Visualizza la versione completa : Il Carbone Attivo - di Sago1985
Ciao a tutti, vorrei invitarvi a leggere ed a fare tesoro dell'interessante articolo pubblicato dall'utente Sago1985 sul portale di AP che tratta del Carbone attivo, caratteristiche e principio di funzionamento.................
Sperando che serva ad evitare in futuro domande tipo "a che serve il carbone attivo?"............ :-))
quanto prima provvederemo a copiarlo tra gli articoli in evidenza in questa sezione..........
ciao e tutti e buona lettura............... :-)) :-)) :-)) :-))
e un ringraziamento a Sago1985. #25
Ciao a tutti, vorrei invitarvi a leggere ed a fare tesoro dell'interessante articolo pubblicato dall'utente Sago1985 sul portale di AP che tratta del Carbone attivo, caratteristiche e principio di funzionamento.................
Sperando che serva ad evitare in futuro domande tipo "a che serve il carbone attivo?"............ :-))
quanto prima provvederemo a copiarlo tra gli articoli in evidenza in questa sezione..........
ciao e tutti e buona lettura............... :-)) :-)) :-)) :-))
e un ringraziamento a Sago1985. #25
Sago1985
07-04-2009, 16:23
:-)) Grazie a voi! :-))
Sago1985
07-04-2009, 16:23
:-)) Grazie a voi! :-))
Paolo Piccinelli
08-04-2009, 09:07
Sago1985, ho letto l'interessante articolo, ma ho una perplessità:
Tu scrivi che, in certe condizioni, il carbone attivo rilascia parte di ciò che ha adsorbito.
Puoi dettagliare meglio questo aspetto?!?
Io ritengo che, nelle condizioni chimico-fisiche riscontrabili in acquario, ciò non sia possibile (o, perlomeno, non rilevabile).
#24
Paolo Piccinelli
08-04-2009, 09:07
Sago1985, ho letto l'interessante articolo, ma ho una perplessità:
Tu scrivi che, in certe condizioni, il carbone attivo rilascia parte di ciò che ha adsorbito.
Puoi dettagliare meglio questo aspetto?!?
Io ritengo che, nelle condizioni chimico-fisiche riscontrabili in acquario, ciò non sia possibile (o, perlomeno, non rilevabile).
#24
Sago1985
08-04-2009, 10:36
Le condizioni in cui sono stati fatti i test sono assolutamente paragonabili a quelle in vasca (ovviamente si trata di soluzioni "pure" in cui veniva studiato solamente l'andamento del fenolo come indicatore di massima senza le interferenze di altre sostanze) alla temperatura di 25°..
Le quantità rilasciate sono abbastanza basse se paragonate a quelle adsorbite e nel caso del fenolo assolutamente ininfluenti,ma la meccanica del rilascio è estensibile anche ad altre sostanze per cui gli effetti di basse dosi,ma protratte, non sono note sui pesci (vd. cure antibiotiche).
Il meccanismo,riassumendo, è semplice; come nella maggior parte delle reazioni chimiche si crea un'equilibrio tra prodotti e reagenti, allo stesso modo si crea un equilibrio tra sostanze adsorbite e sostanze che restano disciolte (equilibrio è più o meno spostato nel senso dell'adsorbimento a seconda delle varie sostanze e della caratteristiche del carbone). In queste condizioni non hai un rilascio evidente delle sostanze adsorbite perche si è instautato un equilibrio dinamico.. Nel momento in cui però vai a modificare le caratteristiche della soluzione (in questo caso l'acqua) la reazione cerca un nuovo equilibrio ed essendo diminuita la concentrazione del soluto in vasca (dopo il cambio) si ha un parziale rilascio delle sostanze. Nel caso del Fenolo 0.36 mg/l..
Questo non vuol dire che dopo il cambio hai un aumento della quantità di soluto in vasca rispetto a prima,che anzi tende a diminuire,ma se tu avessi tolto il carbone dalla vasca prima del cambio non avresti reimmeso in vasca quei 0.36 mg/l.
(Riassumo i dati: 1mg/l di fenolo prima del cambio con il carbone in vasca; 0.86mg/l di fenolo dopo il cambio con il carbone in vasca; 0.5mg/l di fenolo dopo il cambio SENZA il carbone in vasca,cioè effettuando il cambio dopo averlo tolto) Quindi 0.36mg/l che si redistribuiscono in vasca..
Senza contare che, anche se in quantità sempre minore, cio avviene ad ogni cambio..
Ora,se per il fenolo non c'è problema lo stesso nn è detto per tutte le sostanze quindi come ho detto è "per prudenza" che si consiglia di rimuoverlo prima..
Non so se mi sono spiegato abbastanza.. chiedi pure.. :-)
Sago1985
08-04-2009, 10:36
Le condizioni in cui sono stati fatti i test sono assolutamente paragonabili a quelle in vasca (ovviamente si trata di soluzioni "pure" in cui veniva studiato solamente l'andamento del fenolo come indicatore di massima senza le interferenze di altre sostanze) alla temperatura di 25°..
Le quantità rilasciate sono abbastanza basse se paragonate a quelle adsorbite e nel caso del fenolo assolutamente ininfluenti,ma la meccanica del rilascio è estensibile anche ad altre sostanze per cui gli effetti di basse dosi,ma protratte, non sono note sui pesci (vd. cure antibiotiche).
Il meccanismo,riassumendo, è semplice; come nella maggior parte delle reazioni chimiche si crea un'equilibrio tra prodotti e reagenti, allo stesso modo si crea un equilibrio tra sostanze adsorbite e sostanze che restano disciolte (equilibrio è più o meno spostato nel senso dell'adsorbimento a seconda delle varie sostanze e della caratteristiche del carbone). In queste condizioni non hai un rilascio evidente delle sostanze adsorbite perche si è instautato un equilibrio dinamico.. Nel momento in cui però vai a modificare le caratteristiche della soluzione (in questo caso l'acqua) la reazione cerca un nuovo equilibrio ed essendo diminuita la concentrazione del soluto in vasca (dopo il cambio) si ha un parziale rilascio delle sostanze. Nel caso del Fenolo 0.36 mg/l..
Questo non vuol dire che dopo il cambio hai un aumento della quantità di soluto in vasca rispetto a prima,che anzi tende a diminuire,ma se tu avessi tolto il carbone dalla vasca prima del cambio non avresti reimmeso in vasca quei 0.36 mg/l.
(Riassumo i dati: 1mg/l di fenolo prima del cambio con il carbone in vasca; 0.86mg/l di fenolo dopo il cambio con il carbone in vasca; 0.5mg/l di fenolo dopo il cambio SENZA il carbone in vasca,cioè effettuando il cambio dopo averlo tolto) Quindi 0.36mg/l che si redistribuiscono in vasca..
Senza contare che, anche se in quantità sempre minore, cio avviene ad ogni cambio..
Ora,se per il fenolo non c'è problema lo stesso nn è detto per tutte le sostanze quindi come ho detto è "per prudenza" che si consiglia di rimuoverlo prima..
Non so se mi sono spiegato abbastanza.. chiedi pure.. :-)
Paolo Piccinelli
08-04-2009, 10:43
Sul fatto di rimuovere il carbone entro una settimana concordo pienamente, ma più per non fargli assorbire cose utili, che per impedirgli di rilasciare quanto adsorbito.
