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condormannaro
17-09-2008, 00:01
Aggiornamento situazione cites.

Il 3 settembre scorso è entrato in vigore il Regolamento Comunitario n.811/08 che sospende l'importazione nell'Unione dei seguenti animali, dai seguenti paesi (riporto solo quelli di nostro interesse):

- Hippocampus kuda proveniente dall’Indonesia e dal Vietnam,
- Tridacna gigas e Heliopora coerulea provenienti dalle Isole Salomone,
- Tridacna derasa proveniente dal Vietnam; Tridacna rosewateri proveniente dal Mozambico,
- Plerogyra simplex, Hydnophora rigida, Blastomussa wellsi e Trachyphyllia geoffroyi provenienti dalle isole Figi,
- Plerogyra sinuosa, Favites halicora, Acanthastrea spp., Canarina lacrymalis e Scolymia vitiensis provenienti dall’isola di Tonga,

Saluti

Perry
17-09-2008, 00:04
#25
Bravo Roberto..questi aggiornamenti sono molto interessanti, per fare in modo di non essere "abbindolati" da venditori senza scrupoli (leggasi "ma sì, non è vietata, figurati" ecc ecc)

condormannaro
17-09-2008, 00:09
#25
Bravo Roberto..questi aggiornamenti sono molto interessanti, per fare in modo di non essere "abbindolati" da venditori senza scrupoli (leggasi "ma sì, non è vietata, figurati" ecc ecc)

Grazie Perry,

spero possa in effetti tornare utile :-)

Prima o poi (spero più prima che poi) riuscirò a mettermi una giornata a scrivere l'articolo guida sul Cites che mi era stato richiesto da Marco, in modo che possa essere pubblicato sul sito.

A presto

Alessandro Falco
17-09-2008, 01:21
Esempio...

tra un mese:


su suddette specie bisogna sempre richiedere il cites o basta accertarsi dell avvenuta registrazione?

condormannaro
17-09-2008, 07:15
su suddette specie bisogna sempre richiedere il cites o basta accertarsi dell avvenuta registrazione?

L'appassionato scrupoloso pretende dal negoziante un documento in cui si dichiari che l'animale acquistato è in regola con la normativa cites, e che indichi il numero del certificato.

L'appassionato meno scrupoloso pretende dal negoziante lo scontrino fiscale che indichi il nome della specie (o almeno del genere). Lo scontrino infatti costituisce prova dell'acquisto presso un determinato negozio, e ad un eventuale controllo può e deve bastare, visto che in Italia non esiste una norma che imponga l'obbligo all'acquirente di farsi consegnare una specifica documentazione (che se però si ottiene può evitare una serie di problemi con addetti magari cavillosi e spesso ignoranti)

L'appassionato poco scrupoloso se ne frega, compra e porta a casa.

L'appassionato disonesto acquista consapevolmente animali di importazione illegale.

Il delinquente chiede al negoziante di procurargli animali vietati, per poi comprarli e magari rivenderli.

Quanto sopra vale per tutti i coralli duri, comprese le roccie vive e, come ho scritto prima, anche per i cavallucci marini specie Kuda che provengono da alcuni specifici paesi.

A presto

Rive Gauche
17-09-2008, 11:14
Sempre puntuale e preciso... bravo Roby. #25 #25
Il problema se mai è vedere quanti negozianti ci rilasceranno il famoso "pezzo di carta". #24 -28d#

IVANO
17-09-2008, 11:50
condormannaro, deduco che lo scambio tra noi appassionati non sia coperto da Cites in quanto sono animali già importati e perciò non pescati in occasione della vendita?

sliderburn
17-09-2008, 11:53
Presumo che le talee provenienti da acquari casalinghi non rientrino nel cites in quanto allevati direttamente in acquario e quindi non importati. Ma non conosco a fondo la normativa, dal punto di vista logico dovrebbe essere cosi.

Marco AP
17-09-2008, 12:09
Presumo che le talee provenienti da acquari casalinghi non rientrino nel cites in quanto allevati direttamente in acquario e quindi non importati. Ma non conosco a fondo la normativa, dal punto di vista logico dovrebbe essere cosi.

