Visualizza la versione completa : Mi aiutate a modificare l'acqua per il mio acquario?
Blucherry
17-04-2008, 20:31
Ciao a tutti.
:-))
Sono un neofita, e ho scoperto questo fantastico sito.
Ho appena comprato la mia prima vasca (da 130 litri), e voglio partire bene per creare le condizioni per far stare bene pesci e piante.
A tale scopo, ho letto decine di volte tutti i tutorial sul sito...
Ecco l'acqua che viene fuori dal mio rubinetto:
7,4 pH
376 uS/cm (conduttività elettrica a specifica a 20°C)
Assente mg/L Ammonio
Assente mg/L Nitriti
235 mg/L Residuo fisso
18 F Durezza
Assente mg/L Floruri
6 mg/L Cloruri
7 mg/L Nitrati
Assente uG/L Nichel
Vorrei mettere tante piante (ma mi pare che problemi non ce ne siano) e un pò di pesci da branco (neon) e poi 2 betta splendens per cominciare, poi si vedrà.
Come posso modificare l'acqua per accogliere i pesci che ho citato?
Perry Cox
18-04-2008, 08:11
come valori sei abbastanza a posto (non dici il GH e il PH basta abbassarlo di poco sino a 7).
in compenso non metterei 2 betta ma uno solo:
http://www.gaem.it/pubblico/gruppi_tematici/betta/
ciao,
paolo,.
Blucherry
18-04-2008, 08:52
Guarda, vedo quel 18 F di durezza che dovrebbe essere il gH calcolato nella scala francese, quindi qualcosa tra 10 e 11 nella scala tedesca.
O mi sbaglio? #17
Non ho ben capito peraltro, e non c'è un articolo che lo spieghi bene, la relazione tra il gH e il kH..
L'unica cosa che ho ricostruito è che una è la durezza fissa e l'altra "apparente", ma non conosco il legame. #06
Perry Cox
18-04-2008, 08:59
leggi qui:
Le soluzioni tampone sono costituite da soluzioni acquose di un acido debole (o una base debole) ed un suo sale. Si deve tenere presente che la definizione di acido o base debole è riferita alla teoria di Brönsted secondo la quale in soluzione acquosa sono sempre presenti degli equilibri tra specie chimiche in cui sono sempre riconoscibili una specie acida, con la sua base coniugata, ed una specie basica, con il suo acido coniugato. Un esempio può essere l'equilibrio seguente:
HCO3- + H3O+ = H2CO3 + H2O
Da questa equazione è possibile notare che un'eventuale aggiunta di una piccola quantità di acido (rappresentato dallo ione H3O+) ad una soluzione di HCO3- viene tranquillamente assorbita e trasformata in acqua ed acido carbonico, che a sua volta si dissocia in acqua e CO2, lasciando inalterato il pH. Quindi, fino a quando in soluzione saranno presenti ioni HCO3-, ogni aggiunta di acido non influenzerà il pH. E' evidente che una volta che tutti gli ioni HCO3- avranno reagito, anche una minima aggiunta di acido produrrà un abbassamento del pH. Lo stesso discorso vale nel caso in cui ad essere aggiunta sarà una base, che a sua volta reagirà con l'acido H2CO3 formando HCO3- e acqua e, anche in questo caso, lasciando invariato il pH.
Un altro caso piuttosto importante è relativo all'ammoniaca che può dare soluzioni tampone secondo il seguente equilibrio
NH3 + H2O = NH4+ + OH-
avente la seguente costante di equilibrio
Kb = [NH4+] • [OH-] / [NH3]
da cui si ricava
[OH-] = Kb • [NH3] / [NH4+]
Da questa equazione si nota subito che la concentrazione di ioni OH-, e quindi indirettamente il pH, dipende solo dal rapporto tra la concentrazione dell'ammoniaca e del suo acido coniugato, lo ione ammonio. Quindi un eccesso di base verrà immagazzinato sotto forma di ammoniaca (NH3) mentre un eccesso di acido sarà assorbito dalla formazione di ione ammonio (NH4+). Ogni aggiunta sarà perciò neutralizzata ed il pH resterà invariato.