Il principio dell'equilibrio della soluzione mi è chiaro, non mi è chiaro invece QUANTO deve essere squilibrata la souzione per rompere il legame tra adsorbente ed adsorbito. #24
...in due parole, nell'acquario medio si hanno variazioni apprezzabili (per apprezzabili intendo in grado di provocare effetti osservabili o misurabili) dovute al rilascio dell'adsorbito? :-))
Grazie
Paolo Piccinelli
08-04-2009, 10:43
Sul fatto di rimuovere il carbone entro una settimana concordo pienamente, ma più per non fargli assorbire cose utili, che per impedirgli di rilasciare quanto adsorbito.
Il principio dell'equilibrio della soluzione mi è chiaro, non mi è chiaro invece QUANTO deve essere squilibrata la souzione per rompere il legame tra adsorbente ed adsorbito. #24
...in due parole, nell'acquario medio si hanno variazioni apprezzabili (per apprezzabili intendo in grado di provocare effetti osservabili o misurabili) dovute al rilascio dell'adsorbito? :-))
Grazie
Sago1985
08-04-2009, 11:03
E' indipendente dalla quantità di acqua che cambi il fatto che parte del soluto torni in soluzione. E' un equilibrio dinamico quindi questo avviene sempre solo che non è osservabile come variazioni nette..
Per quanto riguarda gli effetti non te lo posso dire.
Lo studio è di natura chimica non biologica, non sono stati fatti rilevamenti sulla salute dei pesci o sulla crescita delle piante che dipendono più che altro dalle specifiche sostanze.
Sago1985
08-04-2009, 11:03
E' indipendente dalla quantità di acqua che cambi il fatto che parte del soluto torni in soluzione. E' un equilibrio dinamico quindi questo avviene sempre solo che non è osservabile come variazioni nette..
Per quanto riguarda gli effetti non te lo posso dire.
Lo studio è di natura chimica non biologica, non sono stati fatti rilevamenti sulla salute dei pesci o sulla crescita delle piante che dipendono più che altro dalle specifiche sostanze.
Paolo Piccinelli
08-04-2009, 11:18
E' indipendente dalla quantità di acqua che cambi il fatto che parte del soluto torni in soluzione.
Qui non mi torna... se il carbone adsorbe, significa che una qualche sorta di legame si instaura e quindi servirà una certa "forza" per romperlo.
Quantificare questa "forza" è a mio avviso fondamentale per comprendere le potenziali conseguienze del rilascio degli adsorbiti ;-)
Paolo Piccinelli
08-04-2009, 11:18
E' indipendente dalla quantità di acqua che cambi il fatto che parte del soluto torni in soluzione.
Qui non mi torna... se il carbone adsorbe, significa che una qualche sorta di legame si instaura e quindi servirà una certa "forza" per romperlo.
Quantificare questa "forza" è a mio avviso fondamentale per comprendere le potenziali conseguienze del rilascio degli adsorbiti ;-)
Sago1985
08-04-2009, 11:45
E' indipendente il fatto che parte dell soluto torni in soluzione,non la quantità.. mi spiego.. se togli il 50% dell'acqua crei un gradiente X (che di per se è una forza) e questo ti porta in soluzione una cera quantità di sostanza adsorbita.. se togli il 10% dell'acqua il gradiente è più basso (quindi la forza è minore) e la quantità di sostanza adsorbita che torna in soluzione è minore.. Ti torna?
Però non vuol dire che è meglio fare un cambio del 10% piuttosto che uno del 50% perchè se è vero che la quantità che passa nuovamente in soluzione è maggiore quando fai il cambio del 50% è altrattanto vero che è maggiore la quantità che te hai tolto dalla soluzione con il cambio.. Giusto?
Pensa ad una reazione chimica in cui hai X+Y+Z <---> V
In soluzione te avrai contemporaneamente X,Y,Z e V in proporzioni differenti in base alle caratteristiche della reazione che può essere più o meno spostata a desta o a sinistra,ma saranno in equilibrio dinamico anche seza l'apporto di nessuna forza specifica. Tanto reagente si combina, tanto prodotto si dissocia con un risultato netto nullo.. se togli dalla soluzione solo V questo di per se è sufficiente affiche siano più reagenti a trasformarsi in V fino ad un nuovo equilibrio..
Ovviamente più V togli più XYZ si combinano,ma lo fanno sempre anche se te togli solo una piccola parte di V.. alla ricerca di un equilibrio..
Ti torna?
Scusa se non sono chiaro.. #12
Sago1985
08-04-2009, 11:45
E' indipendente il fatto che parte dell soluto torni in soluzione,non la quantità.. mi spiego.. se togli il 50% dell'acqua crei un gradiente X (che di per se è una forza) e questo ti porta in soluzione una cera quantità di sostanza adsorbita.. se togli il 10% dell'acqua il gradiente è più basso (quindi la forza è minore) e la quantità di sostanza adsorbita che torna in soluzione è minore.. Ti torna?
Però non vuol dire che è meglio fare un cambio del 10% piuttosto che uno del 50% perchè se è vero che la quantità che passa nuovamente in soluzione è maggiore quando fai il cambio del 50% è altrattanto vero che è maggiore la quantità che te hai tolto dalla soluzione con il cambio.. Giusto?
Pensa ad una reazione chimica in cui hai X+Y+Z <---> V
In soluzione te avrai contemporaneamente X,Y,Z e V in proporzioni differenti in base alle caratteristiche della reazione che può essere più o meno spostata a desta o a sinistra,ma saranno in equilibrio dinamico anche seza l'apporto di nessuna forza specifica. Tanto reagente si combina, tanto prodotto si dissocia con un risultato netto nullo.. se togli dalla soluzione solo V questo di per se è sufficiente affiche siano più reagenti a trasformarsi in V fino ad un nuovo equilibrio..
Ovviamente più V togli più XYZ si combinano,ma lo fanno sempre anche se te togli solo una piccola parte di V.. alla ricerca di un equilibrio..
Ti torna?
Scusa se non sono chiaro.. #12
ottimo discorso Sago1985, ...
comprendo che a Paolo Piccinelli, non torni il discorso "independente dalla quantità d'acqua"..però le tue prime tre righe potrebbero essere esplicative.. ;-) ;-)
ottimo discorso Sago1985, ...
comprendo che a Paolo Piccinelli, non torni il discorso "independente dalla quantità d'acqua"..però le tue prime tre righe potrebbero essere esplicative.. ;-) ;-)
Paolo Piccinelli
08-04-2009, 14:00
Continua a non tornarmi, perchè le reazioni non avvengono per caso, ma seguono precisi livelli energetici, ti spiego con un esempio:
Io lego il motorino ad un lampione con una catena.
Il ladruncolo che lo vuole portare via deve rompere la catena, quindi finchè non tira con forza sufficiente la catena non si apre... per portare via il motorino deve raggiungere un livello energetico tale da spezzarla, poi può andarsene col mio motorino, il mascalzone!!
...allo stresso modo, esiste un "salto energetico", un "forza", un "gradiente" minimo al di sotto del quale l'adsorbito non si stacca.
Inoltre, se tale gradiente esiste, si manifesta nelle condizioni sperimentali del comune acquario del salotto di casa? :-))
Questa è la mia domanda (probabilmente prima l'ho posta male) :-))
Paolo Piccinelli
08-04-2009, 14:00
Continua a non tornarmi, perchè le reazioni non avvengono per caso, ma seguono precisi livelli energetici, ti spiego con un esempio:
Io lego il motorino ad un lampione con una catena.
Il ladruncolo che lo vuole portare via deve rompere la catena, quindi finchè non tira con forza sufficiente la catena non si apre... per portare via il motorino deve raggiungere un livello energetico tale da spezzarla, poi può andarsene col mio motorino, il mascalzone!!
...allo stresso modo, esiste un "salto energetico", un "forza", un "gradiente" minimo al di sotto del quale l'adsorbito non si stacca.