Non è proprio così. Dipende se quella talea la regali, la scambi o la vendi; se la regali, non serve nulla, se invece la scambi o la vendi, la devi registrare in un apposito registro personale che puoi prelevare gratuitamente presso la forestale.
Ciao ;-)

condormannaro
17-09-2008, 14:15
agente25, purtroppo non è così, come ben spiegato da Marco.

I coralli duri, di qualunque provenienza, vivi o morti, allevati o meno, e le loro talee, in caso di vendita o cessione a qualsiasi titolo, devono essere segnati sugli appositi registri. Solo la cessione a titolo gratuito, cioè il regalarli, non impone il rispetto di particolari formalità.

In caso di controllo di qualunque Autorità nelle nostre abitazioni, sarebbe bene disporre almeno degli scontrini, con i quali si attesta l'acquisto presso un negoziante.

Nonostante alcuni Uffici Cites affermino che l'utente dovrebbe avere un certificato con il numero Cites, è mia ferma convinzione, supportata da una discreta conoscenza della normativa, che tale obbligo non sia previsto nel nostro ordinamento.

Esiste l'onere, non l'obbligo, di attestare il legittimo acquisto, e secondo il mio parere, a ciò basta un documento, anche fiscale, che attesti l'avvenuta transazione con il tal negozio.

E' l'autorità amministrativa, sempre a mio parere, che per legge ha il compito istituzionale di vigilare sul rispetto delle norme.

Se io acquisto in un negozio pubblico, sulla pubblica via, posso legittimamente presumere che l'animale acquistato sia regolare (su internet la questione potrebbe essere leggermente diversa).

Se posso garantire che tale impostazione è fondata in punto di diritto, non posso garantire che sia condivisa dalla Forestale.

Un eventuale contenzioso ritengo vedrebbe agevolmente vincitore l'utente, ma dubito che si arrivi a tanto e comunque si tratterebbe, in ogni caso, di un notevole distrurbo per il privato.

Ne riparleremo.

A presto

GROSTIK
17-09-2008, 15:10
mi sa che alla fine devo fare come al lavoro registro carico e scarico per il CITES :-D :-D

pepa_90
17-09-2008, 15:28
scusate la domanda, ma se vado in un negozioe vuoi per dimenticanza vuoi per pirlaggine mi dimentico di richiedere il cites dopo aver acquistato un corallo mi possono multare? ok per lo scontrino, ma che io sappia sugli scontrini di solito c'è scritto REPARTO 2 e poi il prezzo in parte.....che si fa?

condormannaro
17-09-2008, 15:39
scusate la domanda, ma se vado in un negozioe vuoi per dimenticanza vuoi per pirlaggine mi dimentico di richiedere il cites dopo aver acquistato un corallo mi possono multare? ok per lo scontrino, ma che io sappia sugli scontrini di solito c'è scritto REPARTO 2 e poi il prezzo in parte.....che si fa?

Ripeto: l'importante è avere un documento, di qualunque tipo (dichiarazione del negoziante con numero cites, senza numero cites, scontrino fiscale con il nome della specie o del genere del pezzo acquistato) che consenta di provare l'acquisto presso un ben individuabile esercizio commerciale.

Se poi l'Autorità volesse creare problemi, ha gli strumenti per farlo, soprattutto grazie ad una normativa scritta da, dispiace dirlo, dei veri incompetenti (capita spesso, in ogni settore).

Resta il fatto che la buona fede, in concreto, viene spesso premiata. Se ti sei procurato un documento per attestare l'acquisto in un negozio, non credo avrai mai particolari problemi (sempre che non violi altre norme, come ad esempio metterti a vendere talee senza regolare registro).

