 1/4 di quella nominale e mai più toccata. La bassa velocità di transito ha evitato l'intasamento del filtro e garantito il totale abbattimento dell'ammonio, con conseguente innnalzamento dei nitrati, che hanno iniziato a regredire quando anche le regioni riducenti sono diventate sufficientemente presenti.
Una portata così bassa (per altro testata precedentemente in un piccolo Mirabello 30 modificato, con risultati assolutamente eccezionali) è potenzialmente pericolosa in quanto limita il ricircolo in vasca e - in caso di allestimenti fittamente piantumati - si rischierebbe di avere regioni di acqua praticamente ferma. Per ovviare a questo ho installato una Koralia 1, che muove 1500 l/h con un fascio molto ampio, che non disturba il nuoto dei pesci o la crescita delle piante.
Restava il discorso fosfati: con 0.6mq di superficie coperti da lemna che viene periodicamente rimossa i PO4 attualmente non superano i 0.1ppm, nonostante i due decessi e le quantità non proprio parsimoniose di cibo che introduco.
I cambi parziali, sempre di modica quantità (attorno al 10%) avvengono ogni 40-60 giorni, principalmente mi limito a rabboccare l'evaporato.
Ovviamente il fondo non è mai stato toccato, sifonato o che: se una foglia di echinodorus marcisce, la lascio lì, stessa sorte alle mute dei gamberi e alle deiezioni di quel simpaticone di loricaride cicciuto e vorace.
Conclusioni: questo metodo di conduzione ha il pregio di garantire stabilità al sistema, per contro richiede un'attenzione particolare in fase di allestimento e una non eccelsa "presentabilità" della vasca agli ospiti, a meno della dovuta premessa: "questa vasca rappresenta uno spicchio di Natura: ciò che vedete è assolutamente naturale; fate finta di guardare un documentario".
Questo ovviamente non significa che le vasche con questo metodo di conduzione siano delle jungle-discariche; tutt'altro!
I pesci sono vispi e sani, si riproducono; le piante crescono bene e sono in salute; l'acqua è cristallina, senza particolato in sospensione visibile e senza patina superficiale, l'acqua non puzza ma ha il naturale aroma che potete avvertire sulle sponde di un lago o dalla riva di un fiume.
Semplicemente sono vasche di altro genere e non possono essere paragonate ad esempio ad un plantacquario spinto, o ad una vasca che viene continuamente sifonata, potata, concimata etc etc
Ancora, è un metodo rilassante per l'acquariofilo ma soprattutto per i pesci.
Da questo spunto mi piacerebbe approfondire con voi, magari nella neonata sezione "approfondimenti dolce" gli aspetti di questa classe di allestimenti :-)
A voi la palla ;-)
è passato quasi un anno dal faticoso e travagliato allestimento della 300 litri, ed è giunto il momento di tirare le prime conclusioni sul mio personale metodo di conduzione (o "non conduzione", se preferite :-) ).
La quasi assenza di manutenzione è stata possibile grazie a tre elementi fondamentali:
1) fondo alto: nella parte posteriore supera i 16 cm mentre davanti oscilla fra gli 8 e i 6.
2) filtraggio: sovradimensionato in volume, ma a portata molto ridotta
3) pompa stream da marino: indispensabile per il completo rimescolamento dell'acqua in vasca per portare i nutrienti alle piante ed evitare zone ferme
Questa terna ha consentito di raggiungere una stabilità impressionante (addirittura ho avuto il piacere di vedere un nuovo otocinclus, che è notoriamente una specie sensibile agli sbalzi e difficile da riprodurre) e la riduzione dei nitrati: tanto per dare un'idea, durante le ferie sono scomparsi - presumo per anzianità - due vecchi (e grossi) corydoras. Bene, i nitrati misurati rientrando dalle ferie erano a 50ppm, 3 settimane dopo erano a 25ppm, e senza effettuare cambi parziali! Da sottolineare la presenza di un simpatico gibbyceps oramai lungo una spanna che si da da fare per mantenere nitrati e fosfati :-D
Due parole sul fondo: è costituito in massima parte da lapillo vulcanico (oltre a terricci fertili) con sopra del normalissimo ghiaino di quarzo fine.
Osservando dal vetro frontale, tolto il primo cm costantemente arato dai cory e quindi perfettamente pulito, la regione sottostante è ricca di fanghi (flocculato batterico) negli interstizi fra il lapillo e si sono formate delle piccole sacche di gas (dovrebbe essere in massima parte azoto gassoso: la profondità e l'impaccamento non dovrebbero causare anossia ma più sicura anaerobiosi).
Il filtro (Eheim 2078 Electr.) è stato pulito con cadenza semestrale: la prima volta si è trattato di semplice sostituzione del tampone in perlon, la seconda (settimana scorsa) ha visto anche il lavaggio della spugna.
Ovviamente non sono mai stati toccati i cestelli, caricati unicamente col prezioso lapillo vulcanico ;-)
La regolazione della portata è stata ridotta a circa 1/4 di quella nominale e mai più toccata. La bassa velocità di transito ha evitato l'intasamento del filtro e garantito il totale abbattimento dell'ammonio, con conseguente innnalzamento dei nitrati, che hanno iniziato a regredire quando anche le regioni riducenti sono diventate sufficientemente presenti.
Una portata così bassa (per altro testata precedentemente in un piccolo Mirabello 30 modificato, con risultati assolutamente eccezionali) è potenzialmente pericolosa in quanto limita il ricircolo in vasca e - in caso di allestimenti fittamente piantumati - si rischierebbe di avere regioni di acqua praticamente ferma. Per ovviare a questo ho installato una Koralia 1, che muove 1500 l/h con un fascio molto ampio, che non disturba il nuoto dei pesci o la crescita delle piante.
Restava il discorso fosfati: con 0.6mq di superficie coperti da lemna che viene periodicamente rimossa i PO4 attualmente non superano i 0.1ppm, nonostante i due decessi e le quantità non proprio parsimoniose di cibo che introduco.
I cambi parziali, sempre di modica quantità (attorno al 10%) avvengono ogni 40-60 giorni, principalmente mi limito a rabboccare l'evaporato.
Ovviamente il fondo non è mai stato toccato, sifonato o che: se una foglia di echinodorus marcisce, la lascio lì, stessa sorte alle mute dei gamberi e alle deiezioni di quel simpaticone di loricaride cicciuto e vorace.
Conclusioni: questo metodo di conduzione ha il pregio di garantire stabilità al sistema, per contro richiede un'attenzione particolare in fase di allestimento e una non eccelsa "presentabilità" della vasca agli ospiti, a meno della dovuta premessa: "questa vasca rappresenta uno spicchio di Natura: ciò che vedete è assolutamente naturale; fate finta di guardare un documentario".
Questo ovviamente non significa che le vasche con questo metodo di conduzione siano delle jungle-discariche; tutt'altro!
I pesci sono vispi e sani, si riproducono; le piante crescono bene e sono in salute; l'acqua è cristallina, senza particolato in sospensione visibile e senza patina superficiale, l'acqua non puzza ma ha il naturale aroma che potete avvertire sulle sponde di un lago o dalla riva di un fiume.
Semplicemente sono vasche di altro genere e non possono essere paragonate ad esempio ad un plantacquario spinto, o ad una vasca che viene continuamente sifonata, potata, concimata etc etc
Ancora, è un metodo rilassante per l'acquariofilo ma soprattutto per i pesci.
Da questo spunto mi piacerebbe approfondire con voi, magari nella neonata sezione "approfondimenti dolce" gli aspetti di questa classe di allestimenti :-)
A voi la palla ;-)