Inoltre, se tale gradiente esiste, si manifesta nelle condizioni sperimentali del comune acquario del salotto di casa? :-))
Questa è la mia domanda (probabilmente prima l'ho posta male) :-))
-28d# -28d# -28d#
Sago1985, dato che ho le stesse perplessità,e qualcuna in più,di Paolo,prima di esporle gradire leggere la fonte(in modo da leggerla nella sua totalità) di dove hai tratto le info su questo "rilascio".
Ma cosi su due piedi, posso dirti che se l'esperimento,e le relative osservazioni, hanno interessato solo ed esclusivamente l'ambiente chimico,tralasciando quello biologico,l'osservazione che hai fatto nell'articolo assume solo carattere indicativo,in quanto il lato biologico in una vasca la fa da padrone al pari di quello chimico.
Secondo me bisogna sempre tenere presente,che il sistema vasca(inteso nel suo totale insieme),molte volte smentisce quello che vien osservato su contenitori di vetro con sola acqua ad una X temperatura(vedi Tab. di concentrazione di co2)
Cmq in attesa di tua conferma riporto un passo da dove penso tu abbia attinto gran parte dell info:
.......il carbone potrebbe in teoria rilasciare un poco del fenolo adsorbito tendendo verso un nuovo equilibrio. Ad esempio, sempre per il caso visto in precedenza, se, una volta raggiunto l'equilibrio con 33 g di carbone attivo, si fa un cambio anche rilevante di acqua, diciamo del 50%, allora la quantità di fenolo ipoteticamente rilasciata dal carbone attivo risulta essere di meno di 36 mg (da confrontare con i 900 che aveva adsorbito),
ma ciò che più conta è che la concentrazione in soluzione non si alza, bensì si abbassa, con il nuovo equilibrio, da 1 mg/L a 0,86 mg/L (da notare che se si fosse provveduto a rimuovere dalla vasca il carbone attivo prima del cambio si sarebbe ottenuto dopo il cambio un valore di 0,5 mg/L che è in effetti abbastanza minore di 0,86 mg/L). Tutto questo senza tenere conto di eventuali fenomeni di isteresi, che, come si è visto, si manifestano con alcuni composti e che potrebbero limitare il rilascio del composto che era stato adsorbito.
Visti i dubbi,o quanto meno la non sicurezza,palesati dall'autore è veramente necessario,dire che il carbone rilascia??
http://www.acquaportal.it/_ARCHIVIO/ARTICOLI-2/Carbone-attivo/image003.jpg
Questa proiezione grafica,dimostra che all'aumentare del carbone vi è un decremento sempre maggiore della concentrazione,che tende allo 0.
Si ipotizza che variando la concentrazione dell'acqua(almeno usiamo termini comprensibili un pò per tutti) si altera un equilibrio, in virtù di questo ci sarebbe(n.d.r. condizionale voluto) questo rilascio.E' lecito pensare, che questo potrebbe accadere anche in vasche soggette a fenomeni di evaporazione abbastanza copiosi??
Se fosse sufficiente variare la concentrazione dell'acqua per far rilasciare quello che il carbone ha adsorbito a livello chimico,perche tanti stabilimenti usano solventi&co per rigenerarlo??Una mega piscina,qualche cambio d'acqua(magari continuo) e il gioco è fatto,o no?
Le ultime domande sono fatte più per logica, che per processi chimici.
Discorso lungo lo so, ma dato che il passaggio del tuo articolo rischia di generare un allarmismo,per me assolutamente infondato, credo che ogni distinguo e/o precisazione sia dovuta.
-28d# -28d# -28d#
Sago1985, dato che ho le stesse perplessità,e qualcuna in più,di Paolo,prima di esporle gradire leggere la fonte(in modo da leggerla nella sua totalità) di dove hai tratto le info su questo "rilascio".
Ma cosi su due piedi, posso dirti che se l'esperimento,e le relative osservazioni, hanno interessato solo ed esclusivamente l'ambiente chimico,tralasciando quello biologico,l'osservazione che hai fatto nell'articolo assume solo carattere indicativo,in quanto il lato biologico in una vasca la fa da padrone al pari di quello chimico.
Secondo me bisogna sempre tenere presente,che il sistema vasca(inteso nel suo totale insieme),molte volte smentisce quello che vien osservato su contenitori di vetro con sola acqua ad una X temperatura(vedi Tab. di concentrazione di co2)
Cmq in attesa di tua conferma riporto un passo da dove penso tu abbia attinto gran parte dell info:
.......il carbone potrebbe in teoria rilasciare un poco del fenolo adsorbito tendendo verso un nuovo equilibrio. Ad esempio, sempre per il caso visto in precedenza, se, una volta raggiunto l'equilibrio con 33 g di carbone attivo, si fa un cambio anche rilevante di acqua, diciamo del 50%, allora la quantità di fenolo ipoteticamente rilasciata dal carbone attivo risulta essere di meno di 36 mg (da confrontare con i 900 che aveva adsorbito),
ma ciò che più conta è che la concentrazione in soluzione non si alza, bensì si abbassa, con il nuovo equilibrio, da 1 mg/L a 0,86 mg/L (da notare che se si fosse provveduto a rimuovere dalla vasca il carbone attivo prima del cambio si sarebbe ottenuto dopo il cambio un valore di 0,5 mg/L che è in effetti abbastanza minore di 0,86 mg/L). Tutto questo senza tenere conto di eventuali fenomeni di isteresi, che, come si è visto, si manifestano con alcuni composti e che potrebbero limitare il rilascio del composto che era stato adsorbito.
Visti i dubbi,o quanto meno la non sicurezza,palesati dall'autore è veramente necessario,dire che il carbone rilascia??
http://www.acquaportal.it/_ARCHIVIO/ARTICOLI-2/Carbone-attivo/image003.jpg
Questa proiezione grafica,dimostra che all'aumentare del carbone vi è un decremento sempre maggiore della concentrazione,che tende allo 0.
Si ipotizza che variando la concentrazione dell'acqua(almeno usiamo termini comprensibili un pò per tutti) si altera un equilibrio, in virtù di questo ci sarebbe(n.d.r. condizionale voluto) questo rilascio.E' lecito pensare, che questo potrebbe accadere anche in vasche soggette a fenomeni di evaporazione abbastanza copiosi??
Se fosse sufficiente variare la concentrazione dell'acqua per far rilasciare quello che il carbone ha adsorbito a livello chimico,perche tanti stabilimenti usano solventi&co per rigenerarlo??Una mega piscina,qualche cambio d'acqua(magari continuo) e il gioco è fatto,o no?
Le ultime domande sono fatte più per logica, che per processi chimici.
Discorso lungo lo so, ma dato che il passaggio del tuo articolo rischia di generare un allarmismo,per me assolutamente infondato, credo che ogni distinguo e/o precisazione sia dovuta.
Sago1985
08-04-2009, 17:45
Avete assolutamente ragione! Infatti io ho precisato alla fine del discorso che osservando una linea di "prudenza" sembrerebbe più corretto rimuoverlo, propio perchè non so quali potrebbero essere i risultati alla lunga sulla salute dei pesci; che dipende in primis dalla sostanza da eliminare.. Sul fatto che parte (anche se minima) venga rilasciata non ho dubbi e per come la vedo io è confermata dai dati sperimentali, 0.86 Vs 0.5 indica che qualcosa ce li ha riportati in vasca quei 0.36 o no? All' autore non interessa del rilascio perchè la quantità di fenolo tende comunque a diminuire è per questo che il rilascio può essere trascurato dalla sue osservazioni. Resta evidente però che se si toglie il carbone prima del cambio il tempo in cui le sostanze restano in vasca diminuisce..