A presto

Wurdy
17-09-2008, 17:26
condormannaro, Bravo roberto #25 #25 #25

A prescindere dalle diverse interpretazioni e comportamenti da tenere per essere legalmente e fiscalmente in ordine, credo che il vero appassionato , sapendo che certi animali sono entrati in una lista di animali dei quali è a rischio l'esistenza... dovrebbe astenersi dal comprarne o richiederne per evitare comunque il prelievo in natura...CITES o non CITES... IMHO

Grafic
17-09-2008, 19:33
io fino a questo inverno allevavo rettili.
se io ho un allevamento di iguana iguana, per la cui detenzione sono previste specifiche documentazioni cites, e ne regalo una ad un mio amico, questo mio amico è TENUTO ad avere i documenti necessari. altrimenti detiene illegalmente il suddetto animale. non cambia se me lo paga se lo scambio o meno.
tra l'altro, non vorrei dire una min*****a ma non è illegale vendere merce senza avere una particolare licenza? chiedo perche non so...

so che hanno arrestato 2 vecchietti in america che ospitavano in casa propria serate di scambisti/orgi non per l'attività in se, ma perche facevano pagare tipo 5 dollari l'ingresso per coprire le loro spese.
il principio credo sia il medesimo....ma ripeto.....questo non lo so #06

Alessandro Falco
17-09-2008, 19:36
Ma Mario...


di fronte alla legge..

500 litri zeppi di SPS...


e i cites ?


sono regali di amici... finisce qui la storia?


mi sembra un po' troppo facile :-(

condormannaro
17-09-2008, 21:51
io fino a questo inverno allevavo rettili.
se io ho un allevamento di iguana iguana, per la cui detenzione sono previste specifiche documentazioni cites, e ne regalo una ad un mio amico, questo mio amico è TENUTO ad avere i documenti necessari. altrimenti detiene illegalmente il suddetto animale. non cambia se me lo paga se lo scambio o meno.
tra l'altro, non vorrei dire una min*****a ma non è illegale vendere merce senza avere una particolare licenza? chiedo perche non so...

so che hanno arrestato 2 vecchietti in america che ospitavano in casa propria serate di scambisti/orgi non per l'attività in se, ma perche facevano pagare tipo 5 dollari l'ingresso per coprire le loro spese.
il principio credo sia il medesimo....ma ripeto.....questo non lo so #06

Le incombenze che gravano sugli allevatori variano molto a seconda che si tratti di specie in allegato A, oppure B (come tutti i coralli duri).

La specie iguana iguana, in base all'ultimo Regolamento in materia (318/08), è in allegato B.

Questo vuol dire, in base a quanto disposto dagli art.1 e 2 della legge 150/92, che la semplice detenzione, non finalizzata a scambio, commercio o quant'altro, non costituisce reato.

Naturalmente tale detenzione deve essere legale, il che vuol dire che occorre poter dimostrare la regolarità dell'acquisto.

Non mi risulta alcun obbligo relativo al possesso di una documentazione specifica, e ti sarei grato se volessi segnalarmi la fonte giuridica di tale imposizione, che, per carità, potrebbe anche essermi sfuggita.

Parlando di animali in allegato B, ovviamente grava sul proprietario l'obbligo di comunicare eventuali nuove nascite secondo il disposto dell'art.8 bis della legge 150/92.

Se parlassimo di allegato A, le norme sarebbero molto più restrittive (ad esempio obbligo di comunicare spostamenti ecc.)

A presto

Grafic
17-09-2008, 21:56
condormannaro, ti dico, sicuramente sei piu ferrato di me per quanto riguarda le specifiche legali ma ti assicuro che non ho mai comprato un iguana senza che il negoziante mi rilasciasse il relativo cites, stesso discorso per phyton regius, boa e compagnia bella.
altri rettili invece come la pogona vitticeps vengono tranquillamente venduti senza documento perche la legge non lo prevede.
ora, non so dirti ne che articolo dichiari questo ne tantomeno saprei dove controllare...
quello che so è che tra negozi e fiere in questi 5 anni questa è la mia esperienza...
tutto qua :-))

Federico Sibona
17-09-2008, 22:11
Forse mi è sfuggito qualche passaggio, ma se uno aveva comperato prima delle restrizioni e non ha documentazione perchè non era richiesta, in caso di ispezione cosa racconta?

