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Visualizza la versione completa : Idropsia Risolta


Alessandro V.
24-11-2007, 14:39
Ciao,
sono sempre VASA, ho solo cambiato nick name...

Scusate se sono sparito per un po' ma sono stato impegnato..

Volevo aggiornarvi sul caso di idropsia che aveva colpito le mie 2 femmine.

Ho proceduto come mi avevate suggerito, estraendo i liquidi che i pesci avevano nel ventre con una siringa: non sono riuscito ad aspirare nulla, ma ho notato che appena bucavo la pancia usciva una specie di gocciolina di liquido.
Purtroppo ad una delle due femmine devo aver bucato anche qualcos'altro perchè ho visto una gocciolina di sangue che gli usciva dalle branchie: morta il giorno dopo.

L'altra, la superstite, i giorni seguenti continuava ad avere il ventre gonfio ma sembrava stare leggermente meglio.
L'ho lasciata riposare per qualche giorno e poi ho fatto un cambio di acqua totale. 2 volte di fila nell'arco di 5 minuti, giusto il tempo di riempire i secchi d'acqua...
Ho aggiunto del baktowert.

Nei giorni seguenti il ventre gli si è sgonfiato.
Inizialmente nuotava come se fosse in preda a degli spasmi, non teneva le pinne ferme un sec, era esagitata...

Ora sta alla grande ed è in calore..

La temperatura è sempre stata 28 C°.


Spero di esservi stato utile!

Grazie ancora dei consigli!


Alessandro V.

fuvo86
25-11-2007, 14:48
grande vasa! sei il primo che mi da una certezza sulla guarigione dall'idropsia!

Dviniost
25-11-2007, 15:15
#25 #25

Grazie di aver riportato la tua esperienza Alessandro. ;-)

Adesso come consiglio cerca di non farla riprodurre per ora... lo stress potrebbe essere fatale visto che ancora per forza di cose è debole. Ciao.

Federico Sibona
25-11-2007, 15:41
Alessandro V., sono curioso e stento a trovare il topic dove ti avevano consigliato l'intervento di cui parli, puoi per favore darmi il link?

GreenMan
25-11-2007, 18:29
http://acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=110574

Federico Sibona
25-11-2007, 18:39
Grazie GreenMan ;-) .

polimarzio
26-11-2007, 00:25
Ho proceduto come mi avevate suggerito, estraendo i liquidi che i pesci avevano nel ventre con una siringa: non sono riuscito ad aspirare nulla, ma ho notato che appena bucavo la pancia usciva una specie di gocciolina di liquido.
Purtroppo ad una delle due femmine devo aver bucato anche qualcos'altro perchè ho visto una gocciolina di sangue che gli usciva dalle branchie: morta il giorno dopo.


L'altra, la superstite, i giorni seguenti continuava ad avere il ventre gonfio ma sembrava stare leggermente meglio.
L'ho lasciata riposare per qualche giorno e poi ho fatto un cambio di acqua totale. 2 volte di fila nell'arco di 5 minuti, giusto il tempo di riempire i secchi d'acqua...
Ho aggiunto del baktowert.

Nei giorni seguenti il ventre gli si è sgonfiato.
Inizialmente nuotava come se fosse in preda a degli spasmi, non teneva le pinne ferme un sec, era esagitata...

Ora sta alla grande ed è in calore..

Comunque, è bene tenere sempre presente che l'aspirazione intraperitoneale deve essere effettuata solo da personale esperto.

fuvo86
26-11-2007, 20:08
Comunque, è bene tenere sempre presente che l'aspirazione intraperitoneale deve essere effettuata solo da personale esperto.[/quote]

concordo appieno con te anche perchè si rischia di creare un nutile sofferenza al pinuto però se sei affezzionato al piccolo faresti qualsiasi osa per salvarlo!

Mkel77
26-11-2007, 22:07
però se sei affezzionato al piccolo faresti qualsiasi osa per salvarlo!


non voglio sollevare polemiche sterili, ma credo che ad un certo punto improvvisarsi veterinari o esperti in anatomia, sia un pò troppo oltre la semplice acquariofilia.........ogni cosa rientra nel ciclo naturale della vita, per cui non mi sognerei nemmeno lontanamente di eseguire questa pratica perchè non ne ho le competenze, non voglio fare esperienza diretta su un pesce che già di suo da segni di sofferenza e perchè la malattia che porta alla morte del pesce è naturale!!!
Stiamo parlando di malattie non curabili con il normale uso di aglio, antibatterici o antimicotici, per cui dove non posso non mi spingo oltre in questo campo. Purtroppo a costo di sembrare cinico, dico che la vita dei pesci è troppo effimera e io non infilerei mai un ago in un pesce con la speranza di prolungargli la vita, perchè quella vita potrebbe dirare solo qualche giorno o qualche altro mese, non mi va di far soffrire inutilmente una creatura solo perchè ho visto su AP che con una siringa posso guarirlo. Più volte in passato ho soppresso alcuni miei pesci, malati "terminali", sapendo che andavo solo a terminare una inutile agonia........