Non possimao dire che il carbone non rilasci parte delle sostanze che adsorbe,mi sembra palese.. Ora da qui a dire che facciano male non lo posso dire perchè non ho i dati per farlo,ma l'ho specificato ed è per quasto che ho consigliato prudenza..
L'articolo come hai probabilmente visto Tuko è stato fatto e pubblicato per il GAEM quindi ritengo abbastanza d'interesse anche per all'acquario medio..
Per quanto riguarda il rilascio eventualmente dovuto ad evaporazione dell'acqua credo (in via teorica) che non vi sia, anzi, delle 2 si dovrebbe avere uno spostamento nel senso dell'assorbimento. Se evapora l'acqua infatti la concentrazione in soluzione non diminuisce come in un cambio,ma aumenta (se assumiamo che la sostanza esaminata non sia volatile)..
In motivo per cui le industrie non effettuano dei semplici lavaggi del carbone risiede ne fatto che la quantità di sotanza che il carbone sottrae dalla soluzione è enorme se paragonata a quella che rilascia;Le industrie hanno bisogno di un grosso assorbimento,non gle ne importa nulla dei milligrammi che si staccano con i lavaggi.. Loro possono certamente considerare nullo ai loro fini il rilascio del carbone.
In ogni caso non è certo mia intenzione creare allarmismo.. :-) Dico solamente che in assenza di una certezza pechè non portare prudenza? Dopotutto anche alcune case produttrici di carbone attivo per uso acquariofilo (vd. Askoll) specificano di rimuovere il prodotto dopo l'uso per evitare il rilascio delle sostanze adsorbite..
:-)
Sago1985
08-04-2009, 17:45
Avete assolutamente ragione! Infatti io ho precisato alla fine del discorso che osservando una linea di "prudenza" sembrerebbe più corretto rimuoverlo, propio perchè non so quali potrebbero essere i risultati alla lunga sulla salute dei pesci; che dipende in primis dalla sostanza da eliminare.. Sul fatto che parte (anche se minima) venga rilasciata non ho dubbi e per come la vedo io è confermata dai dati sperimentali, 0.86 Vs 0.5 indica che qualcosa ce li ha riportati in vasca quei 0.36 o no? All' autore non interessa del rilascio perchè la quantità di fenolo tende comunque a diminuire è per questo che il rilascio può essere trascurato dalla sue osservazioni. Resta evidente però che se si toglie il carbone prima del cambio il tempo in cui le sostanze restano in vasca diminuisce..
Non possimao dire che il carbone non rilasci parte delle sostanze che adsorbe,mi sembra palese.. Ora da qui a dire che facciano male non lo posso dire perchè non ho i dati per farlo,ma l'ho specificato ed è per quasto che ho consigliato prudenza..
L'articolo come hai probabilmente visto Tuko è stato fatto e pubblicato per il GAEM quindi ritengo abbastanza d'interesse anche per all'acquario medio..
Per quanto riguarda il rilascio eventualmente dovuto ad evaporazione dell'acqua credo (in via teorica) che non vi sia, anzi, delle 2 si dovrebbe avere uno spostamento nel senso dell'assorbimento. Se evapora l'acqua infatti la concentrazione in soluzione non diminuisce come in un cambio,ma aumenta (se assumiamo che la sostanza esaminata non sia volatile)..
In motivo per cui le industrie non effettuano dei semplici lavaggi del carbone risiede ne fatto che la quantità di sotanza che il carbone sottrae dalla soluzione è enorme se paragonata a quella che rilascia;Le industrie hanno bisogno di un grosso assorbimento,non gle ne importa nulla dei milligrammi che si staccano con i lavaggi.. Loro possono certamente considerare nullo ai loro fini il rilascio del carbone.
In ogni caso non è certo mia intenzione creare allarmismo.. :-) Dico solamente che in assenza di una certezza pechè non portare prudenza? Dopotutto anche alcune case produttrici di carbone attivo per uso acquariofilo (vd. Askoll) specificano di rimuovere il prodotto dopo l'uso per evitare il rilascio delle sostanze adsorbite..
:-)
L'articolo da dove hai attinto, gran parte delle informazioni è datato 1999,ciò non toglie che resta un bel trattato con parecchi spunti di riflessione.Purtroppo però, manca del dettaglio(escluso riferimenti ,direi, basilari) sul come è stato condotto l'esperimento.
Dovrei ricercare la bibliografia allegata e vedere se si trova qualcosa li,ma sinceramente non ho voglia e non sarebbe di grande utilità.
Sappiamo però con certezza, che è stato fatto su vasca vuota,con acqua e ad una certa temperatura(mi sembra di non scorgere la titolazione del ph,ma mi sarà sfuggita).Ora, possiamo dire con sicurezza, che la stessa proiezione si avrebbe in una vasca popolata/arredata??Io dico di no.Pensiamo solo al fatto, che il carbone trattiene l'ammoniaca.Sappiamo benissimo quanto quest'ultima risulta essere importante nel ciclo dell'azoto, e nel relativo lavoro,e risultati, della flora batterica.Bisognerebbe anche tener conto dei legami chimici che quest'ultima crea/distrugge.Diciamo,generalizzando, una serie di variabili,non considerate in quella prova.
Un piccolo esempio che vede protagonista sempre l'ammoniaca.
Vasca da 50 litri avviata da qualche mese, ci metto un 1/2 kg di pesci tutti insieme .Uno dei primi elementi che inizierà a crescere(direi lievitare) è l'ammoniaca(ometto il discorso percentuale in funzione del ph).
Inserisco un etto di carboni attivi,ovviamente l'elemento interessato inizierà a scendere,fin quando il carbone non andrà in saturazione,dopo di che tornerà a salire.
Ora agli occhi di un profano sembrerebbe che il carbone stia rilasciando quello che ha trattenuto,ma sappiamo benissimo che non è cosi,in quanto se non rimuovo la causa(eccesso di pinnuti),l'effetto tornerà a riproporsi.
Questo era solo un banalissimo esempio, a cui molti utenti avrebbero dato come risposta:" devi togliere il carbone perche sta rilasciando quello che ha trattenuto, se non ci credi leggi qua http://www.acquaportal.it/_ARCHIVIO/ARTICOLI-2/carbone-attivo.asp "
Credimi quando parlo di allarmismo o di cattiva informazione,non lo faccio tanto per dire,ma semplicemente perche ho visto quanto ci mettono poco a girare le cose e quanto sia tremendamente complicato portare i dovuti correttivi.
L'articolo da dove hai attinto, gran parte delle informazioni è datato 1999,ciò non toglie che resta un bel trattato con parecchi spunti di riflessione.Purtroppo però, manca del dettaglio(escluso riferimenti ,direi, basilari) sul come è stato condotto l'esperimento.
Dovrei ricercare la bibliografia allegata e vedere se si trova qualcosa li,ma sinceramente non ho voglia e non sarebbe di grande utilità.
Sappiamo però con certezza, che è stato fatto su vasca vuota,con acqua e ad una certa temperatura(mi sembra di non scorgere la titolazione del ph,ma mi sarà sfuggita).Ora, possiamo dire con sicurezza, che la stessa proiezione si avrebbe in una vasca popolata/arredata??Io dico di no.Pensiamo solo al fatto, che il carbone trattiene l'ammoniaca.Sappiamo benissimo quanto quest'ultima risulta essere importante nel ciclo dell'azoto, e nel relativo lavoro,e risultati, della flora batterica.Bisognerebbe anche tener conto dei legami chimici che quest'ultima crea/distrugge.Diciamo,generalizzando, una serie di variabili,non considerate in quella prova.