condormannaro, sai che nella lista ci siano animali di acqua dolce?
Hai un link per visionare tale nuova regolamentazione?

condormannaro
17-09-2008, 22:18
condormannaro, ti dico, sicuramente sei piu ferrato di me per quanto riguarda le specifiche legali ma ti assicuro che non ho mai comprato un iguana senza che il negoziante mi rilasciasse il relativo cites, stesso discorso per phyton regius, boa e compagnia bella.
altri rettili invece come la pogona vitticeps vengono tranquillamente venduti senza documento perche la legge non lo prevede.
ora, non so dirti ne che articolo dichiari questo ne tantomeno saprei dove controllare...
quello che so è che tra negozi e fiere in questi 5 anni questa è la mia esperienza...
tutto qua :-))

Quanto ci scrivi è normale.

Cercherò di spiegarlo, riportando i dati legali e fornendo una mia interpretazione.

Come ho scritto più volte, la normativa che rende operativa la Convenzione di Washinghton in Italia, sembra avere in mente solo il mondo dei rettili e dei mammiferi, e non delle altre classi.

La disciplina sui registri, emanata nel 2001 e 2002 con appositi decreti ministeriali, sembra ampiamente dimostrarlo.

I coralli sono animali che mal si adeguano ai rigidi schematismi applicabili ai rettili o ai mammiferi. I rettili ed i mammiferi non si possono taleare, e si possono riprodurre solo sessualmente.

I coralli sono altra cosa, e la differenza non viene quasi affrontata dalla normativa.

Il fatto che per un iguana o un boa, il venditore ti fornisse un documento, è normale e per fortuna molto diffuso nel settore rettili. In realtà tu in mano non hai mai avuto un Cites. Tu al massimo avrai avuto una dichiarazione del venditore ai fini Cites, cioè un pezzo di carta, da lui firmato, che riportava un numero di riferimento Cites, che è il numero del documento con cui quell'animale era stato regolarmente importato.

Nel campo dei coralli, giusto o sbagliato che sia, i negozianti sono meno attenti alla questione. Questo è un fatto.

Raramente ti forniscono tale dichiarazione. Che lo facciano perchè il settore si presta meno ai rigidi schematismi di cui sopra, o che lo facciano per altre ragioni, non è mio compito chiarirlo.

Per fortuna, dal punto di vista di noi appassionati, non mi risulta alcuna norma che imponga l'obbligo, quando compro un'acropora in un negozio, di farmi rilasciare una specifica dichiarazione.

Sono certamente tenuto a dimostrare la provenienza dell'animale, cosa che posso fare, con ogni probabilità, anche attraverso un documento fiscale o di altra natura, o addirittura, in un ipotetico procedimento, attraverso la testimonianza.

L'importante è dimostrare di aver acquistato presso un rivenditore autorizzato, e che è l'Amministrazione a dover controllare, non io.

Purtroppo la normativa è quello che è: mal scritta e probabilmente mal pensata.

Però è questa.

Siccome si presta ai piccoli abusi dell'autorità, e alle piccole furbate della gente, io suggerisco di tutelarsi da eventuali problemi, dai quali si uscirebbe comunque vittoriosi, attraverso una condotta scrupolosa.

Questa consiste nel richiedere ai negozianti una dichiarazione ai fini Cites che, seppur non dovuta, è comunque molto comodo avere, a fronte di eventuali controlli. In caso sia impossibile, è buona cosa tenere gli scontrini con sopra riportato il nome del genere o della specie dell'animale acquistato.

A presto

condormannaro
17-09-2008, 22:21
Forse mi è sfuggito qualche passaggio, ma se uno aveva comperato prima delle restrizioni e non ha documentazione perchè non era richiesta, in caso di ispezione cosa racconta?

condormannaro, sai che nella lista ci siano animali di acqua dolce?
Hai un link per visionare tale nuova regolamentazione?