Con questo voglio mandare un messaggio a chi per eccesso di entusiasmo pensa di avventurarsi in esperimenti simili..........piuttosto sopprimete un pesce malato terminale, ma risparmiategli la sofferenza derivante dall'imperizia e dalla inesperienza.

E' una questione puramente etica e morale..........

polimarzio
26-11-2007, 22:23
però se sei affezzionato al piccolo faresti qualsiasi osa per salvarlo!


non voglio sollevare polemiche sterili, ma credo che ad un certo punto improvvisarsi veterinari o esperti in anatomia, sia un pò troppo oltre la semplice acquariofilia.........ogni cosa rientra nel ciclo naturale della vita, per cui non mi sognerei nemmeno lontanamente di eseguire questa pratica perchè non ne ho le competenze, non voglio fare esperienza diretta su un pesce che già di suo da segni di sofferenza e perchè la malattia che porta alla morte del pesce è naturale!!!
Stiamo parlando di malattie non curabili con il normale uso di aglio, antibatterici o antimicotici, per cui dove non posso non mi spingo oltre in questo campo. Purtroppo a costo di sembrare cinico, dico che la vita dei pesci è troppo effimera e io non infilerei mai un ago in un pesce con la speranza di prolungargli la vita, perchè quella vita potrebbe dirare solo qualche giorno o qualche altro mese, non mi va di far soffrire inutilmente una creatura solo perchè ho visto su AP che con una siringa posso guarirlo. Più volte in passato ho soppresso alcuni miei pesci, malati "terminali", sapendo che andavo solo a terminare una inutile agonia........

Con questo voglio mandare un messaggio a chi per eccesso di entusiasmo pensa di avventurarsi in esperimenti simili..........piuttosto sopprimete un pesce malato terminale, ma risparmiategli la sofferenza derivante dall'imperizia e dalla inesperienza.

E' una questione puramente etica e morale..........
Concordo pienamente con Mkel77, limitiamoci all'acquariofilia. :-)

Alessandro V.
27-11-2007, 00:04
Mkel77, penso di non aver capito bene il tuo ragionamento: tu dici di non tentare di salvare la vita al pesce ma piuttosto di ucciderlo quando non c'è più nulla da fare,giusto?!

A parte che, proprio per lasciar fare alla natura il suo corso, penso sia giusto lasciar morire i pesci per motivi naturali piuttosto che ucciderli, anche se uccidendoli si può alleviare loro delle sofferenze.

In ogni caso penso che nessuno abbia mai portato, e porterà mai, un betta dal veterinario, quindi o ci improvvisiamo noi, con le nostre basilari (se non nulle) conoscenze oppure rimaniamo passivi come ebeti guardandolo morire.

I primi medici non facevano "esperimenti" sui pazienti nella speranza di trovare delle cure?!
Spesso erano dei disastri e facevano probabilmente soffrire i pazienti di più di quanto avrebbe fatto la semplice malattia ma piano piano hanno trovato le cure giuste...

Se nessuno sperimentasse, con tutto ciò che questo comporta, saremmo sempre fermi allo stesso punto.

Ad ogni modo ora la mia femmina è in piena forma e non penso abbia nessuna voglia di morire tra un mese o due...
Obbiettivamente su due femmine a cui ho fatto l'iniezione ne è sopravvisuta una soltanto. Se non avessi fatto nulla sarebbero morte entrambe nel giro di poco tempo, facendo l'iniezione non penso di aver abbrevviato la vita alla femmina ora morta, ma sicuramente l'ho allungata all'altra.
Non posso dire quanto abbia potuto soffrire la femmina, ora morta, in seguito alla mia iniezione, però penso che se avesse potuto scegliere avrebbe scelto l'iniezione comunque. Perlomeno era una speranza.

In ogni caso ho fatto tesoro della mia esperienza, mi dovesse mai ricapitare un caso del genere (speriamo vivamente di no) saprei con più precisione dove andare a bucare, proprio grazie al mio precedente errore..