Un piccolo esempio che vede protagonista sempre l'ammoniaca.
Vasca da 50 litri avviata da qualche mese, ci metto un 1/2 kg di pesci tutti insieme .Uno dei primi elementi che inizierà a crescere(direi lievitare) è l'ammoniaca(ometto il discorso percentuale in funzione del ph).
Inserisco un etto di carboni attivi,ovviamente l'elemento interessato inizierà a scendere,fin quando il carbone non andrà in saturazione,dopo di che tornerà a salire.
Ora agli occhi di un profano sembrerebbe che il carbone stia rilasciando quello che ha trattenuto,ma sappiamo benissimo che non è cosi,in quanto se non rimuovo la causa(eccesso di pinnuti),l'effetto tornerà a riproporsi.
Questo era solo un banalissimo esempio, a cui molti utenti avrebbero dato come risposta:" devi togliere il carbone perche sta rilasciando quello che ha trattenuto, se non ci credi leggi qua http://www.acquaportal.it/_ARCHIVIO/ARTICOLI-2/carbone-attivo.asp "
Credimi quando parlo di allarmismo o di cattiva informazione,non lo faccio tanto per dire,ma semplicemente perche ho visto quanto ci mettono poco a girare le cose e quanto sia tremendamente complicato portare i dovuti correttivi.
Sago1985
08-04-2009, 18:55
Ok, quindi pensi che possa essere travisato? Il tuo esempio è perfettamente chiaro! Se invece che fare chiarezza ci devono essere dei danni apporta pure le correzioni che ritieni giuste,non ho nessun problema! :-)) Ci mancherebbe!!! ;-)
Sago1985
08-04-2009, 18:55
Ok, quindi pensi che possa essere travisato? Il tuo esempio è perfettamente chiaro! Se invece che fare chiarezza ci devono essere dei danni apporta pure le correzioni che ritieni giuste,non ho nessun problema! :-)) Ci mancherebbe!!! ;-)
Paolo Piccinelli, rispondo al tuo quesito sulla "forza che deve superare"..
allora le reazioni chimiche sono caratterizzate da due famiglie di grandezze diciamo...
-una termodinamica
-l'altra cinetica
Sago1985, si riferisce al termodinamico è sfrutta il principio di Le Chateleier cioè che se un equilibrio chimico è perturbato esso tende ad opporsi a questo cambiamento..quindi il carbone tende a rilasciare le sostanze secondo un certo equilibrio...fin qua spero di essere stato chiaro
però:
c'è anche la cinetica che racchiude l'energia di cui tu parli...
la reazione per avvenire deve superare una certa barriera di potenziale..piu questa è alta è piu lei è lenta...
quindi è vero che il carbone tende a rilasciare però la reazione puo essere molto lenta e quindi è come se no ci fosse...
ammetto che non è un discorso semplice..
ho tolto i tuoi dubbi??
Paolo Piccinelli, rispondo al tuo quesito sulla "forza che deve superare"..
allora le reazioni chimiche sono caratterizzate da due famiglie di grandezze diciamo...
-una termodinamica
-l'altra cinetica
Sago1985, si riferisce al termodinamico è sfrutta il principio di Le Chateleier cioè che se un equilibrio chimico è perturbato esso tende ad opporsi a questo cambiamento..quindi il carbone tende a rilasciare le sostanze secondo un certo equilibrio...fin qua spero di essere stato chiaro
però:
c'è anche la cinetica che racchiude l'energia di cui tu parli...
la reazione per avvenire deve superare una certa barriera di potenziale..piu questa è alta è piu lei è lenta...
quindi è vero che il carbone tende a rilasciare però la reazione puo essere molto lenta e quindi è come se no ci fosse...
ammetto che non è un discorso semplice..
ho tolto i tuoi dubbi??
Sago1985
08-04-2009, 19:20
Mi ero scordato di risponderti Paolo scusa.. Grazie Goose..
Sago1985
08-04-2009, 19:20
Mi ero scordato di risponderti Paolo scusa.. Grazie Goose..
prego sago..te hai capito il mio messaggio?
prego sago..te hai capito il mio messaggio?
Sago1985
08-04-2009, 19:28
Certamente.. anche la seconda parte.. che cmq dovrebbe valere per reazioni non all'equilibrio giusto?
Sago1985
08-04-2009, 19:28
Certamente.. anche la seconda parte.. che cmq dovrebbe valere per reazioni non all'equilibrio giusto?
non proprio...diciamo che in prima approssimazione è cosi
infatti te cambiando l'acqua turbi l'equilibrio e quindi questo discorso vale..
ripeto in linea teorica lui rilascia però bisogna vedere la velocità della reazione...potrei provare a vedere se trovo qualcosa da me in facolta(se non siè capito faccio chimica #22 ) ma non assicuro niente..
comunque il discorso sulla velocità va fatto anche per reazioni competitive all'equilibrio..ma questo discorso esula ed è decisamente complicato(l'ho capito solo al terzo anno)
non proprio...diciamo che in prima approssimazione è cosi
infatti te cambiando l'acqua turbi l'equilibrio e quindi questo discorso vale..
ripeto in linea teorica lui rilascia però bisogna vedere la velocità della reazione...potrei provare a vedere se trovo qualcosa da me in facolta(se non siè capito faccio chimica #22 ) ma non assicuro niente..
comunque il discorso sulla velocità va fatto anche per reazioni competitive all'equilibrio..ma questo discorso esula ed è decisamente complicato(l'ho capito solo al terzo anno)
Sago1985
08-04-2009, 19:43
L'ho immaginato dalla frase di Lavoisier :-D Io medicina.. ma un pò di chimica la mastico.. :-)
Sago1985
08-04-2009, 19:43
L'ho immaginato dalla frase di Lavoisier :-D Io medicina.. ma un pò di chimica la mastico.. :-)
Sago ripeto il mio pensiero,sperando di risultare più chiaro.
Questa discussione,come altre sviluppate in questa sezione, sta andando verso un confronto che sa più di esame di scuola,che di un qualcosa inerente alla vita di un'acquario.
Qua non si cerca di avere per forza ragione,portando acqua al proprio mulino formule e principi,semplicemente si cerca di dare delle spiegazioni,ma sempre rapportato al sistema vasca.
In funzione di quello che ho scritto, siamo tutti d'accordo che finchè il carbone non va in saturazione,non rilascia una benamata favazza???
Siamo d'accordo che -in funzione di quella prova,quindi- in presenza di determinate condizioni, il carbone una volta saturo, potrebbe rilasciare una parte infinitesimale di quello che ha trattenuto??Dato che risposta,per ovvie ragioni, non può essere diversa dal si,vi chiedo se la percentuale dell'acqua cambiata fosse minore di quella prevista,il discorso cambierebbe? se la temperatura non fosse costante,quindi più bassa o più alta(in vasca le escursioni termiche sono nell'ordine quotidiano)-ricordo che la prova è stata condotta con temp a 25°- come cambierebbero i rilevamenti???
Sago1985, si riferisce al termodinamico è sfrutta il principio di Le Chateleier cioè che se un equilibrio chimico è perturbato esso tende ad opporsi a questo cambiamento..quindi il carbone tende a rilasciare le sostanze secondo un certo equilibrio...fin qua spero di essere stato chiaro
Dato che su questo principio,sono basati i forni centrifughi che guarda caso è uno dei metodi per rigenerare il carbone,tu ce la vedi una vasca ad un migliaio di gradi che gira come una trottola ??