Federico, le restrizioni ci sono da decenni, ed in caso di animali posseduti da prima, esiste una specifica disciplina transitoria che imponeva la denuncia degli animali posseduti entro novanta giorni.

Se vuoi visionare la lista completa ed aggiornata degli animali tutelati dalla Cites, la puoi trovare qui:

http://www.mincomes.it/cites/normativa/Reg318_08.pdf

Ciao

Federico Sibona
17-09-2008, 22:22
condormannaro, grazie ;-)

Grafic
17-09-2008, 22:25
si i documenti che avevo io erano fogli stampati con nome scientifico dell'animale, provenienza, data di importazione e approssimativa data di nascita....purtroppo non avendo piu rettili non ho neanche i documenti e non so dire di piu...beh in caso questi fogli non fossero sufficienti sono felice di non averne piu bisogno! -97c
PS condormannaro super-informato! complimenti :-) #25
è sempre utile sapere queste cose....anche perche sono informazioni che, almeno io personalmente, non incontrerei normalmente nel mio girovagare per internet :-))

ale_nars
18-09-2008, 02:29
L'appassionato scrupoloso pretende dal negoziante un documento in cui si dichiari che l'animale acquistato è in regola con la normativa cites, e che indichi il numero del certificato.

il problema è che, come tu mi spiegasti a suo tempo, il venditore non è obbligato a rilasciarti nulla di più dello scontrino... quindi ,io appassionato, non saprò mai niente del mio invertebrato... #07 queste norme secondo me sono troppo imprecise e "aiutano" il commercio illegale... anche perchè,il cliente non puo controllare,e le autorità non controllano nessuno,se il mio negoziante fa una talea e me la vende...quella non è mai stata nei registri e nessuno lo saprà mai,stessa cosa per una selvatica senza cites.
Esempio pratico,il negoziante mi vende una acropora con CITES,io la porto a casa e lui non ha segnato niente,se gli arriva un'altra acropora uguale senza CITES,glielo passa ed ecco che con un cites si vende 2 acropore di cui una senza...se qualcuno mi controlla nel viaggio,lui puo smentire di avermela venduta...dovrebbe essere beccato mentre io esco...ma io non ho mai visto nessun appostamento... :-D

Rama
18-09-2008, 06:50
Il primo che rifiuterebbe una rosewatery o una acanthastrea alzi la mano...........

Utile, giustissimo da sapere, ma secondo me agli appassionati importa solo all'apparenza del fatto che una specie sia vietata o meno... il numero di catalaphyllie che si vedono nelle vasche penso sempre sia l'esempio più lampante... se uno vede un animale bello lo compra, a prescindere che sia sottoconvenzione o meno, tanto poi si sà... "meglio da me che dal negoziante o in qualche altra vasca..." ;-)

condormannaro
18-09-2008, 07:56
ale_nars, purtroppo hai ragione. La normativa è lacunosa e mal scritta.

Va tuttavia riconosciuto che tale normativa non si propone l'ambizioso traguardo di contrastare il commercio illegale colpendo il singolo acquisto del singolo utente. O perlomeno non è questo, a giudicare dal suo contenuto, il suo scopo principale.

Nasce per creare un sistema generale, e per constrastare a livello macro le importazioni illegali. Su questo fronte non si può negare che abbia ottenuto qualche risultato.

Certo, sarebbe meglio una maggior chiarezza, un maggior rigore nel contrastare l'illegalità e una maggior elasticità e disponibilità nei confronti dell'appassionato che dovrebbe essere messo in grado, a mio avviso, per fare un esempio, di poter vendere una piccola talea senza doversi, per farlo, armare di ben due registri e di tanta immaginazione per rispettare delle norme piuttosto scadenti sotto il profilo qualitativo.

Per il resto, è vero che il negoziante non mi risulta sia tenuto a rilasciarti alcun documento, salvo quelli di natura fiscale. E' pur vero, tuttavia, che una maggior fermezza da parte di noi tutti sarebbe auspicabile e probabilmente efficace. In fondo senza di noi i negozianti non possono andare molto lontano.