Se qualcuno di voi fosse malato di una malattia mortale, per la quale non esistono cure, non sarebbe aperto a qualsiasi soluzione, pur dolorosa, pur di guarire!?
Non so voi ma io personalmente, lo sarei...

lele40
27-11-2007, 00:45
Alessandro V., hai scoperto tu stesso quanto puo ' essere pricoloso un intervento simile nel primo caso probabilmente gli hai forato con l'ago un organo il qule gli ha provocato un terribile emoraggia che lo ha condotto alla morte.
tuttavia il responsabile di questo e' un topic da me aperto dove tra l'altro nn e' riportatato alcun metodo significativo ,cioe' dove e come forare poiche' nessun libro di acquariolfia illustra un metodo simile,poiche' pericoloso e di questo me ne scuso.
per i medici e vero quanto dici molti insuccessi di allora hanno contribuito a successi di oggi....ma sono semrpe medici e si presume che abbiano una ben determianta preparazione stabilendo sicuramente i rischi a cui andavano incontro meno che nn ci si riferisca a quelli del medioevo.
insomma lasciamo la sperimantazione a chi di questa ne fa il suo mestire.
con questo nn volgio assolutamente dire che hai fatto una c***a,anzi ,ma diagnosticare una idropisa o un'altra patologia nn e cosi semplice occorrerebbero infatti analisi specifiche che stabiliscano.noi che siamo acquariofili possiamo solo ipotizzarla e tentarla di curare con le medicine che libri riportano ove anche in questo caso viene spcificata una certa manovrabilita con le stesse e dove gli stessi veterinari nn condividono una somminstrazione previa analisi.
e bene che tu sappia che l'aspirazione che hai praticato nn e' la soluzione a questa patologia, e ' stata la soluzione alla sindrome che il tuo pesce ha contratto che in questo caso ne ha stabilito uno stadio-. ricordo inf atti che quella che noi definiamo idropisa nn e' una malattia ,che quindi ha una unica causa ed un unica cura,ma bensi' una serie di patologie che sfociano con i sontomi che conosciamo....insomma i sontomi sono sempre gli stessi ,ma le cause scatenati purtroppo possono e sono molteplici.
il fatto che tu abbia cercato ed in parte sia riuscito a curare un tuo pesce te ne da atto ma, e qui nn mi riferisci solo ad alessandro,invito tutti a riflettere molto prima di intrapprendere metodi del genere.cioa lele

Mkel77
27-11-2007, 12:54
Mkel77, penso di non aver capito bene il tuo ragionamento: tu dici di non tentare di salvare la vita al pesce ma piuttosto di ucciderlo quando non c'è più nulla da fare,giusto?!


Certo, tentare nei limiti consentiti dalla farmacologia acquariofila.


A parte che, proprio per lasciar fare alla natura il suo corso, penso sia giusto lasciar morire i pesci per motivi naturali piuttosto che ucciderli, anche se uccidendoli si può alleviare loro delle sofferenze.


Certo sarebbe un atto di pietà, come quando si va dal veterinario per sopprimere un cane o un gatto.........


In ogni caso penso che nessuno abbia mai portato, e porterà mai, un betta dal veterinario, quindi o ci improvvisiamo noi, con le nostre basilari (se non nulle) conoscenze oppure rimaniamo passivi come ebeti guardandolo morire.


non la vedo così drammatica la cosa, nè mi posso considerare un ebete se porto un cane dal veterinario per la soppressione o se lascio che un pesce muoia pur avendo tentato con medicinali.........alla peggio lo sopprimo io.


I primi medici non facevano "esperimenti" sui pazienti nella speranza di trovare delle cure?!


esperimenti, (se così li vogliamo chiamare) basati sulla conoscenza dell'anatomia umana (anche se non delle malattie) che consentivano di non andare per tentativi ed alla cieca sforacchiando a casaccio...........il dolore era causato dall'assenza di anestetici.


Se nessuno sperimentasse, con tutto ciò che questo comporta, saremmo sempre fermi allo stesso punto.


Certo, ma visto che oggi ci sono mezzi più efficienti che la semplice fortuna e i semplici tentativi, lascio che altri, più preparati e più attrezzati di me, si occupino della cura.............

p.s. una volta ho letto di un tale il cui Oscar aveva un'infezione alla vescica natatoria che gli impediva di stazionare e di nuotare, il genio aveva legato dei galleggianti nelle sue pinne in modo da farlo stare dritto e consentirgli di mangiare...............ovviamente si tratta di pazzia pura, o semplicemente di un accanimento terapeutico su un animale destinato alla morte. Anche questo qui sosteneva che lo faceva per il bene dell'animale perchè era affezionato e non voleva perderlo, e affermava che in quel modo il pesce stava bene e viveva ( spravviveva, aggiungo io).



Ad ogni modo sono contento che il tuo pesce stia bene, ma come sottolineato da Lele32, l'idropisia non è una malattia ma un sintomo.........tu hai eliminato il sintomo.........e se sei fortunato anche la malattia, ma l'idropisia è causata da una molteplicità di malattie il cui decorso porta ad un versamento di liquido, spesso nella zona peritoneale, per guarire un pesce affetto da idropisia oltre a rimuovere il liquido devi debellare il batterio o il virus che l'ha causato...........