Goose capisco che tu voglia dimostrare di sapere,ma in questo modo generi ulteriore confusione(sago ha ottimamente compreso quello che voglio dire), e credimi se ti dico che leggendoti mi ricordi qualcuno. In tal senso se vuoi vedere come sarai tra 20 anni, leggiti gli interventi di Fappio, perche sei i "binari" son quelli,però dalla tua hai che non usi il copia e incolla ;-) ;-)
P.S scusate se alcuni passaggi del mio scritto possono risultare "decisi" .
Sago ripeto il mio pensiero,sperando di risultare più chiaro.
Questa discussione,come altre sviluppate in questa sezione, sta andando verso un confronto che sa più di esame di scuola,che di un qualcosa inerente alla vita di un'acquario.
Qua non si cerca di avere per forza ragione,portando acqua al proprio mulino formule e principi,semplicemente si cerca di dare delle spiegazioni,ma sempre rapportato al sistema vasca.
In funzione di quello che ho scritto, siamo tutti d'accordo che finchè il carbone non va in saturazione,non rilascia una benamata favazza???
Siamo d'accordo che -in funzione di quella prova,quindi- in presenza di determinate condizioni, il carbone una volta saturo, potrebbe rilasciare una parte infinitesimale di quello che ha trattenuto??Dato che risposta,per ovvie ragioni, non può essere diversa dal si,vi chiedo se la percentuale dell'acqua cambiata fosse minore di quella prevista,il discorso cambierebbe? se la temperatura non fosse costante,quindi più bassa o più alta(in vasca le escursioni termiche sono nell'ordine quotidiano)-ricordo che la prova è stata condotta con temp a 25°- come cambierebbero i rilevamenti???
Sago1985, si riferisce al termodinamico è sfrutta il principio di Le Chateleier cioè che se un equilibrio chimico è perturbato esso tende ad opporsi a questo cambiamento..quindi il carbone tende a rilasciare le sostanze secondo un certo equilibrio...fin qua spero di essere stato chiaro
Dato che su questo principio,sono basati i forni centrifughi che guarda caso è uno dei metodi per rigenerare il carbone,tu ce la vedi una vasca ad un migliaio di gradi che gira come una trottola ??
Goose capisco che tu voglia dimostrare di sapere,ma in questo modo generi ulteriore confusione(sago ha ottimamente compreso quello che voglio dire), e credimi se ti dico che leggendoti mi ricordi qualcuno. In tal senso se vuoi vedere come sarai tra 20 anni, leggiti gli interventi di Fappio, perche sei i "binari" son quelli,però dalla tua hai che non usi il copia e incolla ;-) ;-)
P.S scusate se alcuni passaggi del mio scritto possono risultare "decisi" .
Sago1985
09-04-2009, 11:21
no,no Tuko hai ragione, il tuo esempio di prima mi ha fatto capire che potrebbero insorgere delle incomprensioni più dannose che altro,quindi correggi pure! Non volevo avere ragione per forza! :-)) La mia nell'articolo era solo una precisazione "accademica" non ho pensato a quello che poteva erroneamente passare..
Sago1985
09-04-2009, 11:21
no,no Tuko hai ragione, il tuo esempio di prima mi ha fatto capire che potrebbero insorgere delle incomprensioni più dannose che altro,quindi correggi pure! Non volevo avere ragione per forza! :-)) La mia nell'articolo era solo una precisazione "accademica" non ho pensato a quello che poteva erroneamente passare..
TuKo, io non volevo far vedere che so...
che cosa ci guadagnerei??... :-D :-D ...
ho solo risposto a paolo che ribadiva che secondo lui ci deve essere una forza da superare...
infatti ho poi detto che in teoria il carbone dovrebbe rilasciare...ma in pratica non lo fa...
io sono il primo a dire che il sistema acquario sia un colossale casino per la chimica..
e che in alcuni casi meglio lasciare perdere la teoria ed affidarsi alla pratica che si fa prima e non ci si fa un sacco di seghe mentali...
io non ho per niente accennato all'articolo di sago ma ho solo risposto cosi a quello che dicevate...
e comunque prima sono diventato acquariofilo e poi dopo chimico... #17 #17
ps: grazie di aver sottolineato che non uso il copia incolla ;-) ;-)
TuKo, io non volevo far vedere che so...
che cosa ci guadagnerei??... :-D :-D ...
ho solo risposto a paolo che ribadiva che secondo lui ci deve essere una forza da superare...
infatti ho poi detto che in teoria il carbone dovrebbe rilasciare...ma in pratica non lo fa...
io sono il primo a dire che il sistema acquario sia un colossale casino per la chimica..
e che in alcuni casi meglio lasciare perdere la teoria ed affidarsi alla pratica che si fa prima e non ci si fa un sacco di seghe mentali...
io non ho per niente accennato all'articolo di sago ma ho solo risposto cosi a quello che dicevate...
e comunque prima sono diventato acquariofilo e poi dopo chimico... #17 #17
ps: grazie di aver sottolineato che non uso il copia incolla ;-) ;-)
Sago1985
09-04-2009, 17:55
Ho fatto togliere la parte che poteva creare confusione ed errori.. ;-)
Sago1985
09-04-2009, 17:55
Ho fatto togliere la parte che poteva creare confusione ed errori.. ;-)
#25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25
A te va il mio,per quanto possa contare, personale ringraziamento.
#25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25
A te va il mio,per quanto possa contare, personale ringraziamento.
scriptors
10-04-2009, 14:16
Sarebbe interessante avere una tabella delle tipologie di elementi adsorbiti dal carbone diversificata per velocità di adsorbimento.
Ad esempio (prendo due elementi a casaccio (il secondo viene sicuramente adsorbito dal carbone, già testato ;-)):
ho troppo RAME in vasca, che voglio eliminare, ma ho anche tanto EDDHA che mi colora l'acqua di rosso.
Ora se sono cosciente che il carbone adsorbe più velocemente l'EDDHA so che difficilmente riuscirò a eliminare anche il RAME e/o dovrò fare un secondo trattamente quando l'EDDHA sarà stato ridotto di parecchio.
Spero di essermi spiegato e che sia una cosa fattibile #12 ;-)
scriptors
10-04-2009, 14:16
Sarebbe interessante avere una tabella delle tipologie di elementi adsorbiti dal carbone diversificata per velocità di adsorbimento.
Ad esempio (prendo due elementi a casaccio (il secondo viene sicuramente adsorbito dal carbone, già testato ;-)):
ho troppo RAME in vasca, che voglio eliminare, ma ho anche tanto EDDHA che mi colora l'acqua di rosso.
Ora se sono cosciente che il carbone adsorbe più velocemente l'EDDHA so che difficilmente riuscirò a eliminare anche il RAME e/o dovrò fare un secondo trattamente quando l'EDDHA sarà stato ridotto di parecchio.
Spero di essermi spiegato e che sia una cosa fattibile #12 ;-)
Sago1985
10-04-2009, 14:23
Ma dai, figuriamoci Tuko! Il fine ultimo è non far commettere errori a chi legge e a questo si possono sacrificare delle "finesse" accademiche! ;-)
scriptors, Mi informerò per vedere se esistono.. ;-)
Sago1985
10-04-2009, 14:23
Ma dai, figuriamoci Tuko! Il fine ultimo è non far commettere errori a chi legge e a questo si possono sacrificare delle "finesse" accademiche! ;-)
scriptors, Mi informerò per vedere se esistono.. ;-)
Sarebbe interessante avere una tabella delle tipologie di elementi adsorbiti dal carbone diversificata per velocità di adsorbimento.