Rama, anche tu purtroppo hai ragione. Su questi argomenti, sono e resto dell'idea che la salvaguardia della specie non vada rimessa al buon cuore dell'appassionato, spesso schiavo della sua stessa passione, ma ad un impianto normativo ben scritto, valido, e che viene fatto rispettare in modo rigoroso dalle autorità.

Pretendere che ciò avvenga in Italia, considerando quello che accade quotidianamente in settori ben più delicati, mi pare francamente molto utopistico.

A presto

pepa_90
18-09-2008, 14:51
secondo me è una cosa inutile nel senso che gente che non sa niente di queste cose si è messa a scrivere una lista di animali vietati, e passi per ragni velenosi e serpenti e qualsiasi altro animale che provochi la morte, ma per il resto.......cos'è, sono anni e anni che stanno distruggendo tutto e se no sono accorti solo adesso??? un po troppo tardi mi pare #07 .............

condormannaro
18-09-2008, 15:27
secondo me è una cosa inutile nel senso che gente che non sa niente di queste cose si è messa a scrivere una lista di animali vietati, e passi per ragni velenosi e serpenti e qualsiasi altro animale che provochi la morte, ma per il resto.......cos'è, sono anni e anni che stanno distruggendo tutto e se no sono accorti solo adesso??? un po troppo tardi mi pare #07 .............

A me non sembra troppo tardi.

E comunque hanno iniziato nel 1973, quando tu non eri nemmeno nato.

A presto

pepa_90
18-09-2008, 16:25
ok io non ero ancora nato, ma da quanto tempo si importavano questi animali? non penso dal 1972..........va beh comunque sta di fatto che non avrebbero fatto questa legge se non ci fossero persone che comprano animali velenosi :-)) , a parte questo, il cites non lo possono fare i negozianti? da quello che ho capito è un foglio con scritto il nome del corallo (per esempio) e un numero. ma il numero è già scritto quando il corallo viene prelevato dall'ambiente?

condormannaro
18-09-2008, 16:29
Gentile pepa,

ti suggerisco una lunga lettura dei post e degli articoli sull'argomento. Poi ne riparliamo :-)

A presto

awake
18-09-2008, 16:49
ogni volta che si apre la questione C.I.T.E.S. mi rendo sempre piu' conto che non ne verremo fuori mai !!! per comprendere il senso e per certi versi l'inutilita' dei cites bisogna prima interrogarsi sul senso dell'acquariofilia.

se poniamo come base primaria di tutto il discorso la salvaguardia degli animali allora ritengo che sia indispensabile far leva sulla coscienza dell'appassionato,e' il primo importante lavoro e credo che il forum in questo senso faccia egregiamente la sua parte. mi spiego meglio, a prescindere dalla specie in questione,credo sia obbligatorio da parte dell'appassionato conoscere esattamente le esigenze dell'animale che sta comprando e tutelarlo fornendogli condizioni ottimali .credo che il rispetto per gli animali impedisca sia che una catalaphyllia venga buttata in una vasca con fosfati a 2 ma allo stesso tempo anche che un flavescens finisca intrappolato in una vasca da 50 litri, a prescindere dal discorso cites. quante volte in questo forum si e' cazziata gente per scelte improprie che avrebbero portato alla morte di pesci e coralli??? migliaia , e la stessa cosa dovrebbero farla anche i negozianti. quindi sostengo,per il rispetto e la salute degli animali, una sorta di patentino(rilasciato magari da veterinari certificati) che accerta e assicura minimi standard di sopravvivenza agli ospiti delle nostre vasche e che deve essere esibito al negoziante al momento dell'acquisto.hai 300 litri di vasca? il sohal non lo puoi comprare,punto. questo e' per me il primo passo ,se vogliamo tutelare tutti gli animali e far in modo che si sviluppi una coscienza acquariofila , a prescindere che si tratti di un ocellaris d'allevamento o di una catalaphyllia jardineii .