Un altro caso di sistema tampone l'ultimo, in quanto ormai il meccanismo dovrebbe essere chiarito, è quello relativo allo ione fosfato, un altro ione presente nell'acqua degli acquari (anche se si spera sempre di averne il meno possibile)
H2PO4- + H2O = HPO4= + H3O+
Riassumendo, possiamo dire che il potere tampone di una soluzione acquosa di un sale di un acido o di una base debole è tanto può forte quanto più alta sarà la concentrazione del sale. Ecco perché maggiore è il KH maggiore sarà il potere tamponante della soluzione acquosa ottenuta.
Parliamo ora del KH
La durezza carbonatica, o "alkalinity" in inglese, o durezza temporanea è stata fino ad oggi misurata, per lo meno in Italia, usando la scala di gradi tedeschi, °dKH, che considerava 1°dKH una quantità pari a 17.8 mg/L (o ppm) di CaCO3 in soluzione, mentre in nord America la durezza carbonatica viene misurata in ppm di CaCO3 in acqua. La tendenza ufficiale oggi vorrebbe unificare queste scale usando la definizione data dalle norme DIN 38 402, parte 11, definendo la durezza carbonatica come "capacità tamponante dell'acidità a pH 4.3" e dove
2.8°dKH = 1 mmol/L
Come detto in precedenza, maggiore è la quantità di sali in soluzione, maggiore è il loro potere tamponante; ovviamente nel caso dell'acqua degli acquari, non è possibile aggiungere quantità esagerate di sali, come è anche vero che non capiterà mai di aggiungere grandi quantità di acidi o basi forti. Quindi le modeste quantità in gioco di bicarbonati servono più che adeguatamente allo scopo; in linea generale un KH superiore a 4 assicura già un sufficiente potere tamponante; resta inteso che valori superiori (diciamo intorno a 6-7) danno una maggior garanzia. Un valore più basso di 4 rende l'acqua dell'acquario instabile e soggetta a pericolose variazioni di pH. E' dunque importante far notare che per i cambi d'acqua, mescolare quantità uguali di acqua di rubinetto (ad esempio avente pH 7.5) con acqua ottenuta per osmosi inversa (ad esempio a pH 6.5), produrrà una miscela che avrà un valore medio per quanto riguarda GH e KH, ma che NON avrà un valore medio di pH (cioè NON avrà pH 7.0, tanto per intenderci); la nostra acqua finale avrà ancora un pH di 7.5 perché il potere tamponante degli ioni bicarbonato presenti nell'acqua di rubinetto annullerà del tutto l'acidità dell'acqua osmotica.
Ricordiamo qui brevemente che la principale fonte di acidità nell'acquario è il ciclo dell'azoto, alla cui fine si produce acido nitrico. Il potere tamponante del bicarbonato è tale per cui l'acidità viene rapidamente assorbita ed il prodotto finale resta solo lo ione nitrato, che potrà essere eliminato o attraverso i cambi di acqua, o grazie all'assorbimento da parte delle piante o, molto più raramente, dalla ulteriore riduzione ad azoto gassoso da parte dei batteri anaerobi.
La sorgente di basi, invece, è da ricercarsi nel metabolismo delle piante, ed in particolare nella fotosintesi clorofilliana; ma di questo, come del ciclo dell'azoto, parleremo più diffusamente in un prossimo articolo.
Il KH può essere aumentato in modo artificiale aggiungendo sali che contengano lo ione bicarbonato, come ad esempio il ben noto bicarbonato di sodio (baking soda in inglese); una quantità di bicarbonato di sodio pari a circa 6 g (un cucchiaio da tè) in 50 L di acqua, alza il KH di circa 4 unità. Anche il carbonato di calcio può essere utilizzato per aumentare il KH; 4 g circa (pari ad un cucchiaino da tè) di calcio carbonato in 50 L di acqua alzano il KH di circa 4 gradi; l'aggiunta di questo sale, ovviamente, comporta anche l'aumento del GH, la grandezza che misura la quantità di ioni Ca2+ e Mg2+ in soluzione, mentre entrambi i sali provocano, contemporaneamente, un incremento del pH verso valori nettamente alcalini. Ricordiamo brevemente che un aumento di 10 volte del KH incrementa il pH di circa 1 unità, a concentrazione costante di CO2; inoltre il pH aumenta di 0.3 unità se si raddoppia la KH (lg 2 = 0.301), mentre a KH costante il pH diminuisce di 0.3 unità se si raddoppia la quantità di CO2.