Ad esempio (prendo due elementi a casaccio (il secondo viene sicuramente adsorbito dal carbone, già testato ;-)):
ho troppo RAME in vasca, che voglio eliminare, ma ho anche tanto EDDHA che mi colora l'acqua di rosso.
Ora se sono cosciente che il carbone adsorbe più velocemente l'EDDHA so che difficilmente riuscirò a eliminare anche il RAME e/o dovrò fare un secondo trattamente quando l'EDDHA sarà stato ridotto di parecchio.
Spero di essermi spiegato e che sia una cosa fattibile #12 ;-)
Luigi ma il colore rossiccio non è derivato da tipo di agente chelante,almeno credo, ma da quello che ha chelato,in questo caso dal ferro, e da qua andiamo a parare alla forma ferrosa.Quindi il target da rimuovere non sarà l'agente,ma il ferro.
Almeno andando per logica. -28d# -28d#
Sarebbe interessante avere una tabella delle tipologie di elementi adsorbiti dal carbone diversificata per velocità di adsorbimento.
Ad esempio (prendo due elementi a casaccio (il secondo viene sicuramente adsorbito dal carbone, già testato ;-)):
ho troppo RAME in vasca, che voglio eliminare, ma ho anche tanto EDDHA che mi colora l'acqua di rosso.
Ora se sono cosciente che il carbone adsorbe più velocemente l'EDDHA so che difficilmente riuscirò a eliminare anche il RAME e/o dovrò fare un secondo trattamente quando l'EDDHA sarà stato ridotto di parecchio.
Spero di essermi spiegato e che sia una cosa fattibile #12 ;-)
Luigi ma il colore rossiccio non è derivato da tipo di agente chelante,almeno credo, ma da quello che ha chelato,in questo caso dal ferro, e da qua andiamo a parare alla forma ferrosa.Quindi il target da rimuovere non sarà l'agente,ma il ferro.
Almeno andando per logica. -28d# -28d#
scriptors
10-04-2009, 15:47
#24 non ho fatto studi a riguardo ma, l'aumento progressivo della colorazione rossiccia dell'acqua, utilizzando ferro chelato con EDDHA ho letto, da molte fonti, che deriva dal tipo di chelante e non dal ferro ... infatti il ferro chelato con DTPA o EDTPA (sicuramente faccio una magra figura se qualche chimico legge, ma non ricordo adesso le sigle precise dei chelanti) non colora l'acqua ;-)
scriptors
10-04-2009, 15:47
#24 non ho fatto studi a riguardo ma, l'aumento progressivo della colorazione rossiccia dell'acqua, utilizzando ferro chelato con EDDHA ho letto, da molte fonti, che deriva dal tipo di chelante e non dal ferro ... infatti il ferro chelato con DTPA o EDTPA (sicuramente faccio una magra figura se qualche chimico legge, ma non ricordo adesso le sigle precise dei chelanti) non colora l'acqua ;-)
Non è detto.
Gli agenti chelanti hanno la loro stabilità,entro un certo range di ph.
Non hai mai letto topic di gente che ha fatto il fertilizzante in casa, e usando il tipo di ferro errato, si è ritrovato la vasca a mo di tramonto di mezza estate?
EDTA ;-) ;-)
Non è detto.
Gli agenti chelanti hanno la loro stabilità,entro un certo range di ph.
Non hai mai letto topic di gente che ha fatto il fertilizzante in casa, e usando il tipo di ferro errato, si è ritrovato la vasca a mo di tramonto di mezza estate?
EDTA ;-) ;-)
scriptors
10-04-2009, 16:38
Ovviamente bisogna usare i chelanti con cognizione di causa ;-)
Io posso solo dire che per ben due volte ho voluto utilizzare un po del ferro chelato con EDDHA (acquistato tempo fa), ottimo apporto di Ferro ed ottimo chelante #36# , ma inevitabilmente l'acqua cominciava a colorarsi sempre più di rosso (ci vuole qualche mese ma l'effetto è garantito)
Usando ferro JBL questo non succede anche se arrivo a 0,8mg/l di Fe (ho fatto delle prove esagerando appositamente senza nessun problema e PH 6,4 di media), purtroppo non riesco a trovare Ferro chelato con EDTA (grazie) da nessuna parte sotto casa.
Per pulire un po la vasca dall'EDDHA ho fatto un giro di carbone e l'acqua è quasi ritornata trasparente (mi stavo facendo le paranoie sulla luce che arrivava alle piante con l'acqua che sembrava vino bianco :-D )
ps. con l'acqua rossiccia il Ferro in vasca arrivava anche a zero ;-) (potrei quindi confermare che la colorazione è data dal chelante (o da qualche reazione ad esso collegata) e non dal Ferro, poi se qualcuno mi smentisce argomentando sono sempre pronto a cambiare idea)
scriptors
10-04-2009, 16:38
Ovviamente bisogna usare i chelanti con cognizione di causa ;-)
Io posso solo dire che per ben due volte ho voluto utilizzare un po del ferro chelato con EDDHA (acquistato tempo fa), ottimo apporto di Ferro ed ottimo chelante #36# , ma inevitabilmente l'acqua cominciava a colorarsi sempre più di rosso (ci vuole qualche mese ma l'effetto è garantito)
Usando ferro JBL questo non succede anche se arrivo a 0,8mg/l di Fe (ho fatto delle prove esagerando appositamente senza nessun problema e PH 6,4 di media), purtroppo non riesco a trovare Ferro chelato con EDTA (grazie) da nessuna parte sotto casa.
Per pulire un po la vasca dall'EDDHA ho fatto un giro di carbone e l'acqua è quasi ritornata trasparente (mi stavo facendo le paranoie sulla luce che arrivava alle piante con l'acqua che sembrava vino bianco :-D )
ps. con l'acqua rossiccia il Ferro in vasca arrivava anche a zero ;-) (potrei quindi confermare che la colorazione è data dal chelante (o da qualche reazione ad esso collegata) e non dal Ferro, poi se qualcuno mi smentisce argomentando sono sempre pronto a cambiare idea)
Eccola la, mettiamoci comodi ;-)
Allora non essendo padrone della materia non userò ovviamente formule per spiegare quello che so e che associo alla logica,quindi saranno per lo più concetti che cercherò di dargli un filo di discussione.
Da quello che so l'agente chelante instaura un processo atto ad unire molecola organica denominata ligaqualchecosa che ora non ricordo, ed uno ione minerale in due, o più punti, in modo che si formi una struttura stabile, circolare.
Ora i chelanti possono essere di natura sintetica(coem quelli di cui stiamo parlando) che naturali(Emoglobina,clorofilla,ect..ect..).
Ora fatta questa premessa, teniamo presente che il ferro chelato ha una sua stabilità,come gia detto, entro un determinato range di ph,ma anche la luce porta ad un degrado.In virtù di questo, forme ferrose come Fe-EDDHMA, Fe-EDDHSA e Fe-EDDHA risultano essere particolarmente fotosensibili e da quai il degrado(nel tuo caso penso che sia stato proprio questo il problema del "tendente al rosso"),mentre forme ferrose Fe-DTPA, Fe-EDTA e Fe-HEDTA, "sentono" meno questo tipo di problema.Nel contempo,a dover di cronaca, i primi risultano essere più stabili a ph alcalini.
Ora in funzione di quanto scritto in un plantacqaurio fortemente illuminato con ph tendente all'acido, quale ferro chelato useresti??
Ecco perche mi sono permesso di dire che il colore è dettato più dall'lemento che dall'agente chelante.
Eccola la, mettiamoci comodi ;-)
Allora non essendo padrone della materia non userò ovviamente formule per spiegare quello che so e che associo alla logica,quindi saranno per lo più concetti che cercherò di dargli un filo di discussione.