l'impatto dell'acquariologia sugli ecosistemi in questione,cioe' le barriere coralline e' impercettibile rispetto a quello provocato da altri fattori come pesca e turismo. il surriscaldamento degli oceani e' indiscutibilmente il primo fattore di distruzione per le barriere coralline(e non solo). i cites nulla possono contro il surriscaldamento del globo,questo e' evidente. i problemi vanno risolti all'origine ma il discorso e' complesso.

in merito alla questione c.i.t.e.s. credo veramente sia una puttanata colossale,passatemi l'espressione ma ora vi motivo il perche'.
le quote cites vengono stabilite ogni tot sulla base di comitati scientifici composti da biologi che a campione controllano la densita'e lo stato di salute delle barriere.
a mio nonno che stava sdraiato in un letto di un famoso ospedale degli esperti non sono riusciti per diverse settimane e con tutti i macchinari a disposizione a trovargli un tumore che poi l'ha ucciso, e qui pensiamo che mettendo maschera e pinne a qualche biologo riusciamo a far stime in qualche decina di milioni di metri cubi di oceano..........

comunque chi detiene il 90% delle quote cites mondiali e' l'indonesia e gia' questa e' un'anomalia, pensate quanti coralli ci sono in egitto,sudan,eritrea,tanzania,kenia,madagascar,moz ambico, arabia saudita,isrlaele,nell'oceano indiano,nel golfo persico, e ancora malesia, oceano pacifico,usa,australia,caraibi,belize,honduras,bra sile,giappone,papua nuova guinea........
chi detiene il monopolio sono quelle 3/4 famiglie indonesiane......le briciole finiscono ad altri piccoli esportatori locali.
questa e' sicuramente un'anomalia che incide parecchio nella questione delle quote cites e che rende in modo lampante l'idea del business che gravita attorno a questa questione.

il cites da questo punto di vista non mi sembra tanto uno strumento per tutelare animali a rischio estinzione quanto uno strumento di controllo del mercato dal punto di vista meramente economico. e' piu' conveniente limitare il numero di alcuni animali poiche' tutta la filiera di distribuzione puo' avere profitti molto piu' alti . il pescatore indonesiano guadagna 50 dollari al mese. se una catalaphyllia pescata a 30 metri gli viene pagata mezzo dollaro (quello e' il costo in loco),il supplier lo rivendera' a 2 dollari all'esportatore,che la mettera' in conto a 5 dollari all'importatore italiano. calcolando trasporto,tasse,mortalita' il costo finito per il grossista si aggira attorno ai 10 euro. siccome le catalaphyllia non ce le mangiamo a colazione e il numero che il mercato richiede e' tuttosommato esiguo rispetto a quella che potrebbe essere l'offerta, conviene trovare un giustificativo per far costare l'animale in origine,dall'esportatore,20/25 dollari. l'appassionato italiano compra una sola catalaphyllia,non 30, e la paga 80/90/100 euro anziche' 20/25 euro. il giochino ha funzionato e tutti hanno guadagnato.

siamo ancora convinti che i cites tutelino gli animali ? le tridacne in indonesia,vietnam,cambogia, madagascar e chissa' in quanti altri posti se le mangiano come fossero ostriche o cozze a tonnellate. e' cetamente maggiore il numero di animali mangiati che non quello degli animali destinati al mercato acquariofilo. in italia non possono arrivare direttamente poiche' i cites non vengono convalidati per questi animali, nonostante i paesi d'origine(penso ad esempio alle isole tonga) abbiano cites in abbondanza per l'esportazione di tridacne . arrivano invece in germania, e magari rispedite in italia, tutto nella legalita' trattandosi di c.i.t.e.s. europei,ma con notevole aumento dei costi per l'acquirente finale e soprattutto stressando ulteriormente gli animali e aumentado inevitabilmente il numero di decessi.