Parliamo ora del GH
La sua definizione è la stessa data per il KH: 1°dGH corrisponde a 17.8 mg/L di CaCO3 (oppure a 10.0 mg/L di CaO). Anche per il GH esiste un progetto per unificare le varie scale di misura; secondo le norme DIN a cui abbiamo già accennato, il GH dovrebbe essere definito semplicemente come "durezza" e dove
5.6°dGH = 1 mmol/L
Essendo il GH definito durezza totale, verrebbe da pensare che tra GH e KH sia il primo ad essere sempre prevalente come valore; in realtà questo non è sempre vero. Infatti in alcune acque, come ad esempio quelle dei laghi della Rift Valley in Africa, il KH ha valori superiori, e di molto, al GH; questo è dovuto al fatto che la principale fonte di carbonati, in quei laghi, è il bicarbonato di sodio e non i sali di calcio e magnesio.
Un particolare non molto noto è che uno scorretto valore di GH può provocare delle disfunzioni funzionali nei pesci e nelle piante; la concentrazione di Ca2+ e Mg2+, infatti, influenza il trasferimento dei nutrienti e dei prodotti di rifiuto attraverso le membrane cellulari e può anche influire sulla fertilità dei pesci, su i reni e sulla crescita. Per questo motivo molti pesci e piante sono in grado di adattarsi alle variazioni di GH, anche se il più delicato processo riproduttivo potrebbe comunque risultare compromesso.
SALUTI,
paolo
Federico Sibona
18-04-2008, 09:13
paolo brustia, forse era meglio fare una sintesi con le sole conclusioni e forse un po' meno formule :-)). Però, non conoscendo le competenze in chimica di Blucherry, potrebbe anche andare bene così ;-)
Blucherry
18-04-2008, 10:16
Ragazzi, di chimica me ne intendo abbastanza, e sono d'accordo con il mod, visto che il tutto si poteva riassumere con
"Essendo il GH definito durezza totale, verrebbe da pensare che tra GH e KH sia il primo ad essere sempre prevalente come valore; in realtà questo non è sempre vero".
Quello che mi interessa sapere in sostanza è:
essendo il kH un indicatore dei carbonati e il gH un indicatore di Ca2+ e Mg2+, mi bastano i valori dell'acqua che conosco e ho scritto sopra o no? Mi verrebbe da dire di no...
Inoltre ho trovato molto interessante il link sulle betta che hai postato, ma ho riscontrato il problema solito:
si danno sempre indicazioni sul pH e la durezza (a spanne) dell'acqua necessaria per l'allevamento dei pesci, però mancano sempre (o quasi) le info sul gH.
Inoltre, quando si specifica la durezza, non si dice mai se ci si riferisca al kH o al gH, alcuni (a ragione) intendono uno, altri l'ultimo.
Come se ne esce? #19
Federico Sibona
18-04-2008, 13:33
Blucherry, quando nei vari siti trovi un solo valore della durezza, in genere si riferisce al GH che è più importante per il corretto funzionamento degli organi dei pesci. Il KH invece è importante in quanto fa' da tampone per il pH, con KH alto non riuscirai ad abbassare il pH mentre con KH basso ciò sarà più fattibile. Tutto sta a vedere se i pesci che vuoi introdurre in vasca desiderano pH acido (<7) o basico (>7) ed anche se desiderano GH alto o basso.
In conclusione, penso che sia indispensabile, oltre a sapere che inquilini vuoi introdurre, anche che ti procuri dei test che ti diano il KH che il GH separati ;-)
Ho letto solo adesso che pesci desidereresti mettere, con quelli un pH tra 6,5 e 6,8 ed una durezza GH di 6/8 potrebbero andare bene.
Blucherry
22-04-2008, 11:36
Per quanto riguarda la temperatura, avrei intenzione di abbinare alla provetta riscaldante già fornita con l'acquario, un cavetto riscaldante da porre sotto il substrato. Di bassa potenza può andare bene (15W per un 100l) visto che deve solo integrare il riscaldamento già fornito dalla provetta? Il negoziante mi diceva che potrebbe bruciare le radici... #13
Inoltre, come si fa a controllarlo, ha un termostato o qualcosa di simile?
Grazie -05
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