Detto questo, vorrei solamente dirti che il mio intervento non era una filippica nei tuoi confronti (mi sembra che tu l'abbia preso come un attacco personale), ma semplicemente un invito rivolto a tutti a non emulare la tua esperienza solo sulla base di quello che hanno letto qui, evitando di farsi prendere dall'entusiasmo e dalla smania di "curare pesci" improvvisando terapie più o meno invasive sulla pelle di poveri pesci che hanno la sfortuna di essere capitati nella vasca sbagliata.
Stiamo parlando pur sempre di esseri viventi e non di cavie da laboratorio per i nostri esperimenti personali.
L'acquariofilia non è questa!!!!!

ciao ;-)

Alessandro V.
27-11-2007, 14:57
Grazie Mkel77, non avevo capito bene...

Grazie mille a Lele 32 eMkel77 per la spiegazione sull'idropsia, alcune cose mi sfuggivano ancora.

Non sono però ancora convinto di aver fatto la scelta sbagliata provando con l'iniezione a eliminare il liquido. Tra questo caso e quello, che citi, dell'oscar con i galleggianti appesi alle pinne mi sembra che ci sia una grande differenza: l'iniezione aveva il compito di eliminare il liquido in eccesso che comprimeva gli organi interni del pinnuto (è questo che accade, no?!) con la speranza che il pesce si riprendesse al 100% e potesse tornare a vivere normalmente; i galleggiati appesi alle pinne dell'oscar servivano solo per prolungargli la vita, ma il pesce non sarebbe mai potuto guarire. Concordo comunque pienzamente che un atto simile sia da pazzi...

Sono pienamente d'accordo con voi quando dite di lasciar perdere se non c'è più nulla da fare e le nostre conoscenze sono veramente nulle. Ho praticato l'iniezione perchè, appunto, ne avevo sentito parlare e i risultati erano stati positivi!
Il mio ragionamento è stato che il pesce sarebbe sopravvissuto solamente 1/2 giorni ancora, se non qualche ora, forse era meglio tentare (probabilmente, anzi, sicuramente facendolo soffrire di più) di salvargli la vita con una procedura forse troppo azzardata ma la quale dava comunque una speranza di successo!


Non me la prendo con nessuno, figuriamoci,sono qui per imparare, scusami Mkel77 se ti ho dato questa espressione.
Voglio solo capire meglio come comportarmi in futuro mi dovesse ricapitare un caso del genere...

Grazie mille a tutti dei consigli! :-)


Alessandro

lele40
27-11-2007, 20:29
Non sono però ancora convinto di aver fatto la scelta sbagliata provando con l'iniezione a eliminare il liquido

io personalmente nn dico che hai fatto una scelta sbagliata ,sincermente nn ho tutte queste conoscenze per farlo anche perche ' tutto sommato uno sei riuscito a salvarlo e di questo te ne do atto, ci tengo ad osservare pero' che e' una terpia decisamente azzardata e che nn e' la cura di questa patologia.
lo scopo di questa discussione nn e' assolutamente farti un rimprovero su quello che hai fatto anche se lo hai fatto senza sapere dove e come farlo , ma e' piu' uhn messaggio un po' a tutti i lettori che questa soluzione andrebbe eseguita solo ed esclusivamente da personale qualificato, noi come acquariolfi limitiamoci alle soluzione medicinali,contestate tra la'ltro dal personaole qulificato, il resto nn c'entra nulla con l'acquariofilia.il pericolo di un discussione del genere e che con troppa facilita' si eseguano inteventi simili senza ritegno e con questo volgio dire ,anche quando nn ce sarebbe assolutamente il caso .questa cosa capisci che e' assolutamente da evitare.


Voglio solo capire meglio come comportarmi in futuro mi dovesse ricapitare un caso del genere

intanto mi auguro che una situazione di idropisa nn ti capiti piu'.
come comportarsi????intanto usare prima i medicinali conosciuit e che in alcuni casi hanno risolto il problma,successivamente io nn posso impedirti soluzione del genere ma cmq ripeto e nn mi stanchero ' mai di ribadirlo che questa soluzione nn e' la soluzione al problema e che quindi oltre ad essere sicuri di quello che si fa e come lo si deve fare ,potrebbe provocare ultriore sofferenza al pesce sdenza portar nulla di positivo.
ciao lele

polimarzio
28-11-2007, 00:41
In ogni modo, l'aspirazione del liquido non può risolvere l'infezione agli organi interni che verosimilmente è provocata da batteri o virus.
Certamente, asportando il liquido si ha un miglioramento clinico generalizzato, ma la presenza dell'agente eziologico continuerà la sua proliferazione.
Pertanto, logicamente, la patologia in atto sul pesce di Alessandro non può essere regredita se Ascite Infettiva.