anche questa e' bella: un amico importatore un paio di mesi fa organizza un arrivo di talee dall'indonesia,logicamente con relativi c.i.t.e.s. , il cargo atterra a malpensa alle 7 del mattino( gli animali normalmente hanno gia' 24 ore di viaggio alle spalle) e i box vengono sdoganati alle 16,30 !!! piu' di otto ore fermi in dogana tra cambi di turno degli operatori e interminabili controlli veterinari . risultato? il 60% degli animali morti .
ma se un importatore paga qualche migliaio di dollari per lo spazio aereo, qualche migliaio di dollari per gli animali,qualche centinaio di dollari per i cites indonesiani,qualche centinaio di euro per la convalida dei cites italiani,aspettando magari in tutto questo iter qualche mesetto, puo' tollerare di subire queste perdite a causa di un controllo veterinario ??? ma sti cites che cosa tutelano gli animali o solo una serie di portafogli?

altra questione puramente tecnico/legale. ad un grossista arriva un taleona di acropora tutta frantumata. a quel pezzo corrisponde un solo numero di cites. lui in effetti ha 5 frammenti e un solo cites. eheh.......bel rompicapo. trattasi di avvenuta nascita? bisogna chiamare un veterinario x accertarla. quale veterinario? boh. e se nel frattempo arrivasse la forestale per un controllo?? ma il veterinario o la forestale possono rilasciare 4 nuovi cites? o bisogna aver autorizzazione dal ministero. quando potranno essere venduti questi animali?quanto e' lungo e oneroso questo iter? economicamente cosa conviene fare al grossista? .......................

siamo veramente convinti che l'adozione di certificati c.i.t.e.s. sia il miglior strumento per la difesa degli habitat marini? dopo aver visto sommergibili dotati di testate nucleari gironzolare per parchi marini della sardegna riempiendo le coste di scorie ,francamente ogni volta che si parla di cites mi viene da sorridere.

la strage di animali prodotta dall'acquariofilia e' innegabile,e' per questo motivo che ogni acquariofilo deve sviluppare un propria coscienza e una precisa consapevolezza . comprarsi un paio di jeans non e' la stessa cosa che comprarsi una sinularia. il sacrificio di molti animali,lo studio e la passione di alcuni, sono serviti a sviluppare tecniche di allevamento e riproduzione ormai consolidate, che rappresentano una concreta possibilita' per la sopravvivenza futura di molte specie.










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pepa_90
18-09-2008, 17:03
in italia la cites è entrata in vigore nel 1980 e da quel che ho capito leggendo vale come lascia passare, è un autorizzazione che permette di importare gli animali in questione e di venderli, se non si ha il cites in pratica acquistare gli animali che dovrebbero avere il cites è una cosa illegale......ho detto un altra cacchiata?

michi2
18-09-2008, 17:55
io fino a questo inverno allevavo rettili.
[...]6

scusa per l'OT, ho visto che sei di emstre... saresti eventualmente interessato a scambio di talee (anche se dal profilo hai pochi duri, magari qualcosa si trova :) )

casomai rispondimi in PM :)

ciao grazie!

Michele

condormannaro
18-09-2008, 20:33
awake, bell'intervento che condivido in gran parte.

Sono perplesso solo su alcune valutazioni.

In breve:

- non sono affatto convinto che l'impatto del prelievo per il mercato acquariofilo non sia pesante

- credo che la normativa Cites, pur con tutti i limiti che hai profusamente argomentato, sia l'unico vero strumento che ha consentito di impedire la distruzione di molte specie. Nel settore degli uccelli questa cosa è particolarmente evidente.

Per il resto, come detto, non posso che convenire.

Chiudo esprimendo perplessità sull'opportunità di delegare al senso di responsabilità dell'appassionato la tutela degli animali.

Forse l'appassionato è veramente la persona meno indicata.

Anche qui l'esempio dei pappagalli credo sia lampante.

A presto

norbj
19-09-2008, 15:29
La forestale sono andati in un negozio di un mio amico, e non sanno nemmeno come si chiamano i coralli...............sanno solo delle tridacne, ma non sanno riconoscere una acropora da una montipora, da una euphyllia a una catalaphyllia, e posso giurarci che potrei far passare una galaxea per una euphyllia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Questa è incompetenza, e poi condormannaro devi sapere che le leggi variano anche da regione a regione..............cose allucinanti.............. :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D