Da quello che so l'agente chelante instaura un processo atto ad unire molecola organica denominata ligaqualchecosa che ora non ricordo, ed uno ione minerale in due, o più punti, in modo che si formi una struttura stabile, circolare.
Ora i chelanti possono essere di natura sintetica(coem quelli di cui stiamo parlando) che naturali(Emoglobina,clorofilla,ect..ect..).
Ora fatta questa premessa, teniamo presente che il ferro chelato ha una sua stabilità,come gia detto, entro un determinato range di ph,ma anche la luce porta ad un degrado.In virtù di questo, forme ferrose come Fe-EDDHMA, Fe-EDDHSA e Fe-EDDHA risultano essere particolarmente fotosensibili e da quai il degrado(nel tuo caso penso che sia stato proprio questo il problema del "tendente al rosso"),mentre forme ferrose Fe-DTPA, Fe-EDTA e Fe-HEDTA, "sentono" meno questo tipo di problema.Nel contempo,a dover di cronaca, i primi risultano essere più stabili a ph alcalini.
Ora in funzione di quanto scritto in un plantacqaurio fortemente illuminato con ph tendente all'acido, quale ferro chelato useresti??
Ecco perche mi sono permesso di dire che il colore è dettato più dall'lemento che dall'agente chelante.
se ne avete voglia guardate questo
http://www.aquagarden.it/articoli/28_chelato.asp
c'e scritto ad esempio che l'eddha colora in effetti l'acqua...
poi per dovere di cronana è giustissimo quello che hai detto sui complessi e sulla loro stabilità #25 ...vale però solo per quelli specifici con il ferro..
con altri metalli non vale piu #25
se ne avete voglia guardate questo
http://www.aquagarden.it/articoli/28_chelato.asp
c'e scritto ad esempio che l'eddha colora in effetti l'acqua...
poi per dovere di cronana è giustissimo quello che hai detto sui complessi e sulla loro stabilità #25 ...vale però solo per quelli specifici con il ferro..
con altri metalli non vale piu #25
scriptors
10-04-2009, 19:15
In effetti la mia 'fonte' è quella ;-)
Purtroppo, chimica a prescindere - forse a causa della degradazione del chelante, che gli fa assumere quella colorazione, più che delle molecole di ferro contenute #24, non posso fare altro che confermare che:
... sono molto più efficienti nel legare il ferro ma hanno una spiacevole caratteristica che ne impedisce, di fatto, l’uso in acquario, colorano l’acqua di un delizioso quanto indesiderato rosso mattone.
per quanto testato di persona (testardamente e per due volte di seguito) #23
scriptors
10-04-2009, 19:15
In effetti la mia 'fonte' è quella ;-)
Purtroppo, chimica a prescindere - forse a causa della degradazione del chelante, che gli fa assumere quella colorazione, più che delle molecole di ferro contenute #24, non posso fare altro che confermare che:
... sono molto più efficienti nel legare il ferro ma hanno una spiacevole caratteristica che ne impedisce, di fatto, l’uso in acquario, colorano l’acqua di un delizioso quanto indesiderato rosso mattone.
per quanto testato di persona (testardamente e per due volte di seguito) #23
Sarà, ma di quel che mi ricordo, nei 2 anni che ho fatto di chimica,gli agenti chelanti non erano nient'altro che una polverina bianca(tipo sali).Mandandoli in soluzione acquosa,non mi sembrano che la colorassero.Cioè se vado a vedere le loro formule chimiche,non mi sembra di sorgere elementi che possano portare a questo tipo di problemi.Altresi lo trovo del tutto normale se quello che hanno chelato è ferro.Se fosse stato rame,sicuramente l'acqua avrebbe avuto una colorazione tendente al verde.
Sarà, ma di quel che mi ricordo, nei 2 anni che ho fatto di chimica,gli agenti chelanti non erano nient'altro che una polverina bianca(tipo sali).Mandandoli in soluzione acquosa,non mi sembrano che la colorassero.Cioè se vado a vedere le loro formule chimiche,non mi sembra di sorgere elementi che possano portare a questo tipo di problemi.Altresi lo trovo del tutto normale se quello che hanno chelato è ferro.Se fosse stato rame,sicuramente l'acqua avrebbe avuto una colorazione tendente al verde.
si data la colorazione marrone potrebbe essere dovuto a quello che chela...
anche se guardando la formula dell'eddha un po di dubbio mi rimane...
si data la colorazione marrone potrebbe essere dovuto a quello che chela...
anche se guardando la formula dell'eddha un po di dubbio mi rimane...
scriptors
13-04-2009, 15:48
Se risolvete la questione fatemi sapere che ho una bella curiosità, di certo, misurando il ferro in vasca, anche con acqua bella 'rossiccia' i ferro viene utilizzato dalle piante fino a diventare 0mg/l (test JBL)
Ammesso che, ossidandosi il chelante, cambi forma dovrebbe precipitare (il ferro) e quindi il colore dovrebbe tendere a sparire dopo un po ... invece è molto persistente
Secondo me il chelante ossidandosi passa da 'trasparente/bianco' ad 'opaco/marroncino' e quindi diventa 'visibile' in vasca dandone la tipica colorazione #24
scriptors
13-04-2009, 15:48
Se risolvete la questione fatemi sapere che ho una bella curiosità, di certo, misurando il ferro in vasca, anche con acqua bella 'rossiccia' i ferro viene utilizzato dalle piante fino a diventare 0mg/l (test JBL)
Ammesso che, ossidandosi il chelante, cambi forma dovrebbe precipitare (il ferro) e quindi il colore dovrebbe tendere a sparire dopo un po ... invece è molto persistente
Secondo me il chelante ossidandosi passa da 'trasparente/bianco' ad 'opaco/marroncino' e quindi diventa 'visibile' in vasca dandone la tipica colorazione #24
scriptors, il chelante quando complessa qualcosa non so ossida ma si lega semplicemente...
la colorazione bruna puo essere data dal chelante stesso...non tutti infatti sono incolori..vedendo la formula dell'eddha secondo me potrebbe avere colore anche se non legato..
scriptors, il chelante quando complessa qualcosa non so ossida ma si lega semplicemente...
la colorazione bruna puo essere data dal chelante stesso...non tutti infatti sono incolori..vedendo la formula dell'eddha secondo me potrebbe avere colore anche se non legato..
Paolo Piccinelli
14-04-2009, 08:19
scriptors, non so che ci sia dentro, ma nei fertilizzanti ELOS a base di ferro vedo che il fase 1 è verde e l'extra 1 è rosso sangue.
Sulle piante rosse il primo sviluppa un bel rosso vermiglio, il secondo un rosso mattone... una volta luciano p. mi aveva scritto sotto che forma il ferro era contenuto nei due prodotti... ma non trovo più la discussione (era sul forum ELOS) -04
La colorazione della sostanza varia in base al composto ed alla struttura fisica della molecola che contiene il ferro, questo lo so per certo :-)
Paolo Piccinelli
14-04-2009, 08:19
scriptors, non so che ci sia dentro, ma nei fertilizzanti ELOS a base di ferro vedo che il fase 1 è verde e l'extra 1 è rosso sangue.
Sulle piante rosse il primo sviluppa un bel rosso vermiglio, il secondo un rosso mattone... una volta luciano p. mi aveva scritto sotto che forma il ferro era contenuto nei due prodotti... ma non trovo più la discussione (era sul forum ELOS) -04
La colorazione della sostanza varia in base al composto ed alla struttura fisica della molecola che contiene il ferro, questo lo so per certo :-)
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